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Wiesbaden. Laufenberg e la libertà per i teatri
Il paradosso di questo “stato di emergenza” da covid-19 è questo: ai teatri conviene restare chiusi. Si azzerano le spese dei cast, degli allestimenti, del personale a tempo determinato. E molti stanno seguendo la scia. Ma non tutti, e soprattutto in Germania, in Assia a Wiesbaden, un teatro ha già riaperto con un programma di lieder il 18 maggio scorso che andrà avanti fino al 6 giugno, poi si vedrà, ma il regista e Sovrintendente Eric Uwe Laufenberg – che ho recensito la scorsa estate a Bayreuth per il Parsifal -, è molto chiaro nel suo discorso sulla “Libertà dell'Arte”: “Noi dobbiamo ribellarci a questa dittatura e vivere, tutti moriremo, non dobbiamo avere paura della vita, come non dobbiamo avere paura della morte e dobbiamo vivere come noi vogliamo, non come ci impongono.”
Il Sovrintendente Laufenberg è infatti scioccato dagli effetti del covid-19 a livello mondiale: panico di massa, sospensione dei diritti fondamentali e condizioni dittatoriali. Nei suoi sette discorsi ne parla, in particolare sottolineando le misure sproporzionate e soprattutto di aver agito in violazione della carta costituzionale tedesca. Il suo teatro ha riaperto con le regole imposte dallo stato di emergenza e quindi assicurando una programmazione di liederabend dove è possibile il distanziamento tra gli artisti e i posti in sala sono stati ridotti a 200 nella Großes Haus mentre 60 nella Kleines Haus: bisogna portare una mascherina che si può togliere una volta seduti. Il distanziamento fisico tra spettatori è assicurato sia dalle file vuote che dai posti vuoti (almeno tre), solo chi convive o è parente può sedere vicino. E' possibile rinfrescarsi uno alla volta e lo spazio per i drink è tra le colonne invece che nel foyer. Le misure sono simili per quasi tutti i teatri tedeschi che hanno riaperto.
Altri teatri tedeschi tentano la riapertura e lo Staatstheater di Kassel con a capo Thomas Bockelmann, riapre il 30 maggio con un ensemble di ottoni in modo da rispettare le distanze, mentre il Sovrintendente dell’Oper Frankfurt, Bernd Loebe conferma la cancellazione di tutte le produzioni del teatro fino al prossimo settembre, affermando che il minimo di spettatori per riaprire è 300, però il 29 maggio prossimo è prevista una liederabend con soprano e violino.
Passando all'Italia, i festival, cautamente, stanno dando i loro input positivi e così Ravenna, il Festival della Valle d'Itria, Macerata, Montepulciano, riapriranno, non si sa ancora con quali regole. Verona rimanda tutto al 2021 e Caracalla viene cancellata e rimandata anch'essa al 2021, ci saranno due opere a Piazza di Siena per l'Opera di Roma, dentro Villa Borghese, annuncia il Sovrintendente Fuortes, con Rigoletto diretto da Michieletto e Luca Salsi insieme ad un cast di livello; ci dovrebbero essere anche il Pink Floyd Ballet ed Il barbiere di Siviglia in forma di concerto.