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MAXXI. Live music con Santa Cecilia
Dalla collaborazione tra MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo e Conservatorio "Santa Cecilia" di Roma nasce MAXXI LIVE MUSIC, un programma di dieci concerti che si svolgeranno il sabato sera alle 20.30 nelle sale del MAXXI dall’8 febbraio al 12 aprile 2014 (Ingresso con il biglietto del museo ).
Quest'iniziativa amplia ulteriormente l’offerta del MAXXI la cui mission prevede il sostegno e la promozione di tutte le arti contemporanee, tra le quali naturalmente la musica non può mancare. Per il Conservatorio "Santa Cecilia" MAXXI LIVE MUSIC costituisce una nuova occasione per avvicinarsi alla città e far conoscere la sua attività. Sono molte le iniziative che il Conservatorio sta attivando fuori dalla sede storica di via dei Greci, per dare modo al pubblico di scoprire un'istituzione d'eccellenza per la didattica della musica, nota e ammirata in Italia e all’Estero.
MAXXI LIVE MUSIC si rivolge alla musica contemporanea, ai suoi colori, ai suoi ritmi, alle sue strutture: un mondo di suoni sorprendentemente ricco e vario, che per molti rappresenterà una scoperta. Il jazz, la classica contemporanea e l'elettronica sono le tre direttrici principali lungo cui si muovono i programmi dei concerti. La programmazione è stata curata da due docentid el conservatorio, Paolo Damiani per il jazz e Franco Sbacco per la classica contemporanea.
A partire da sabato 8 febbraio, a sabati alterni si svolgerà un concerto dedicato al jazz e uno ai grandi classici moderni e contemporanei, partendo da Debussy, Schoenberg, Stravinsky, i padri della musica del Novecento, per passare ai compositori che hanno segnato la fine del XX secolo e l'inizio del XXI come Berio, Stockhausen, Riley, Reich, Glass, Rzewsky e Sciarrino, fino ad arrivare ai giovani, come Turi, Semionov e Blatti. In apertura dei cinque concerti di classica contemporanea sarà dato spazio anche alla musica elettronica, ogni volta con un diverso "preludio acusmatico" composto dai giovanissimi Giuseppe Silvi, Paolo Gatti e Massimo Massimi, allievi del corso di specializzazione in musica elettronica del Conservatorio.
Sabato 8 febbraio alle ore 20.30 il primo appuntamento è dedicato al jazz. Ma in realtà, come preannuncia anche il titolo del concerto Vocal Geographies è un viaggio in mondi musicali diversi e lontani tra loro, dal blues di Miles Davis fino ai confini del rock e del funk con Joe Zawinul e i suoi Weather Report, dal samba di Filó Machado al jazz contemporaneo europeo di David Linx e Diederik Wiessels. Sarà anche un viaggio indietro nel tempo, fino al Cinquecento con la musica del fiammingo Orlando Di Lasso, genio del Rinascimento, di cui vengono eseguiti due brani sorprendenti e divertenti: Allalla pia calia, una "moresca" piena di sorprese ritmiche, con un testo strampalato che imita il linguaggio degli schiavi mori, e Stu core mio, una villanella in dialetto napoletano.
Protagonista del concerto è il Cecilia Vocal Jazz Ensemble, formatosi all'interno del Conservatorio e diretto da Maria Pia De Vito, docente di Canto Jazz presso il Conservatorio "Santa Cecilia".Maria Pia De Vito collabora con importanti musicisti della scena jazz mondiale e partecipa a festival internazionali. La sua ricerca su canto e voce abbraccia diversi campi: la personale elaborazione della lingua e cultura napoletana attraverso l’improvvisazione e l’incontro con culture diverse, free jazz ed elettronica, la prossimità con la musica barocca, il lavoro sulla forma canzone senza limitazioni di genere.
