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BolognaFestival 2025 44esima Stagione
Istituzione musicale ormai consustanziale all’identità culturale della città di Bologna, realtà quasi tutta al femminile guidata saldamente da Maddalena da Lisca, da decenni membro attivo dell’associazione, fucina di inesausta creatività che nel tempo ha ideato progetti innovativi dai grandi eventi nelle piazze principali della città alla rassegna in birreria.
Bologna Festival anche quest’anno conferma la sua peculiare cifra stilistica nella diffusione del grande repertorio di tradizione, dalle celebrate orchestre di assoluto pregio internazionale ai migliori cameristi, come Sol Gabetta, Angela Hewitt, Lisa Batiashvili fra i tanti.
In attesa degli eventi speciali del 19 febbraio con Stefano Bollani e con Evgeny Kissin il 30 e 31 marzo, la nuova stagione ripartirà invece in aprile con la rassegna Carteggi Musicali, prima capsule divulgativa tra parole, letture e note al Museo della Musica in tre appuntamenti con Fabio Sartorelli, Luca Ciammarughi ed Enzo Restagno dal 2 al 15 aprile.
Il 2 maggio poi si inaugurerà il cuore pulsante della stagione con la rassegna Grandi Interpreti al PalaDozza dove i Berliner Philharmoniker, vero culto del sinfonismo mondiale, verranno eccezionalmente guidati da un’altra icona vivente della cultura musicale internazionale, Riccardo Muti, il quale rinverdisce un rapporto che ormai conta ben 53 anni da quando Herbert von Karajan lo invitò sul podio della celebre compagine. L’impaginato della serata-evento dialoga poi tra le due anime musicali di Muti, quella italiana con Rossini e Verdi, e quella tedesca con Brahms. L’evento, sostenuto da Illumia, vedrà tutto l’incasso devoluto in beneficenza a favore di ANT, Fondazione Policlinico Sant'Orsola, Associazione La Mongolfiera odv.
Grandi Interpreti proseguirà poi il 7 maggio al Teatro Auditorium Manzoni, sua sede naturale, con il duo cameristico d’eccellenza Sol Gabetta al violoncello e Bertrand Chamayou al pianoforte con un originale programma da Mendelssohn fino ai meno frequentati Wolfgang Rihm e Jörg Widmann; quindi i Cameristi della Scala con l’ottima pianista Angela Hewitt e il corno di Emanuele Urso, poi Andrea Lucchesini al pianoforte tra Berio, Schumann e Chopin; e ancora l’ensemble barocco di solida fama Europa Galante guidato al violino da da Fabio Biondi per tornare poi al grande sinfonismo d’eccellenza il 9 giugno con la London Symphony Orchestra diretta da Antonio Pappano e Lisa Batiashvili al violino con Richard Strauss, Mozart e Berlioz, quindi gran chiusa della rassegna quasi in Ringkomposition, il 17 ottobre con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI diretta da Kirill Petrenko, dal 2019 Direttore Musicale dei Berliner.
Ma già il 17 maggio partirà un altro dei fiumi musicali di Bologna Festival con il primo dei Progetti Speciali alla Chiesa di Santa Cristina della Fondazza: infatti in occasione del bicentenario della morte di Padre Stanslao Mattei, l’Officina San Francesco Bologna promuove una giornata di studi nonché la prima ripresa integrale della seconda versione - nella quale nel 1806 cantò anche il giovanissimo Rossini - dell’Oratorio della Passione, composto nel 1792 su libretto di Pietro Metastasio.
Dal 3 giugno al 8 luglio si snoderà poi la rassegna en plein air Talenti nello splendido Chiostro della Basilica di Santo Stefano, con sei appuntamenti cameristici dedicati ai giovani musicisti più brillanti del panorama europeo, seguendo le orme di alcuni dei concorsi più stimati quali, in questa edizione, Premio Trio di Trieste e Premio Venezia.
Infine la rassegna Il Nuovo, l’Antico, l’Altrove dal 18 settembre al 30 ottobre, composta da sette appuntamenti tra l’Oratorio di San Filippo Neri e la Chiesa di Santa Cristina della Fondazza e dedicati alla musica antica, con una prima esecuzione in tempi moderni grazie a I Bassifondi Ensemble di Simone Vallerotonda; alla musica contemporanea con una nuova commissione di BolognaFestival e Ferrara Musica alla compositrice italiana Daniela Terranova, pluripremiata e già ben eseguita da realtà importanti come la London Sinfonietta e BBC; ma anche alla sperimentazione trasversale alle arti ed ai generi come il progetto di concerto teatrale “Pur Ti Miro” Caravaggio & Monteverdi. Musica e Tableaux Vivants o la serata “Il fiato che resta” Musiche erranti e voci di esilio dell’ensemble Ars Vulgaris con una formazione arricchita dall’uso di strumenti tradizionali del Medio Oriente.
