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Verbier Festival. Sulle vette alpine in musica
Dal 19 luglio fino al 3 agosto prossimo, il Verbier Festival, giunto alla sua 26° edizione, ci conduce tra le alpi svizzere nel Canton Vallese nel comune di Bagnes, sotto il San Bernardo, alla proclamazione della festa della musica con star da tutto il mondo, a cominciare dal concerto di apertura del 18 luglio con Valery Gergiev alla direzione e Kristóf Baráti al violino con un programma tutto russo. E russo è anche il pianista che abbiamo seguito nella stessa Salle des Combins, ovvero Danil Trifonov in duo col suo maestro armeno, Sergei Babayan, il 21 luglio, nel primo dei nostri concerti. Alla conduzione della Verbier Festival Orchestra, il Maestro ungherese Gábor Takács-Nagy che, con l'occasione, abbiamo intervistato.
Ascoltiamo subito dalle parole di Gábor Takács-Nagy la storia del Festival dalla sua nascita: “Il Festival è nato grazie a Martin T:son Engstroem che l'ha fondato nel 1991 e poi nel 1994 si è svolta la prima edizione. Nel 2005 – io vivo in Svizzera dal 1993 - Engstroem mi chiama per dirigere l'Orchestra di Verbier e poco dopo fonda anche l'Orchestra da Camera di Verbier.“ Engstroem è svedese e dall'inizio ha lavorato nel campo della musica ad altissimo livello: dopo gli studi di storia della musica e russo, nel 1975 si reca a Parigi e divemta socio dell'agenzia Opéra et Concert. Consulente di Karajan si stabilisce in Svizzera nel 1986, lavorerà per EMI e per l'Opéra de Paris. Direttore Generale del Verbier Festival, ha ricevuto premi prestigiosi in tutto il mondo tra cui quello dedicato a Dimitrij Shostakovich; è membro di giurie come il Premio Paganini a Genova; è stato consulente di artisti come Boulez e Abbado, ed oggi di Anna Netrebko e di Esa-Pekka Salonen, solo per fare due nomi. Una vita devoluta alla musica, la sua, che ha riconosciuto immediatamente il talento per la direzione di orchestra di un artista come Gábor Takács-Nagy che ha fondato il leggendario Takács Quartet nel 1975, in cui lui stesso era il primo violino, Károly Schranz il secondo violin; Gábor Ormai la viola e András Fejér il violoncello. Fino al 1993 suoneranno con artisti come Lord Menuhin, Sir Georg Solti, Isaac Stern, Mstislav Rostropovitch, Gidon Kremer e Andras Schiff nonché invitati nei maggiori festival da Sviatoslav Richter.
D. Chiediamo al Maestro, dopo questa esperienza di Verbier torna mai in patria, a Budapest?
R. Io sono ungherese ma vivo in Svizzera proprio dalla fondazione del Festival di Verbier, dal 1993, mentre a Budapest conduco la Budapest Festival Orchestra. Vengo spesso anche in Italia, sono stato a Milano di recente.
D. Ci spiega come è nata la Verbier Festival Orchestra e com'è Verbier?
R. Il livello dell'Orchestra non è altissimo ma c'è una bellissima atmosfera: ci vediamo spesso negli chalet, una sorta di cameratismo musicale, che proviene dalla personalità di Martin Engstroem.
D. Senta, ma lei non crede che questo sia un festival solo per le élites, visti i prezzi altissimi dei biglietti?
R. Beh si, parzialmente è vero. Ma chiunque può andare alle Masterclass. Certo, la gente piu' povera non ci può venire ma in realtà si può partecipare ad una serie di eventi tutti gratuiti. Dal di fuori sembrano molto costosi i biglietti ma ci sono spese altissime per il festival.
D. Forse però questi soldi potrebbero provenire solo da alcuni, mi spiego. Al Festival di Aix en Provence ci sono biglietti per tutti i giovani al di sotto dei 30 anni a 9 euro. Questo non è possibile qui?
R. Gli studenti dell'Accademia di Verbier possono entrare liberamente.
D. E i giovani che non fanno parte dell'Accademia?
R. Non lo so, mi dispiace.
D. A Verbier ci sono concerti sinfonici ma non opera, non si può fare?
R. Ma c'è l'opera.
D. Mi spiego, una produzione, un allestimento?
R. Perché non c'è tempo per un vero allestimento: ci vorrebbero troppe prove, è questa la motivazione.
D. Come è nata l'Orchestra di Verbier?
R. Nel 1994 hanno cominciato a organizzare audizioni in tutto il mondo.
D. Quindi c'è una scuola qui?
R. C'è un'Accademia. E questi spesso sono molto bravi, come la prima violinista, che ha suonato ieri sera con me e che lavora con l'Orchestra di Detroit. C'è una differenza tra la Verbier Chamber Orchestra, che è composta da professionisti che suonano ovunque nel mondo, e la Verbier Festival Orchestra, che accoglie studenti che si stanno specializzando ed hanno la magnifica opportunità di esibirsi con i direttori ed i solisti piu' prestigiosi al mondo.
D. Dove e quante volte suonate all'anno?
R. D'estate qui e poi in tour, e allo Schloss Elmau d'inverno, vicino Inssbruck, quest'anno dal 23 novembre al primo dicembre, siamo alla 11° edizione con la Verbier Chamber Orchestra.
D. Lei ieri sera ha condotto divinamente la Verbier Chamber Orchestra: a me è sembrato che disegnasse quasi degli arabeschi quando conduceva, e di un'accuratezza inverosimile.
R. Si, suoniamo bene insieme perché ci conosciamo e siamo molto amici con Trifonov e Babayan: c'è una sintonia di fondo e ci capiamo profondamente.
D. Vuole aggiungere qualcosa alla fine?
D. Non solo la Verbier Festival Orchestra è una bellissima orchestra perchè è composta da musicisti che suonano veramente col cuore, nessuno è negativo: sono felici di farne parte e di questa esperienza meraviglosa.
Rodion Shchedrin, in programma con il suo Concerto Dolce pour alto, orchestre à cordes et harpe, è intervenuto alla fine per congratularsi col violista Lawrence Powell per la sua strepitosa performance trasmessa in diretta da medici.tv.