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La Bottega dei suicidi di Leconte. Revocato il divieto ai minori di 18
Siamo lieti di dare la notizia che a seguito del ricorso in appello avanzato dalla società Videa C.d.e. Spa. nei confronti della decisione presa in primo grado dalla Commissione di Revisione Cinematografica, il divieto di visione ai minori di anni 18 del film d’animazione “La bottega dei suicidi” di Patrice Leconte, è stato revocato. Pertanto, il film, privo di qualsiasi divieto della censura, sarà regolarmente distribuito nelle migliori sale italiane a partire dal 28 Dicembre e, in anteprima nazionale, da venerdì 21 Dicembre al Cinema Fiamma di Roma.
Comunicato precedente
Pubblichiamo volentieri il comunicato del distributore italiano Videa CDE sulla pellicola in uscita “La bottega dei suicidi”. Il film d’animazione di Patrice Leconte è stato vietato ai minori di 18 anni solo in Italia che è, ad oggi, l’unico paese in Europa ad aver ottenuto dalla Commissione di Censura il massimo dei divieti.
Qui trovate la motivazione addotta:“Perchè il tema del suicidio è trattato con estrema leggerezza e facilità di esecuzione, come se fosse un atto ordinario o un servizio da vendere al dettaglio creando il pericolo concreto di atti emulativi da parte di un pubblico più giovane, quali gli adolescenti che attraversano un’età critica. Per di più la rappresentazione sottoforma di cartone animato costituisce un veicolo che agevola il pubblico più giovane la penetrazione di tale messaggio pericoloso”.
“La bottega dei suicidi” è ispirato all’omonimo romanzo di Jean Teulé e affronta in maniera palesemente ironica e provocatoria il concetto tetro del suicidio, ribaltando completamente il suo significato attraverso l’esasperazione degli elementi macabri e cupi e facendosi portatore di un messaggio di ottimismo e gioia di vivere, come unici antidoti possibili alla crisi socio-economica che sta attraversando la nostra generazione.
Ci sembra assolutamente doveroso sottolineare il trattamento ingiustificato e penalizzante che, a nostro parere, la censura italiana ha manifestato nei confronti di un film che, malgrado il titolo e l’ambientazione noir, rappresenta un inno alla vita e alla felicità. Lo stesso regista dichiara: “Il messaggio che volevo dare è estremamente positivo. Il film racconta che la vita è bella e va affrontata con la giusta dose di umorismo”.
Inoltre, riteniamo che il divieto attribuito ad una pellicola di animazione e di qualità come “La bottega dei suicidi” sia privo di qualsiasi tipo razionalità e giudizio critico, anche considerando l’effettiva violenza e volgarità delle pellicole che hanno subìto una simile censura, tra le quali ricordiamo“Saw”, “Hostel”, “Rec”, e in ultima istanza, “Morituri”.
Pertanto, sulla base dei suddetti elementi, la società di distribuzione ha deciso di ricorrere in appello per tentare di modificare la sentenza emessa e, qualora non si ottenessero i risultati desiderati, si riserva di valutare adeguate azioni alternative.