Nel frattempo si lavora alacremente per l’ormai consueto programma Baby BoFe’ nella sua molteplice declinazione per famiglie, bambini e scuole, e si procede nella selezione dei giovani talenti che si sono candidati - quest’anno ben 48 - per l’originalissima rassegna Classica in Sneakers alla Birreria Popolare, esperimento ormai consolidato ma ancora oggi unico nel suo genere nel nostro paese, vera frontiera di avvicinamento al repertorio classico per un pubblico generalista e palco dedicato ai musicisti di domani, che proseguirà nel 2025 grazie al sostegno di Gruppo Hera e Lavoropiù.
Racconta così il Sovrintendente e Direttore Artistico Maddalena da Lisca: “Ogni anno la sfida per riempire di musica di qualità la nostra città, di lavorare con tutte le istituzioni del territorio, da quelle pubbliche alle private, di continuare nella necessaria opera di divulgazione del repertorio che amiamo, è per noi un impegno costante che non permette soste, ma ci sostiene la convinzione etica che di bellezza ed arte alla portata di tutti non ce ne sia mai abbastanza per migliorare la qualità della nostra vita e della nostra comunità. Ringrazio quindi di cuore tutti i nostri sostenitori che condividono con noi la passione e soprattutto la convinzione che questo lavoro sia semplicemente necessario.”.
SOSTENITORI
Bologna Festival 2024 è realizzato con il contributo di Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, main partners Alfasigma, Illumia, mecenati oro BCC EmilBanca, G.D a coesia company, Marposs, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna mecenati argento Valsoia, BPER Banca, Assintel, Confindustria Emilia Area Centro, Galotti, Fondazione Banco S. Geminiano e S. Prospero, Confcommercio Ascom Bologna, Maria Luisa Vaccari sponsor Aretè Cocchi Technology, Coop Alleanza 3.0, Gruppo Hera, Lavoropiù, Unicredit, Stefanelli-Automotive, Pir Group, Soci Mecenati, Benemeriti, Sostenitori e Amici di Bologna Festival partner tecnici Alternative Group, Isolani Meeting media partners RAI Radio3, Giornale della Musica, ERCreativa.
MAIN PARTNERS
«Anche per il 2025, Alfasigma rinnova il suo consueto sostegno al Bologna Festival, con l’obiettivo di avvicinare sempre più persone alla bellezza della musica, del teatro e dell’arte. L’azienda promuove non solo la cultura scientifica, che rappresenta il cuore del suo business, ma anche tutte le forme culturali che sono fondamentali per la crescita e lo sviluppo sostenibile delle comunità in cui è presente.» Silvana Spinacci, Corporate Image & Social Responsability di Alfasigma
«Quante volte abbiamo pronunciato le parole “più di così è impossibile” sospinti talvolta da un sentimento che pensavamo essere arrivato al suo culmine o di fronte a un’opera del genio umano o a un capolavoro della natura. E quante volte l’esperienza ci ha mostrato che ci ingannavamo perché l’amore e la bellezza, che ne è l’apparire, non hanno limite. Il programma di Bologna Festival 2025 è un esempio di questa meravigliosa dinamica e sostenerlo ancora una volta ci riempie di gratitudine e ammirazione» Francesco Bernardi, Founder di Illumia.
ABBONAMENTI E BIGLIETTI
Prelazione abbonati dal 01 febbraio al 15 febbraio / Vendita nuovi abbonamenti dal 20 febbraio
Vendita Biglietti per il concerto di inaugurazione del 2 maggio dal 5 marzo. Vendita Biglietti per tutti gli altri concerti e Carnet 3 concerti Grandi Interpreti dal 15 marzo presso la Biglietteria Bologna Welcome e online su www.bolognafestival.it, www.vivaticket.it, www.classictic.com. BIGLIETTERIA BOLOGNA WELCOME, Piazza Maggiore 1/E tel. 051 6583105 Vendita Abbonamenti dal lunedì al giovedì ore 10-13; dal lunedì al sabato ore 15-18 Vendita Biglietti e Carnet dal lunedì al sabato ore 9-18 (a partire dal 5 marzo per il concerto di inaugurazione e dal 15 marzo per gli altri concerti)
BOLOGNA FESTIVAL 2025
44a edizione
CARTEGGI MUSICALI
Mercoledì 2 aprile 2025 ore 18.30
Museo della Musica
Dalle Alpi alla Sicilia: viaggio musicale tra Rossini e Verdi
Una introduzione al Guglielmo Tell di Rossini e ai Vespri Siciliani di Verdi
conversazione, letture, videoproiezioni e interventi musicali al pianoforte a cura di
FABIO SARTORELLI
Mercoledì 9 aprile 2025 ore 18.30
Museo della Musica
Mendelssohn, un romantico felice?
