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Varna Music Festival. Grande musica sulle sponde del Mar Nero
Domenica 25 marzo alle 19.00 nella Sala 1 del palazzo dei Congressi di Varna in Bulgaria il concerto della Wiener KammerOrchester con Mario Hossen direttore e solista ha ufficializzato l'apertura del Varna Summer, Festival Internazionale di Musica, membro del European Festivals Association, che si svolgerà sulle sponde del Mar Nero con cadenza regolare dal giugno a settembre.
Con questo concerto si è voluto offrire al pubblico un “assaggio” di altissimo livello degli appuntamenti previsti nel cartellone, creando senza dubbio, tenuto conto della qualità e del successo riscontrato, grande aspettativa per quanto sarà possibile ascoltare nei prossimi mesi.
In occasione del concerto di apertura, al cospetto del folto pubblico che occupava ogni posto disponibile nella grande sala da concerto, il prestigioso ensemble viennese ha proposto un programma articolato e di grande bellezza, che ha spaziato dal barocco di Geminiani, al classicismo di Haydn sino al tardo romanticismo di Grieg non escludendo un omaggio all'Italia con Respighi ed i virtuosismi di Paganini.
Programma articolato, si diceva, che può essere affrontato, per le diverse modalità di approccio ed esecuzione che gli autori scelti richiedono, solo da complessi di grande esperienza ed affiatamento. Qualità senza dubbio possedute e dimostrate in quest'occasione dalla Wiener KammerOrchester sin dalle prime battute del Concerto Grosso “La Follia” di Geminiani, omaggio del compositore lucchese all'omonima Sonata di Corelli. Nell'esecuzione della sequenza di variazioni sul celeberrimo tema onnipresente e spesso utilizzato nel repertorio barocco europeo, l'ensemble di archi non ha semplicente accompagnato i virtuosismi dell'ottimo Mario Hossen via via che si dipanavano le variazioni, ma ha adeguatamente ed efficacemente sostenuto e sottolineato gli “affetti” che si rivelavamo in ogni variazione, a tratti travolgenti, altre volte più intime e meditative.
Dopo questa sorta di premessa che ha subito messo in chiaro le potenzialità degli esecutori, Mario Hossen ha in seguito messo in evidenza le proprie doti espressive e virtuosistiche con il concerto in Do maggiore di Haydn, splendida composizione del grande “papà” del classicismo, che è stato eseguito con adeguata brillantezza e gioiosa scorrevolezza nel primo e terzo movimento e raggiungendo nel poetico e malinconico secondo movimento momenti di grande emozione, suscitando al termine dell'esecuzione, in deroga a quanto si dovrebbe fare ma giustificabile per il coinvolgimento emotivo, l'applauso del pubblico.
Mario Hossen solista e direttore, come detto. In questa veste ha condotto la Wiener KammerOrchester nella piacevolissima Suite n.3 di Ottorino Respighi, omaggio ad un passato musicale rivisitato e riproposto con una serie di danze antiche con gli occhi di un autore che stava vivendo, insieme ad altri illustri colleghi italiani ed europei, un momento di transizione del linguaggio musicale a cavallo fra i secoli XIX e XX.
Analoga impostazione è identificabile nella splendida Holberg Suite di Grieg, nella quale tuttavia rispetto a Respighi la titolazione delle danze utilizzate, Preludio, Sarabanda, Gavotta, Aria e Rigaudon, non sempre corrisponde allo stile delle danze antiche originali. Non è questo certo un difetto, anzi risulta prevedibile conoscendo l'originalità e particolarità del linguaggio dell'autore. A nostro parere con questo brano l'ensemble viennese sotto la guida di Mario Hossen ha raggiunto i livelli più alti per la duttilità con la quale ha affrontato le varie danze, sin dalle prime battute del Praeludium nel quale, con un unico respiro e perfetta amalgama timbrica, la Wiener KammerOrchester ha rinnovato la sorpresa che coglie l'ascoltatore svelando la comparsa del sognante tema. Momento di grande emozione senza dubbio per l'esecuzione della struggente Aria, che ha anch'essa provocato, al termine, un irrefrenabile applauso prima dell'esecuzione del Rigaudon finale.
Per concludere il programma della serata Mario Hossen ha scelto di regalare al pubblico un brano nel quale mettere in evidenza le qualità che lo hanno reso celebre come interprete e virtuoso paganiniano: la Fantasia sul Mosè di Rossini di Paganini. La scrittura potremmo dire inevitabilmente complessa delle variazioni è stata affrontata da Mario Hossen con sicurezza e perfetta adesione alla scrittura paganiniana, capace di picchi di difficoltà al limite dell'eseguibile ma anche di grande liricità. L'entusiamo del pubblico al termine del brano ha confermato le straordinarie doti del solista. L'esecuzione come bis di un travolgente allegro di un Divertimento mozartiano ha concluso una serata piacevolissima e di alto livello artistico.
È doveroso un post scriptum per citare alcuni fra gli interpreti o gli ensemble che si esibiranno nei vari appuntamento del Festival (il programma completo su http://www.varnasummerfest.org): Jazz Orchestra of the Concertgebouw Amsterdam; Varna Philharmonic Orchestra diretta da Georgi Dimitrov con Benjamin Schmid, violino; il duo Lilyana Kehayova, cello e Kristina Miller, piano; i solisti del Sofia Chamber Ensemble diretti da Plamen Dzhurov con i violinisti Mincho Minchev e Nikolai Minchev, il Sestetto Stradivari, la Sofia Philharmonic Orchestra diretta da Nayden Todorov con Julian Rachlin, violino solista.