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Vienna. Le sfavillanti regge Hofburg e Schönbrunn
La Hofburg di Vienna rappresenta ciò che una dinastia, quella degli Asburgo, ha potuto fare di un paese come l'Austria, un impero perenne e sempreverde fino al 1918, termine che, con la fine della seconda guerra mondiale, costituisce l'inizio della Repubblica d'Austria di cui oggi il Palazzo ospita gli uffici della Presidenza.
In realtà la Hofburg comprende svariati palazzi anche distaccati tra di loro, la Cappella Imperiale (Hofkapelle o Burgkapelle), il Naturhistorisches Museum ed il Kunsthistorisches Museum, la Biblioteca Nazionale Austriaca (Hofbibliothek), il tesoro imperiale (Schatzkammer), il Burgtheater, che si trova davanti alla Rathaus (il Comune di Vienna), la Scuola di cavalleria spagnola (Hofreitschule), le stalle imperiali (Stallburg e Hofstallungen), ed il centro congressi Hofburg. Qui ci occuperemo degli appartamenti imperiali, di quelli di Sissi, della Silberkammer (la camera dell'argenteria in cui sono conservati servizi da tavola storici e preziosissimi) e del Castello di Schönbrunn, situato ad Hietzing, in cui la famiglia degli Asburgo risiedette dal 1730 al 1918.
Gli appartamenti imperiali degli Asburgo, che regnarono dopo i Babenberg (dinastia bavarese) a cominciare dal 1273 con Rodolfo, furono ampliati e moltiplicati con il trascorrere dei secoli tanto che danno su due piazze, una è la Heldenplatz (la piazza degli Eroi); l'altra sulla Josefplatz. I Kaiserapartments divennero famosi soprattutto nel Novecento durante gli anni Cinquanta, grazie ai film di Ernst Marischka con protagonisti Romy Schneider nella parte di Sissi l'imperatrice moglie di Francesco Giuseppe, interpretato da Karlheinz Böhm. L'imperatrice Elisabetta di Baviera era chiamata affettuosamente "Sissi" o "Sisi" dai suoi sudditi, e di lei vengono mostrati i suoi appartamenti raccontando la storia tragica della sua morte dopo un periodo di malinconici viaggi per l'Europa. Venne infatti assassinata a Ginevra da un anarchico italiano, Luigi Lucheni, - gli Aburgo erano particolarmente invisi in Italia, dove il regime militaristico austriaco era molto sofferto - a Ginevra nel 1898, quando l'imperatrice aveva 61 anni. Di lei, negli appartamenti, viene percorso il lungo sentiero cronologico dalla fastosa incoronazione con un lungo abito bianco e le celebri stelle di diamanti usate per raccogliere i lunghissimi capelli, fino alle vesti nere a lutto dopo il suicidio a 31 anni di suo figlio Rodolfo a Mayerling, vicino Vienna, dove il tristissimo principe ereditario si rifugiò con l'amante Maria Vetsera per compiere il clamoroso gesto finale sparandosi alla tempia dopo aver ucciso lei.
Una riproduzione perfetta della vettura del treno che aveva fatto costruire per i suoi numerosi viaggi per andare sia nell'amata Ungheria – di cui era divenuta imperatrice nel 1867 insieme a suo marito Francesco Giuseppe; una mostra temporanea, denominata Erzsébet – Sissi e gli ungheresi, è aperta fino al 7 gennaio 2018 – sia in giro per l'Europa, concretamente indica quanto tempo potesse passare nel suo mezzo di viaggio preferito: un'anticamera conduce allo spazio adibito sia a salotto, sia alla toletta, sia al riposo, ampio e riscaldato, in velluto dalle tinte calde e legno, di pregiata fattura.
Un'ampia prospettiva sulla vita dell'imperatrice è data dalle sue stanze, sia qui sia a Schönbrunn, evidenziano in particolare la cura del corpo, con una camera dotata di una moderna vasca di zinco; come anche di una stanza dedicata all'allenamento, seguita da uno spogliatoio dove rivestirsi e cambiarsi per le varie attività. Non mancano naturalmente la camera da letto solo per lei, come quella da condividere con l'imperatore; nonché salotti di famiglia e salotti più ampi per le riunioni ufficiali. Camere per la colazioni ristretta alla famiglia imperiale, come quelle per le occasioni di rappresentanza, ampie e con servizi adeguati, con tanto di tovaglioli piegati appositamente, come viene mostrato nella Silberkammer.