Una introduzione alle opere cameristiche di Mendelssohn
conversazione, letture e interventi musicali al pianoforte a cura di
LUCA CIAMMARUGHI
Martedì 15 aprile 2025 ore 18.30
Museo della Musica
La Sinfonia fantastica di Berlioz tra Liszt e Schumann
conversazione e letture a cura di ENZO RESTAGNO
interventi musicali al pianoforte a cura di ALBERTINA DALLA CHIARA
Liszt/Berlioz Grande Symphonie Fantastique S.470
GRANDI INTERPRETI
Venerdì 2 maggio 2025 ore 20.30
PalaDozza
Berliner Philharmoniker
Riccardo Muti direttore
Gioachino Rossini Ouverture dal Guglielmo Tell
Giuseppe Verdi Le quattro stagioni (ballabili atto terzo) da I vespri siciliani
Johannes Brahms Sinfonia n.2 in re maggiore op.73
«Ho portato con me molte cose dal mio primo incontro con i Berliner Philharmoniker. Cose che hanno contribuito alla mia formazione musicale e che ancora oggi sono parte integrante della mia identità artistica». Sono passati 53 anni da quando Riccardo Muti, invitato da Herbert von Karajan, è salito per la prima volta sul podio dei Berliner. Da allora i suoi incontri con i professori berlinesi sono stati costanti: memorabile la festa per Anne Sophie Mutter nel 2017. A Bologna Muti porta un programma che riflette alla perfezione le sue due anime musicali: quella italiana e quella tedesca. Su un versante un’“opera in miniatura” come l’Ouverture del Guillaume Tell di Rossini e un’“opera dentro l’opera” come i ballabili de I vespri siciliani di Verdi, sull’altro il canto sommesso e i colori scuri della Seconda Sinfonia di Brahms.
Mercoledì 7 maggio 2025 ore 20.30
Teatro Auditorium Manzoni
Sol Gabetta violoncello
Bertrand Chamayou pianoforte
Felix Mendelssohn Variations concertantes in re maggiore op.17
Wolfgang Rihm Lied ohne Worte
Wolfgang Rihm Verschwundene Worte
Johannes Brahms Sonata n.2 in fa maggiore op.99
Jörg Widmann Lied ohne Worte
Felix Mendelssohn Sonata n.2 in re maggiore op.58
Dura da più di un decennio la complicità musicale tra Sol Gabetta e Bertrand Chamayou. Nati entrambi nel 1981, condividono lo stesso segno zodiacale, ma anche molte passioni musicali: Chopin, ad esempio, al quale hanno dedicato un disco nel 2015, e Mendelssohn del quale hanno inciso tutte le opere per violoncello e pianoforte, coinvolgendo, in un intarsio tra l’antico e il moderno, alcuni compositori contemporanei. Il concerto bolognese riflette l’idea di questo disco: incorniciate dalle Variazioni op.17 e dalla Sonata op.57 di Mendelssohn figurano infatti le “variazioni” sul suo Lied ohne Worte composte da Wolfgang Rihm e Jörg Widmann, con, al centro, la vigorosa ed energica Sonata n.2 di Johannes Brahms.
Martedì 13 maggio 2025 ore 20.30
Teatro Auditorium Manzoni
Cameristi della Scala
Angela Hewitt pianoforte
Emanuele Urso corno
Wolfgang Amadeus Mozart Concerto n.4 in mi bemolle maggiore KV 495 per corno e orchestra
Johann Sebastian Bach Concerto in re minore BWV 1052 per tastiera, archi e b.c.
Wolfgang Amadeus Mozart Sinfonia n.13 in fa maggiore KV 112
Wolfgang Amadeus Mozart Concerto n.21 in do maggiore KV 467 per pianoforte e orchestra
Delle 54 incisioni discografiche realizzate da Angela Hewitt, 21 sono dedicate a Bach, 11 a Beethoven, le poche che rimangono sono divise equamente tra Mozart, Rameau, Couperin e Scarlatti. Segno inequivocabile della predilezione della pianista canadese per l’epoca aurea che va dal barocco al classicismo. A lei si deve la fondazione, in particolare nella musica per tastiera di Bach, di un originale canone interpretativo, fondato sulla fluidità del fraseggio e sulla chiarezza dell’ordito polifonico. Una propensione stilistica esplicita che si manifesta anche in questo concerto, a fianco dei Cameristi della Scala e a Emanuele Urso, dal 2022 primo corno del Teatro alla Scala di Milano.
Martedì 20 maggio 2025 ore 20.30
Teatro Auditorium Manzoni
Andrea Lucchesini pianoforte
Luciano Berio Six Encores
Robert Schumann Fantasia op.17
Luciano Berio Sequenza IV
Fryderyk Chopin Ventiquattro Preludi op.28
Nell’arco della sua carriera interpretativa Andrea Lucchesini ha sempre composto i programmi dei propri concerti cercando costantemente legami sotterranei e antitesi di carattere. Lo dimostra con chiarezza cristallina l’impaginato di questo recital: agli accesi e travolgenti contrasti stilistici della Fantasia in do maggiore di Schumann e alla sequenza “narrativa” dei Preludi op.28 di Chopin fanno da preludio due pagine di Luciano Berio che Lucchesini frequenta da tempo, ossia i Six Encores composti tra 1965 e il 1990 e la celebre Sequenza per pianoforte del 1966: «un viaggio di esplorazione attraverso le regioni conosciute e sconosciute del colore».
