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Valeria Corvino Magma. Marmorei blocchi cesellati dal corallo
La scultorea pittura di Valeria Corvino irrora di carminio le Scuderie Ruspoli di Roma dal 25 giugno all’11 luglio 2010 con una mostra di lava fusa col bianco: Magma giunge a Roma dopo il Museo della Permanente di Milano a cura di Gioia Mori. Il neomanierismo di Valeria Corvino si lenisce con aspetti postapocalittici che sanno di piena modernità e di flusso interiore come di accesa, rubiconda a volte, passione.
Ci immergiamo nei drappi rossi di Euterpe (2007), musa della musica e della lirica, che ci offre una coppa con cui iniziare la danza, le sue vesti svolazzano in pieghe ripetute accanto a Guardami – Magma VI (2009), un maschile in una flessione che lo sottrae alla terra soltanto per mezzo di una forza di contrapposizione esacerbata, la lotta contro la gravità cui non si sottrarrà alla sua sinistra Narciso (2004). Tutti olii su tela le cui ombre sapienti sono pennellate su pennellate, lava di colore che si leva in virate di chiaroscuri e pieghe, su uno sfondo i cui lapilli disegnano spruzzi di fuoco attorno ai capi.
Statue viventi le tele gigantiche di Valeria Corvino che diventano Magma (2008), da cui il titolo della mostra, perché si ergono come un uomo possente, muscoloso e voltato verso il buio della ricerca, dello studio senza posa, delle rifiniture coscienziose del particolare su tele che mostrerebbero la più minima sbavatura se solo ci fosse. In questa ragnatela di lapilli che brillano come fuoco sulle labbra vermiglie si accendono occhi di Luce (2007) che giungono all’apoteosi della linea classica con echi botticelliani in Magma VII – “Mi ami davvero? So che dirai di sì e che io ti crederò” (2010): una splendida musa campeggia in questo trittico verticale il cui bianco marmoreo della figura salubre e soda viene trattenuta da due mani maschili confuse in un corallico drappo. L’espressione suadente e pacatamente sensuale si avvicina a quella di Magma XII – Falesia (2010), anche lei teneramente seguita da un volto in chiaro, per prendere poi le forme della riflessione in Magma XV – Altrove (2010).
Sculture pittoriche che si confrontano allo specchio nella nuova serie di stampe fotografiche ai sali d’argento ritoccate a mano e montate su doppio plexiglas: donne boccolate adornate da doppie fresie in bocciolo, un profluvio di femminilità divampante su labbra scarlatte e petali dai contorni giallo-verdini, mentre gli eburnei riccioli si colorano appena di un biondo alchenicamente dorato.