Secondo appuntamento sabato 15 febbraio alle 20.30 tutto dedicato a L'histoire du soldat di Igor Stravinsky. Questa piccola e povera operina scritta da Stravinsky per essere rappresentata nelle piazze dei paesi con un teatrino smontabile trasportato da un camion, è diventata un classico del XX secolo. Viene eseguita da Mosaico Armonico, un ensemble di recente costituzione formato da giovani musicisti provenienti in gran parte dal Conservatorio "Santa Cecilia" e diretti dal M° Carmine Diodoro, anch'egli formatosi nel Conservatorio romano.
APPUNTAMENTI SUCCESSIVI:
Sabato 22 febbraio suonano il duo SJC - formato da Sara Jane Ceccarelli (voce) e Attilio Costa (chitarre & loops) - e il Daniela Troilo Quartet, che presenta Pen and Pencil, un progetto basato su brani originali e rivisitazioni di composizioni del jazz europeo.
Sabato 1 marzo due concertisti molto apprezzati specialmente nel campo della musica contemporanea, il violinista Giuseppe Crozza e il pianista Giancarlo Simonacci, e alcuni allievi del Conservatorio presentano un programma intitolato Dodecafonia: sviluppi, alternative, equivoci, mutazioni. Si ascolteranno musiche del padre della dodecafonia Arnold Schoenberg, di un originale sperimentatore fuori da ogni scuola e tendenza quale il franco - americano Edgar Varése, del geniale pianista e compositore Glenn Gould, di due capifila dell'avanguardia della seconda metà del secolo, Luciano Berio e Karlheinz Stockhausen.
Sabato 8 marzo il sassofonista e clarinettista Luigi Di Marco prima in duo con Daniele De Angelis al contrabbasso propone un repertorio di genere Bebop, Hardbop e Cool Jazz; poi con Alessia Rorato al pianoforte spazia dalla tradizione classica a quella moderna della musica colta, con brani di Francis Poulenc, Carl Maria von Weber, Gioacchino Rossini, Nunzio Ortolano.
Sabato 15 marzo Lo sperimentalismo materico e linguistico in Europa musiche di Berio, di Giacinto Scelsi, di Salvatore Sciarrino e del giapponese Ryo Noda. Suonano gli allievi del Conservatorio: due sax, un flauto e gli alunni della scuola di violino del M° Giuseppe Crosta.
Sabato 22 marzo è di nuovo protagonista il jazz, con due gruppi emergenti. Les Fleurs du Chant è un quartetto dal repertorio multistilistico e dalla sonorità caratterizzata da un personalissimo impasto vocale. Il Trio Minimal ha un repertorio spaziante dai songbook americani a rivisitazioni personali di composizioni più recenti, anche di matrice italiana, e il suo sound è caratterizzato da voce, sassofono e contrabbasso senza strumenti armonici.
sabato 29 marzo è la volta di una corrente che ha profondamente marcato la musica della fine del XX secolo e dell'inizio del XXI. Sono Le esperienze del minimalismo, la cui matrice è decisamente a stelle e strisce e saranno dunque rappresentate da quattro compositori americani, Terry Riley, Steve Reich, Philip Glass e Frédéric Rzewski, eseguiti da I Percussionisti di Santa Cecilia diretti da Gianluca Ruggeri, docente di strumenti a percussione al Conservatorio e specialista del repertorio contemporaneo apprezzato in campo nazionale e internazionale.
Sabato 5 aprile è dedicato al bajan, strumento affine alla fisarmonica. Che sia vero quel che afferma il titolo Il bajan strumento multiculturale dei nostri giorni lo dimostra il programma scelto da Daria Convertino - laureatasi presso il Conservatorio "Santa Cecilia", dove ora insegna a sua volta - e da un gruppo di studenti dei corsi superiori del Conservatorio: si ascolteranno infatti autori italiani, russi, finlandesi e naturalmente l'argentino Astor Piazzolla, un mito per chi suona strumenti di questo tipo.
Sabato 12 aprile il Giuseppe Pantano Quartet presenta Canti e Cunti di Sicilia, un progetto musicale nato dalle memorie e ricerche etnomusicologiche del cantante siciliano Giuseppe Pantano, rielabora filastrocche e temi della sua terra appresi dalla viva voce della nonna.