Giovedì 29 maggio 2025 ore 20.30
Teatro Auditorium Manzoni
Europa Galante
Fabio Biondi violino, direttore
Arcangelo Corelli Concerto grosso n.4 in re maggiore op.6
Arcangelo Corelli Concerto grosso n.11 in si bemolle maggiore op.6
Arcangelo Corelli Concerto grosso n.8 in sol minore op.6 “fatto per la notte di Natale”
Francesco Geminiani Concerto grosso n.2 in sol minore op.3 “La follia”
Antonio Vivaldi Concerto per due violini in la minore op.3 n.8 RV 522
Antonio Vivaldi Concerto per archi in sol minore RV 157
Antonio Vivaldi Concerto per violino in re maggiore RV 222
Quando Fabio Biondi, nel 1989, fonda Europa Galante l’interpretazione storicamente informata del repertorio classico-barocco era una prerogativa pressoché esclusiva degli ensemble nordeuropei. Da quel momento la scena della prassi esecutiva sei-settecentesca cambia in modo radicale e i complessi italiani acquisiscono sempre maggiore autorevolezza e originalità. Un lungo itinerario che giunge, dopo 60 incisioni e circa mille concerti in tutto il mondo, al concerto ospitato da Bologna Festival, in cui si concentra l’essenza interpretativa del gruppo e del suo fondatore: dagli “storici” concerti per violino e orchestra di Vivaldi fino ai concerti grossi di Corelli e Geminiani.
Lunedì 9 giugno 2025 ore 20.30
Teatro Auditorium Manzoni
London Symphony Orchestra
Antonio Pappano direttore
Lisa Batiashvili violino
Richard Strauss Till Eulenspiegels lustige Streiche op.28
Wolfgang Amadeus Mozart Concerto n.5 in la maggiore KV 219 per violino e orchestra
Hector Berlioz Symphonie fantastique op.14
Il legame di Antonio Pappano con la London Symphony Orchestra è di antica data: il primo concerto risale al 1996 e lo scorso anno è culminato, dopo incontri assai frequenti, nella nomina a direttore principale. Più recente, ma non meno intenso, il sodalizio con la violinista georgiana Lisa Batiashvili, inaugurato a Roma nel 2015, al tempo in cui Pappano era direttore principale dell’Orchestra di Santa Cecilia. Dopo avere affrontato i grandi concerti violinistici del Novecento (da Sibelius a Bartók) direttore e solista giungono in questa occasione all’ultimo dei cinque concerti per violino e orchestra di Mozart. Due classici sinfonici del primo e del tardo Ottocento gli fanno da cornice.
Venerdì 17 ottobre 2025 ore 20.30
Teatro Auditorium Manzoni
Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI
Kirill Petrenko direttore
Ludwig van Beethoven Sinfonia n.2 in re maggiore op.36
Béla Bartók Il mandarino meraviglioso op.19 suite da concerto Sz73
Il primo incontro tra l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e Kirill Petrenko, il direttore russo naturalizzato austriaco che dal 2019 è alla guida dei Berliner Philharmoniker. risale al 2001: fu una indimenticabile esecuzione del Rosenkavalier di Strauss. E mai, nei successivi concerti, le scelte di programma sono state banali e prevedibili. In questo ottavo concerto comune nella prima parte Petrenko propone la più (ingiustamente) trascurata tra le sinfonie di Beethoven, la Seconda; nel finale le incandescenze sonore, ad altissima temperatura erotica, della suite da concerto Il mandarino meraviglioso di Béla Bartók.
TALENTI 2025
Martedì 3 giugno 2025 ore 21
Chiostro della Basilica di Santo Stefano
Trio Nebelmeer
Franz Schubert Notturno in mi bemolle maggiore op.148 D.897
Felix Mendelssohn Trio n.1 in re minore op. 49
Maurice Ravel Trio in la minore
Si ispira al mito romantico del “viandante nella nebbia”, e in particolare ad un celebre dipinto di Caspar David Friedrich, il nome del Trio Nebelmeer, nato nel 2019 ad opera di tre giovani musicisti francesi. Vincitore lo scorso anno del “Premio Trio di Trieste”, il trio ha seguito un rigoroso percorso di studio sotto la guida di formazioni cameristiche come il Trio Wanderer, il Quartetto Modigliani e il Quartetto Diotima e ha affinato, coerentemente, un repertorio incentrato sulle composizioni per trio con pianoforte dell’Ottocento e del primo Novecento. Nel loro programma accostano a Schubert e Mendelssohn il modernismo neoclassico del Trio di Ravel.
Giovedì 12 giugno 2025 ore 21
Chiostro della Basilica di Santo Stefano
Doré Quartet
Wolfgang Amadeus Mozart Quartetto n.14 in sol maggiore KV 387
Osvaldo Golijov Tenebrae (versione per quartetto d’archi)
Franz Schubert Quartetto n.14 in re minore D. 810 “La morte e la fanciulla”
La pratica del quartetto d’archi, in Italia, è ancora straordinariamente vitale, come dimostra il numero assai elevato di formazioni in attività. Tra queste occupa un posto di rilievo il Quartetto Doré, nato nel 2022 nel seno dell’Accademia Stauffer di Cremona. Il percorso dei quattro giovani musicisti interseca l’attività concertistica con quella, costante, della formazione, prima con il Quartetto di Cremona e poi con alcune delle maggiori formazioni internazionali: i Quartetti Alban Berg, Ébène, Artemis, Emerson, Ysaÿe, Melos, Pavel Haas. Il programma, insieme a due classici quartetti di Mozart e Schubert, offre una pagina attuale: Tenebrae (2002) del compositore argentino Osvaldo Golijov.
