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Festival delle Scienze. La fine del mondo ovvero guida all'apocalisse
Tra analisi scientifiche, un pizzico di superstizione e una dose di salutare ironia, prende il via la sesta edizione del Festival delle Scienze intitolato La Fine del Mondo. Istruzioni per l’uso, in programma da giovedì 20 a domenica 23 gennaio 2011 all'Auditorium Parco della Musica di Roma. Prodotto dalla Fondazione Musica per Roma in partnership con Telecom Italia e in collaborazione con Codice. Idee per la Cultura, il Festival propone lezioni magistrali, incontri, dibattiti, aperitivi scientifici, eventi per le scuole, mostre, spettacoli per esorcizzare le previsioni più pessimistiche con i grandi nomi della ricerca scientifica italiana e internazionale. Ma anche per discutere con filosofi, storici e scrittori sul perché ci affascina tanto l’idea della catastrofe.
Guida all’Apocalisse. Sì, perché l’idea che il mondo finirà è radicata nella cultura umana da sempre. E ne attraversa la storia, dalle profezie di Nostradamus alle previsioni del cosmologo Brandon Carter, secondo il quale la storia dell’umanità non sarebbe affatto all’inizio: semmai oltre la metà. Ma se la Fine è certa, resta solo da capire: quando? Perché a spazzare via la specie umana potrebbe pensarci il Sole – che esaurirà il combustibile tra cinque miliardi di anni – o un qualche anonimo asteroide. Ma non si deve sottovalutare la capacità dell’uomo di distruggersi con le sue mani: riscaldamento climatico, guerra nucleare, attacco terroristico. Senza dimenticare il primo “appuntamento” da superare (e scongiurare): il 21/12/2012 (che secondo i Maya è l’ultimo giorno del calendario).
Dal fisico Brandon Carter (conosciuto per i suoi studi sulle proprietà dei buchi neri) ai filosofi John Leslie (difensore della più ottimistica possibilità secondo cui l’uomo sopravviverà a lungo, e magari emigrerà in altre galassie prima che la Terra diventi inospitale) e Remo Bodei al direttore scientifico dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma Giuseppe Ippolito, alla docente di Fisica ad Harvard Lisa Randall, al geofisico dell’University College di Londra Bill McGuire, al biologo e ambientalista Bill Streever, al fisico teorico del Cern Gian Francesco Giudice fino agli scrittori Ian McEwan, Alan Weisman, autore di “The World Without Us” e Stefano Benni, circa 60 personalità provenienti da varie parti del mondo ci aiuteranno a comprendere, una volta per tutte, questo misterioso senso dell’uomo per la fine. Anche in musica: si potrà ascoltare per la prima volta in Europa, infatti, la voce di Tashi Lama, Maestro Cantore ufficiale del Dalai Lama. E in mostra: per provare l’ebbrezza di sfuggire a eruzioni vulcaniche in 3D, vibrare insieme ai terremoti, improvvisarsi doppiatori dei più famosi film “catastrofici”, sperimentare bizzarre “patamacchine” ecologiche e case intelligenti, e dare un’occhiata ai pianeti più simili al nostro. Non si sa mai.
Festival delle Scienze 2011
La Fine del Mondo. Istruzioni per l’uso
Don’t worry about the world coming to an end today. It is already tomorrow in Australia
(Charles M. Schulz)
Anche per questa sesta edizione del Festival delle Scienze, infine, i microfoni di Radio3 Scienza, grazie all’autrice e conduttrice Rossella Panarese, tornano all'Auditorium Parco della Musica di Roma per dare voce, con collegamenti quotidiani dal 20 al 23 gennaio, ai suoi protagonisti.