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Mick Jagger il demiurgo di sé stesso. Al Parco della Musica il suo Photobook
Dalla matita intorno agli occhi fino ai capelli lunghi sulle spalle, Mick Jagger sembra ritornare sé stesso tavolta, non sempre, non in coscienza soprattutto, dopo la magnifica rappresentazione come ebreo con la papalina oppure primo americano di Salem. Al Parco della Musica, nei foyer di fronte alle sale principali, stazionano i maggiori ritratti di Jagger in fotografia fino al 27 marzo 2011.
Curata da Françcois Hébel, la mostra presenta le foto dagli anni ’60 fino ad oggi, di un’icona incontrastata del rock, sex-symbol di natura, Mick Jagger (1943) si è affidato ai migliori fotografi sulla scena: da Mankowitz a Cecil Beaton, fino alle ultimissime rappresentazioni di un sé desueto attraverso Lagerfeld e Addams (Bryan, il cantante), dirottando l’attenzione sugli aspetti forse meno conosciuti della “bocca parlante” del rock.
Iconoclasta ed irriverente, in alcuni ritratti sembra androgino: una donna bellissima camuffata da uomo, oppure “after the pleasuredome”,ad un concerto che lo ha completamente smunto di energie, lo ritroviamo poco dopo dandy un po’ british un po’ perverso.
Non sappiamo chi lo sostituirà, non abbiamo ancora presente un altro fenomeno di tal natura, in ogni caso, attendiamo fiduciosi un altro animale da palco che ci doni il delirio dei sensi che Mick non ha mai disdegnato, con il solito, intramontabile, stile inglese.
Livia Bidoli
Mick Jagger "The Photobook"
Dal 22 febbraio al 27 marzo 2011
Foyer Auditorium
Mostra prodotta dalla Fondazione Forma per la Fotografia di Milano e dai Rencontres Internationales de Photographie di Arles e promossa dalla Fondazione Musica per Roma
Biglietti: Ingresso libero tutti i giorni dalle 11 alle 18