Martedì 17 giugno 2025 ore 21
Chiostro della Basilica di Santo Stefano
Iolanda Massimo soprano
Giuseppe Michelangelo Infantino tenore
Paolo Andreoli pianoforte
Galà lirico
musiche di Gioachino Rossini, Gaetano Donizetti, Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini
La “scuola” di Raina Kabaivanska è senza dubbio una delle più rinomate d’Europa. Da un quarto di secolo la grande cantante bulgara si dedica con passione alla formazione dei nuovi talenti. Due dei suoi allievi migliori sono i protagonisti del tradizionale galà lirico di Bologna Festival: Iolanda Massimo, laureata al Conservatorio Perosi di Campobasso, già avviata verso una solida carriera da professionista, e Giuseppe Michelangelo Infantino, vincitore di numerosi concorsi e presente in molti teatri. Accompagnati al pianoforte da Paolo Andreoli i due interpreti eseguono alcune pagine classiche del melodramma italiano dell’Ottocento.
Giovedì 26 giugno 2025 ore 21
Chiostro della Basilica di Santo Stefano
Gianluca Bergamasco pianoforte
Franz Schubert Klavierstuck n.2 in mi bemolle maggiore D.946
Fryderyk Chopin Polacca-Fantasia in la bemolle maggiore op. 61
Sergej Prokof’ev Sonata n.6 in la maggiore op. 82
Bologna Festival ospita anche quest’anno, rinnovando una feconda tradizione, il vincitore di uno dei maggiori concorsi pianistici nazionali, il “Premio Venezia”, che nel passato ha laureato interpreti di grande valore come Filippo Gamba, Maurizio Baglini, Roberto Prosseda, Giuseppe Albanese, Mariangela Vacatello, Leonora Armellini e molti altri. Il primo premio è andato, lo scorso anno, a Gianluca Bergamasco, nato a Chioggia nel 2001, allievo di Michele Liuzzi e di Giorgio Farina. Il suo recital traccia con grande coerenza un ponte stilistico tra primo Ottocento e primo Novecento, affiancando a Schubert e Chopin il classicismo modernista della Sonata n.6 di Sergej Prokof’ev.
Mercoledì 2 luglio 2025 ore 21
Chiostro della Basilica di Santo Stefano
Trio GuiBassHarmony
Note di passione
Astor Piazzolla Milonga del Angel, Muerte del Angel
Roberto Di Marino Tango (1° movimento) dalla Suite II
Bart Howard Fly Me to the Moon
Tony Murena Indifference
Astor Piazzolla Adiós Nonino, Yo soy Maria
Kenny Dorham Blue Bossa
Georges Ulmer Pigalle
Edith Piaf La vie en rose
Astor Piazzolla Oblivion, Libertango
Stephane Wrembel Bistro Fada
Il trio formato da chitarra, fisarmonica e contrabbasso ha un passato illustre, legato (con la variante del bandoneón) alla musica popolare argentina, ma un presente altrettanto fertile in cui spicca, ad esempio, il celebre New York Trio di Richard Galliano. Il Trio GuiBassHarmony, fondato da Lorenzo Ottaviani (chitarra), Emanuele Moretti (fisarmonica) e Luca Ziliani (contrabbasso), si inserisce in questa tradizione e la rinnova, creando un intarsio originale tra la bossa nova, il tango argentino e la chanson francese. Il concerto propone un “viaggio nelle armonie di due continenti”, disegnando un ponte tra il nuevo tango di Piazzolla, Edith Piaf, il jazz francese e il song americano.
Martedì 8 luglio 2025 ore 21
Chiostro della Basilica di Santo Stefano
Fülöp Ránki pianoforte
Franz Liszt: oltre il virtuosismo
Franz Liszt
Leggenda di San Francesco d'Assisi che predica agli uccelli S.175/1
Pezzo n.1 S.192/1
da Cinque pezzi per pianoforte S.192
Consolation n.1, Consolation n.2 S.172/1-2
Valse oubliée n.1 S.215/1
Pezzo n.2 S.192/2
da Cinque pezzi per pianoforte S.192
Consolation n.3 S.172/3
Valse oubliée n.2 S. 215/2
Les morts S. 516
Valse oubliée n.3 S.215/3
Consolation n.4 S.172/4
Pezzo n.3, Pezzo n.4. Pezzo n.5 "Sospiri" S.192/3-5
da Cinque pezzi per pianoforte S.192
Consolation n.5, Consolation n.6 S.172/5-6
Valse oubliée n.4 S.215/4
Leggenda di San Francesco da Paola che cammina sulle onde S. 175/2
in collaborazione con Fondazione Istituto Liszt di Bologna
Fülöp Ránki è, letteralmente, un figlio d’arte: suo padre è Dezső Ránki, uno dei maggiori pianisti ungheresi della sua generazione, e sua madre Edit Klukon, pianista, didatta e insegnante. Il piccolo Fülöp impara a suonare il pianoforte a tre anni, senza ancora conoscere la musica, e a otto anni viene accettato alla Scuola Pál Járdányi di Budapest per poi entrare alla Accademia Liszt. Oggi, giunto ai trent’anni di età, suona ancora insieme al padre alla madre, ma ha avviato una carriera indipendente che lo ha già portato a suonare in tutto il mondo. Il suo recital attraversa tutte le facce del complesso prisma tecnico e stilistico del pianismo “trascendentale” di Franz Liszt.
