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Giovani Democratici di Roma per il Museo Storico della Liberazione
Il Museo Storico della Liberazione di Via Tasso rischia di chiudere a causa dei tagli alla cultura, è una vergogna e, che accada in concomitanza delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia, sinistramente significativo.
Il legame ideale tra Risorgimento e Resistenza è sempre stato presente nei Partigiani e nella stesura della Costituzione, la chiusura di questo Museo la dice lunga su come questo governo tenga in considerazione la carta costituzionale e i principi su cui è basata.
Il Museo Storico della Liberazione di via Tasso è stato allestito nei locali dell’edificio che, nei mesi dell’occupazione nazista di Roma - dal 11 settembre 1943 al 4 giugno 1944, giorno in cui Roma venne liberata – fu usato come carcere dal Comando della Polizia di sicurezza. Nel museo sono state raccolte testimonianze e cimeli oltre quelle celle, che sono ancora come furono lasciate dai tedeschi in fuga e rappresentano la drammatica testimonianza delle sofferenze e degli ideali dei prigionieri, rrappresentate dalle scritte graffiate sul muro.
Domenico Romano segretario dei Giovani Democratici di Roma, Antonio Parisella direttore del Museo e Paolo Masini consigliere municipale del Pd hanno presentato l'iniziativa. Romano ha detto che, dopo aver appreso nella passat estate 2010 dall'Unità la notizia del rischio della chiusura, i Giovani Democratici avevano già fatto una raccolta fondi, poi pensando al clima attuale a Roma, alle scritte ingiuriose contro partigiani ed ebrei e in particolare alla situazione nelle scuole, hanno ritenuto che questo non sarebbe bastato.
Per questo hanno deciso come gesto fortemente significativo di inserire nel simbolo dei Giovani Democratici Per il Museo Storico della Liberazione. Inoltre per far sì che la memoria non venga perduta hanno progettato di uscire con i circoli dell'organizzazione nel territorio il 22 e 29 gennaio 2011 creando dei punti simbolici di informazione: Le postazioni partigiane. Hanno anche pensato di organizzare tra febbraio e marzo visite al Museo e alle Fosse Ardeatine e soprattutto di andare nelle 200 scuole di Roma con l'obiettivo di far conoscere la storia di quel drammatica epoca, affinché venga tramandata la memoria.
Domenico Romano ha poi aggiunto che stanno progettando una grande festa per il 4 giugno data della Liberazione di Roma e naturalmente proseguirà la raccolta fondi. Antonio Parisella ha affermato che è la prima volta che una organizzazione si offre di aiutare il museo e si è dichiarato entusiasta dell'iniziativa soprattutto perché parte dai giovani che rappresentano il futuro della nazione. Ha inoltre invitato a visitare il sito http://www.viatasso.eu/ per coscere le molteplici iniziative del museo tra cui: la mostra Italiani di Cefalonia e quella Memoriafuturo, sculture di Dimitris Galiatsatos, aggiungiamo anche per le donazioni ci sono le indicazioni sul sito: http://www.viatasso.eu/docs/un_grido_di_speranza.pdf .
Parisella ha annunciato che prossimamente avrà luogo la proiezione della grande inchiesta di Sergio Zavoli Nascita di una dittatura commentata da professori universitari; ulteriori notizie saranno indicate nel sito e su facebook.
Una iniziativa encomiabile e particolarmente significativa in un momento di assoluta mancanza in una considerevole parte della popolazione di una visione etica non solo dello stato ma anche della vita. Riportiamo a questo proposito la testimonianza che Paolo Masini che ha recentemente raccolto da Massimo Rendina, Presidente dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia della Provincia di Roma che, affranto, gli ha detto:”Non è per questo che tanti hanno combattuto e sono morti”.
Daniela Puggioni