Procedendo nella visita ci rendiamo conto di quanto Sissi tenesse alla linea e di come la sua giornata procedesse fra la cura della toilette e gli impegni da imperatrice, per cui provava una rinomata insofferenza. Salita al trono a 15 anni nell'aprile del 1854, mentre Francesco Giuseppe ne aveva 18 – decisamente più spartano di lei negli usi e costumi, come mostrano le stanze di sua pertinenza – Sissi soffrì enormemente della lontananza dai suoi cari e dalla sua amata Baviera dove era nata (Monaco di Baviera, 1837).
Il bosco di Schönbrunn è stato acquistato da Massimiliano II nel 1569 ma solo tra 1695 e 1713 ne è stato costruito il palazzo rinomato per esser stato progettato dall'architetto Johann Fischer von Erlach risistemato quasi completamente dall'imperatrice Maria Theresa, seguendo i dettami dello stile rococò tra 1819-19, compreso il classico giallo Schönbrunn che adorna tutto il palazzo. Fu sede della casa imperiale d'Asburgo dal 1730 al 1918 e deve il nome alla “bella fonte” (schön brunn) che l'imperatore Matti – seguito a Massimiliano II - vi scoprì durante una battuta di caccia.
La Scala Blu che fa accedere al primo piano di rappresentanza, il cosiddetto piano nobile, è adornato da un affresco di Sebastiano Ricci, da qui inizia la serie di stanze dedicate prima di tutto all'accoglienza dei visitatori (stanza della guardia, del biliardo, la stanza di noce), dopodichè seguono gli appartamenti dell'ultimo imperatore, Francesco Giuseppe, che regnò fino al 1916. Semplici come quelle alla Hofburg, comprendono anche quella del servitore particolare Ketterl, e conducono a quelle di Elisabetta, dove, nel gabinetto della scala si trova una scala a chiocciola per quelle di sua pertinenza al pianterreno. Ve n'è una, come ricordato prima, di comune pertinenza della coppia imperiale, con una splendida tappezzeria in bianco e blu limoges. Il salotto di accoglienza dell'imperatrice Elisabetta è tutto dorato mentre la stanza di Maria Antonietta, sfortunata regina di Francia e figlia dell'imperatrice Maria Teresa, - di cui è visibile anche un ritratto nella seguente stanza dei figli-, è dedicata alle riunioni di famiglia e allestita con porcellane viennesi. Dopo le sale che danno sul giardino come il salotto giallo, vi è il mirabile Salone degli specchi con decorazioni in bianco ed oro in stile rococò volute da Maria Teresa. Il pittore Joseph Rosa dà il nome alla stanza seguente, ma è la Grande Galleria il pezzo forte del palazzo, di oltre quaranta metri e larga quasi dieci, è spettacolare nella sua sfarzosità, cui è attigua la Piccola Galleria, stesso stile, solo in formato famiglia.
Tra una tavola imbandita e l'altra, scopriamo delle meraiglie come il Salone cinese azzurro, ovvero la sala del consiglio dell’imperatore precedente, Francesco Stefano I. I parati cinesi azzurri sono su carta di riso e fondo giallo per la tappezzeria, dove risaltano cromaticamente. Un'altra stanza cinese, (come le amava Maria Teresa!) è la Stanza Vieux-Laque: in lacca nera e oro è di uno splendore unico soprattutto nella boiserie di noce nella quale è incastonata. La celebre stanza che Napoleone occupò tra 1805 e 1809 è quella che segue, dove insediò inoltre il suo quartier generale, fino al matrimonio con Maria Luisa, figlia dell'imperatore Francesco II/I, che nel 1810 pose la pace tra i due imperatori cinque anni prima della sua sconfitta a Waterloo nel 1815, data che chiude in giugno il Congresso di Vienna, tenutosi a Schönbrunn aprendo la strada alla Restaurazione.
La stanza delle porcellane è di particolare pregio: boiserie in legno intagliato in bianco e blu che imitano la porcellana, è di una raffinatezza unica e sono state dipinte dai figli di Francesco Stefano I di Lorena e Maria Teresa. Passando per la stanza del Milione, salottino di Maria Teresa, ed per lo studio dell'arciduchessa Sofia, ed altre camere, si giunge all'unico letto di parata della corte di Vienna: magnifico, fino al 1947 il letto era esposto nella cosiddetta “Camera ricca” della Hofburg, poi occupata dagli uffici di Presidenza della Repubblica d'Austria.
E passeggiando per i meravigliosi giardini, tra le fontane di Poseidoni e degli Angeli, fino al belvedere della Gloriette, sembra di sentir così sussurrare malinconicamente Sissi:
Ai piedi di un abete maestoso
sul muschio morbido gioisco
di esser sola nel bosco
a sentire il profumo di un ciclamino autunnale.
(Trad.mia; da Canti al Mare del Nord).