IL NUOVO L’ANTICO L’ALTROVE
Giovedì 18 settembre 2025 ore 20.30
Chiesa di Santa Cristina della Fondazza
La Venexiana
Emanuela Galli, soprano / Agnese Allegra, soprano / Giacomo Schiavo, tenore / Dario Carpanese, organo
Gabriele Palomba tiorba e direzione artistica
Compagnia Teatri 35
Antonella Parrella, Francesco Ottavio De Santis, Gaetano Coccia
Pur Ti Miro
Caravaggio e Monteverdi. Musica e Tableaux Vivants
Introduzione Musicale
Marco da Gagliano Vergine Bella
Claudio Monteverdi Sancta Maria succurre miseris
Giovanni Priuli Ave dulcissima Maria
Claudio Monteverdi Pulchra es
Giovanni Felice Sances Alma Redemptoris
Musica e Azione Teatrale
Heinrich Schütz Verbum caro factum est
Claudio Monteverdi Iam moriar mi Fili
Michelangelo Grancini Ave Sanctissima Maria
Alessandro Grandi O quam tu pulchra es
Domenico Mazzocchi Dovemo piangere la Passione di N.S.
Claudio Monteverdi Salve Regina
Claudio Monteverdi O Bone Jesu
Girolamo Frescobaldi Maddalena alla croce
Antonio Brunelli Anima mea liquefacta est
Claudio Monteverdi Pur ti miro
Caravaggio e Monteverdi condividono lo stesso tempo (l’epoca del manierismo) e la medesima koinè espressiva: la poetica degli affetti. Naturale, dunque, che si ritrovino uno accanto all’altro in questo originalissimo spettacolo. Sotto l’insegna di “Pur ti miro” (il duetto finale de L’incoronazione di Poppea) si riuniscono infatti La Venexiana, l’ensemble fondato nel 1997 dal rimpianto Claudio Cavina, da sempre impegnato nel rinnovamento del repertorio madrigalistico e la Compagnia Teatri 35 che da vent’anni sperimenta la prassi teatrale dei tableaux vivants. Nel loro dialogo, che si svolge nel segno di Monteverdi, Gagliano, Schütz, Frescobaldi e altri coevi, l’immagine si fa suono e il suono visione.
Mercoledì 24 settembre 2025 ore 20.30
Oratorio di San Filippo Neri
Gabriele Strata pianoforte
Fryderyk Chopin Mazurke op.30 n.1, n.2, n.3, n.4
Thomas Adès Mazurka op.27 n.3
Fryderyk Chopin Sonata n.2 in si bemolle minore op.35
Giacinto Scelsi Preludio n.7 Molto cantato
Preludio n.8 Delicato | Preludio n.16 Lento con agitazione
Preludio n.23 Presto furioso | Preludio n.24 Mistico
Fryderyk Chopin Preludi op.28 n.7, n.8, n.9, n.10, n.11, n.12
George Crumb Music of Shadows (for Aeolian Harp)
George Crumb Dream images
Fryderyk Chopin Polacca in fa diesis minore op.44
Costruire un programma da concerto è un delicato lavoro di “composizione”. Lo dimostra il recital bolognese di Gabriele Strata, padovano, 26 anni, vincitore dei Concorsi di Rio de Janeiro e di Montréal, approdato di recente alla Wigmore Hall di Londra. L’architettura del concerto poggia su quattro pilastri costituiti dalle musiche pianistiche di Chopin: le quattro Mazurke op.30, una scelta accurata dei Preludi op.28 e due opere-mondo come la Sonata op.35 e la Polacca op.44. Di questi generi storici chopiniani Strata individua tre possibili risonanze “attuali”: la Mazurka di Thomas Adès, i Preludi di Giacinto Scelsi e i due Makrokosmos di George Crumb.
Giovedì 2 ottobre 2025 ore 20.30
Oratorio di San Filippo Neri
FontanaMIX ensemble
Daniele Ghisi informatica musicale
Sylvan Cadars tecnico del suono Ircam-Parigi
Valentino Corvino violino
Marco Ignoti clarinetto
Luciano Berio Sequenza VIII per violino
Daniele Ghisi An Experiment with Time (reloaded)
Luciano Berio Sequenza IX per clarinetto
in coproduzione con FontanaMIX ensemble e in collaborazione con IRCAM
«An Experiment with Time è un racconto, un gioco e un viaggio attraverso una sovrapposizione di cicli temporali che dipinge il mondo, e la vita, come un immenso poliritmo». Così Daniele Ghisi, quarantenne compositore italiano, descrive il progetto per video, ensemble ed elettronica commissionato dall’Ircam di Parigi. L’idea è tratta da un esperimento-racconto realizzato nel 1927 dal filosofo John William Dunne che dimostra come nell’esperienza onirica non vi sia distinzione tra presente e futuro perché tutti gli eventi si svolgono in contemporaneità. Nel programma, in occasione del centenario della nascita, FontanaMIX accosta le Sequenze per violino e per clarinetto di Luciano Berio.
