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Manifestazione contro il taglio del FUS
La mobilitazione del mondo della cultura e dello spettacolo è anticipata a lunedì 20 luglio alle ore 17,00 a Piazza Montecitorio per contrastare l'imbarazzante provvedimento del governo di
tagliare il FUS e per porre l'attenzione sui problemi dei lavoratori dello spettacolo, insieme ai rappresentanti della maggior parte delle associazioni di settore.
Questo sistema già debole nella struttura rischia di essere ulteriormente danneggiato da un consistente taglio del 30% al Fus, Fondo Unico per lo Spettacolo, risorsa fondamentale del settore e di tutti quelli che ne fanno parte: artisti, tecnici e anche voi pubblico.
Questo significa in sintesi due cose:
1. Una riduzione immediata del mercato del lavoro. È come se il 30% della compagnia, non potesse più lavorare al nostro spettacolo.
2. Tagliare il Fus non significa automaticamente tagliare gli sprechi: tagliare senza un progetto significa mettere a rischio tutte le realtà produttive, e soprattutto le più piccole che spesso rappresentano l’eccellenza artistica italiana. Si vedranno quindi meno spettacoli, meno artisti, meno idee. Un paese che si rifiuta sistematicamente di investire nella cultura e nell’arte in realtà non risparmia ma è un paese che diventa spaventosamente più povero.
Chiediamo non solo il ripristino delle risorse destinate allo spettacolo, ma soprattutto una profonda riforma del sistema e delle regole che lo governano. Regole CONDIVISE in grado di ripensare una distribuzione più equa e trasparente dei finanziamenti secondo criteri di qualità. Che sostengano con coraggio realtà capaci di leggere il presente, forti del passato, progettando il futuro.
Chiediamo ai nostri colleghi di unirsi a noi in questa forma di protesta cercando di superare la rassegnazione e l’individualismo tipico della nostra professione - da soli siamo più fragili e ricattabili. Questo è il momento giusto per ritrovare una coscienza di categoria e di restituire dignità sociale alla nostra professione.
Una comunità che va a teatro, al cinema, che legge, è una comunità che acquisisce sempre più strumenti per scegliere, per partecipare, per immaginare.
E’ una comunità che si assume la responsabilità diretta della democrazia.
E quindi proprio a voi che vi trovate qui e che scegliete di andare a teatro, chiediamo di pensare a questa battaglia come se fosse anche una vostra battaglia."
Zeropuntotre
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