Mercoledì 8 ottobre 2025 ore 20.30
Oratorio di San Filippo Neri
mdi ensemble
Daniela Terranova nuova composizione per quartetto d’archi
prima esecuzione assoluta - commissione di Bologna Festival e Ferrara Musica
Claude Debussy Quartetto per archi in sol minore op.10
in coproduzione con Ferrara Musica
L’Antico e il Nuovo convivono con naturalezza, uno accanto all’altro, nella “casa” del quartetto d’archi. Sotto l’ala di mdi ensemble si misurano dunque con le “sedici corde” del quartetto un capolavoro della musica da camera del tardo Ottocento come il Quartetto in sol minore di Debussy, composto nel 1893 sotto la forte influenza di César Franck e della “forma ciclica”, e un nuovo lavoro di Daniela Terranova, allieva di Azio Corghi e di Beat Furrer. Ad unirli è l’attitudine per una forte gestualità sonora: implicita in Debussy, esplicita, incline alla “creazione di una coreografia del suono”, nello stile della compositrice italiana.
Mercoledì 15 ottobre 2025 ore 20.30
Oratorio di San Filippo Neri
I Bassifondi Ensemble
Valeria La Grotta soprano Gaia Petrone contralto
Francesca Boncompagni soprano
Simone Vallerotonda liuto, direttore
Scarlatti300
Alessandro Scarlatti Clori, Lidia e Filli
serenata a tre voci coi violini e il liuto
prima esecuzione in tempi moderni
Alessandro Scarlatti è scomparso esattamente tre secoli fa e l’anniversario sta portando alla luce alcuni dei suoi capolavori dimenticati. Tra questi figura senz’altro la serenata a tre voci Clori, Lidia e Filli, eseguita probabilmente a Napoli il 2 giugno del 1701 in occasione della festa del Corpus Domini e poi caduta nell’oblio. La sua riscoperta si deve alla curiosità e all’estro di Simone Vallerotonda, uno dei maggiori liutisti italiani, che la presenta in prima esecuzione moderna insieme ai Bassifondi, l’ensemble da lui stesso fondato nel 2017 per riportare alla luce la musica barocca per strumenti a corda e basso continuo. Una scommessa vinta.
Giovedì 23 ottobre 2025 ore 20.30
Oratorio di San Filippo Neri
Ensemble Ars Vulgaris
Robindro Nikolich Mukherjee clarinetto
Il fiato che resta
musiche erranti e voci di esilio
musiche dei territori dell’Europa orientale, dei Balcani e del Mediterraneo orientale
Bologna Festival ospita, in prima assoluta, il nuovo progetto di Ars Vulgaris, l’originalissimo ensemble fondato da Robindro Nikolich Mukherjee, clarinettista spagnolo di origini indiano-iugoslave, che in questa occasione collabora con Pau Valls Vila (violoncello), Robert Santamaria (qanun e saz) e Francesco Savoretti (percussioni etniche). La sua musica è lo specchio fedele delle sue diverse identità e intarsia la musica classica, la musica antica, il jazz e la world music. Spirito errante, approda ora a Il fiato che resta, muovendosi tra mari e catene montuose dove riecheggiano le danze bulgar e kopanitsa, le arie doina, i ritmi dabka, le danze e i ritmi classici delle coste greche come i longa, i sirto e i sammai.
Giovedì 30 ottobre 2025 ore 20.30
Chiesa di Santa Cristina della Fondazza
Odhecaton
Paolo Da Col direttore
Illumina oculos meos
Quasi una liturgia attorno a Palestrina
Thomas Tallis O nata Lux a 5 voci
Giovanni Pierluigi da Palestrina
Missa Illumina oculos meos a 6 voci
Kyrie ǀ Gloria ǀ Credo
Arvo Pärt Most Holy Mother of God a 4 voci
Giovanni Pierluigi da Palestrina
Missa Illumina oculos meos
Sanctus
Wolfgang Rihm Pater Noster a 4 voci
Igor Stravinskij Pater Noster a 4 voci
Giovanni Pierluigi da Palestrina
Missa Illumina oculos meos
Agnus Dei
Giacinto Scelsi Ave Maria a voce sola
da Three Latin Prayers
Giovanni Pierluigi da Palestrina
O sacrum convivium a 5 voci
Wolfgang Rihm Tristis est anima mea a 6 voci
da Sieben Passions-Texte
Arvo Pärt Da pacem Domine a 4 voci
Giovanni Pierluigi da Palestrina
Vos amici mei estis a 8 voci
Le risonanze della polifonia cinquecentesca sono infinite e giungono, attraverso i secoli, fino al tempo presente. Paolo Da Col e Odhecaton le colgono con la consueta sapienza e propongono un originalissimo progetto che gioca sui riflessi, gli echi e i contrasti tra la liturgia musicale di Palestrina e la musica attuale. Il palinsesto principale del programma è costituito dalla Messa Illumina oculos meos che compare in un codice conservato nella Cappella Apostolica nel quale è presente anche la celeberrima Missa Papae Marcelli. Su questo tronco si innestano le suggestioni che alcuni compositori come Pärt, Rihm, Stravinskij e Scelsi hanno colto nei testi sacri del passato.
PROGETTI SPECIALI
Mercoledì 19 febbraio 2025 ore 20.30
Teatro Auditorium Manzoni
Stefano Bollani pianoforte
Piano Solo
Quando Stefano Bollani sale in palcoscenico, ogni concerto promette di essere un evento unico. Piano Solo rinasce ogni sera con un repertorio diverso e inaspettato. Al pianoforte, con quella sua naturale attitudine improvvisativa, Bollani riesce sempre a creare qualcosa di inedito: un flusso musicale governato dall’ispirazione del momento e da una dirompente immaginazione sonora che spazia fra i generi e le epoche, dalla classica al jazz ai ritmi sudamericani, da Francis Poulenc a Lucio Dalla passando per Frank Zappa, in un grande gioco musicale in cui coinvolge direttamente il suo pubblico.
Concerto di raccolta fondi a favore di Komen Italia Comitato Emilia-Romagna Progetto “Donne al Centro” e Fondazione Sant’Orsola per il nuovo Day Hospital di oncologia femminile.
progetto a cura di Symposium Eventi
si ringrazia il Comune di Bologna per la collaborazione.
PROGETTI SPECIALI
Domenica 30 marzo 2025 ore 12
Teatro Auditorium Manzoni
Incontro col Maestro
Evgeny Kissin incontra gli allievi dell’Accademia Internazionale di Imola
ingresso gratuito su prenotazione
Lunedì 31 marzo 2025 ore 20.30
Teatro Auditorium Manzoni
Evgeny Kissin pianoforte
Johann Sebastian Bach Partita n.2 in do minore BWV 826
Fryderyk Chopin Notturno in do diesis minore op.27 n.1
Fryderyk Chopin Notturno in la bemolle maggiore op.32 n.2
Fryderyk Chopin Scherzo n.4 in mi maggiore op.54
Dmitrij Šostakovič Sonata n.2 in si minore op.61
Dmitrij Šostakovič Preludio e fuga n.15 in re bemolle maggiore op.87
Dmitrij Šostakovič Preludio e fuga n.24 in re minore op.87
Uno dei pianisti più amati del nostro tempo, Evgeny Kissin, torna a Bologna per un doppio appuntamento: in recital e per un incontro, aperto al pubblico, con selezionati studenti dell’Accademia di Imola. Kissin apre il suo recital con la seconda Partita di Bach, seguita dall'appassionata espressività di due celebri Notturni e dalla sfuggente luminosità dello Scherzo n.4 di Chopin; in chiusura un omaggio a Šostakovič con la seconda Sonata accostata a due preludi e fughe nelle tonalità di re minore e re bemolle maggiore. Un programma costruito con poetica creatività, seguendo quel sottile fil rouge che lega Bach e Chopin a Šostakovič, di cui ricorre quest’anno il 50° anniversario della scomparsa.
PROGETTI SPECIALI
Sabato 17 maggio 2025 ore 20
Chiesa di Santa Cristina della Fondazza
Stanislao Mattei
La passione di Gesù Cristo signor nostro
oratorio per soli, coro e orchestra
Giulia Bolcato soprano Gaia Petrone contralto
Manuel Amati tenore Marco Bussi basso
Coro da camera dell’Alma Mater Studiorum
Orchestra Sinfonica Rossini
Enrico Lombardi direttore
Progetto ed edizione critica delle musiche a cura di Elisabetta Pasquini
prima esecuzione integrale della seconda versione dell’oratorio
Nella catena che lega i maestri e gli allievi della cosiddetta “scuola bolognese” Padre Stanislao Mattei (1750-1825) costituisce un anello centrale. Per un verso allievo prediletto di Giambattista Martini, per l’altro maestro, a diverso titolo, di Rossini, Donizetti e Morlacchi. La sua non breve esistenza si divide nei tre canonici filoni di attività del tempo: l’insegnamento, gli incarichi istituzionali e la composizione. Il suo catalogo delle opere conta musica di destinazione liturgica e devozionale (messe, oratori, mottetti, responsori), un’opera teatrale e ventisette sinfonie. In occasione del bicentenario della morte, l’Officina San Francesco Bologna promuove una giornata di studi nonché la prima ripresa integrale della seconda versione (nella quale nel 1806 cantò anche il giovanissimo Rossini) dell’Oratorio della Passione, composto nel 1792 su libretto di Pietro Metastasio.
una produzione Officina San Francesco Bologna
in collaborazione con Dipartimento delle Arti dell’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, La Soffitta e DAMSLab | Provincia Italiana di S. Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali | Basilica e Convento S. Francesco di Bologna