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Nuova stagione al Valle. Da Peter Stein al rosso di Elio De Capitani
Sono altre dieci preziose tessere, da aggiungere al composito mosaico del teatro d’oggi, quelle che offre il PROGETTO VALLE 2010 2011, seconda stagione che l’Ente Teatrale Italiano declina per monografie di scena. Dopo un anno intenso e fortunato di incontri con artisti diversi per stile e generazione, chiamati ad abitare la storica sala romana con il loro lavoro presente, guardando al futuro attraverso la riproposta di un repertorio sempre vivo, l’Eti va di nuovo incontro alla domanda dei tanti spettatori desiderosi di vivere il teatro come esperienza totalizzante, di confrontarsi con universi artistici in movimento, dedicando un tempo – fuori dai ritmi del mero consumo – alla conoscenza e alla fruizione culturale.
Il pubblico ha accolto con attenzione e partecipazione un cartellone così composito, ha seguito con costanza e assiduità i percorsi degli artisti, e i dati di fine stagione (+ 39% di presenze, abbonamenti in crescita del 35%, incassi incrementati del 23%), che attestano il Valle al primo posto in Italia tra i teatri di capienza media, sino a 600 posti – secondo la borsa teatro dell’Agis –, confermano la positività di questa scelta progettuale.
Ecco quindi un altro programma articolato, aperto e pronto ad arricchirsi in un fecondo work in progress, pensato nel segno della pluralità, che si compone del lavoro di registi, autori, interpreti, compagnie dallo stile singolare e riconoscibile, accomunate da una ricerca – sulla parola, sul corpo, sulla forma – che si fa teatro necessario e presente.
Dieci storie di scena raccontate da nuovi spettacoli, anche inediti, da allestimenti storici, a volte riproposti ad hoc, da film, incontri, libri, mostre, cui si aggiungono tre appuntamenti non monografici, ma in sintonia con un progetto aperto alle svariate istanze del teatro non solo nazionale.
Questo nuovo viaggio si avvia eccezionalmente fuori dal Valle, nella Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica, con uno degli spettacoli più importanti degli ultimi anni, firmato da uno dei massimi registi della scena europea, DEMONI di Peter Stein. L’omaggio che l’Eti vuole tributare ad un maestro della scena contemporanea incontra dunque la vocazione plurale di Musica per Roma e gli spazi straordinari dell’Auditorium, capaci di accogliere al meglio questa eccezionale messinscena monstre.
Dopo il prologo con Peter Stein, si entra nel vivo del Progetto Valle con la prima monografia di scena, anche questa dedicata ad un grande maestro del teatro contemporaneo, Bob Wilson, che arriva a Roma con il suo magnifico dittico beckettiano: in scena da solo, Wilson ci fa sprofondare prima nel vuoto doloroso de L’ULTIMO NASTRO DI KRAPP, per farci poi conoscere con GIORNI FELICI, nell’interpretazione spettralmente vitale di Adriana Asti, una disperazione simile, quella che precede la caduta, costruendo in parallelo due fasi di un eguale processo di disgregazione e perdita.
Il teatro delle forme poetiche di Claudio Remondi e Riccardo Caporossi, il loro sodalizio lungo più di quarant’anni, vengono invece raccontati dall’UTOPIA DI REM & CAP, una personale che parte da INEFFABILE, una nuova produzione nata da un processo laboratoriale realizzato con le tre Università di Roma, viene completata dalla mostra L’OFFICINA DI REM & CAP, allestita nel foyer del teatro, e da altri spettacoli della loro ricca storia teatrale.
È un caso davvero singolare quello di Fabrizio Gifuni, attore di successo sul grande come sul piccolo schermo, che non smette mai di rivolgersi al teatro, cuore del suo lavoro artistico. Nel rileggere le pagine più alte della letteratura italiana non solo novecentesca, Gifuni s’affida alle cure registiche di Giuseppe Bertolucci, per raccontare oggi in L’INGEGNER GADDA VA ALLA GUERRA l’assoluta attualità dell’autore lombardo, come ieri aveva fatto nello straordinario assolo di ‘NA SPECIE DI CADAVERE LUNGHISSIMO con la vicenda umana e pubblica di Pasolini, di nuovo in scena al Valle. A intervallare i due spettacoli, completando questo intenso viaggio tra pagina e palcoscenico, la Divina Commedia di LE SANTE CORDE DEI CANTI e il mondo sincopato di Cesare Pavese di NON FATE TROPPI PETTEGOLEZZI.
Quello di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari è invece un teatro che si muove con forza dirompente tra ghigni demoniaci, allegrezza corale e liberatoria, che mescola la passione per la lingua dialettale, per il meticciato, con lo studio viscerale dei classici: il complesso lavoro del Teatro delle Albe viene sintetizzato al Valle dalla messinscena dell’AVARO di Molière, in cui la Montanari/Arpagone costruisce un’altra delle sue maschere grottesche; dall’incursione nel foyer di ARIA PUBBLICA costruito sui versi di Patrizia Cavalli cui farà da contraltare sul palco, nella stessa serata, l’ODISÉA di Tonino Guerra raccontata da Roberto Magnani; dalla proiezione dei film UBU BUUR e UBU SOTTO TIRO, che raccontano il lavoro corale e dissacrante sull’Ubu di Jarry, e, infine, dal nuovo spettacolo RUMORE DI ACQUE, un monologo intriso di quello humour nero, che è uno dei segni distintivi del Martinelli drammaturgo.
Torna poi al Valle una delle grandi protagoniste della prima edizione delle monografie di scena, Emma Dante, che nel periodo natalizio presenta al pubblico dei più piccoli ed ai suoi tanti spettatori ANASTASIA, GENOVEFFA E CENERENTOLA, rivisitazione della fiaba di Perrault, con cui la regista palermitana affronta per la prima volta il linguaggio teatrale per l’infanzia. Riconoscibile nella recitazione parossistica degli attori, nell’impasto magmatico dell’italiano con il dialetto, negli originali e stranianti contrappunti musicali, questo spettacolo racchiude tutto il teatro della Dante e diventa un altro prezioso tassello per completare il complesso disegno della sua poetica.
L’arte del grande attore, dell’interprete di rango, è incarnata quest’anno dalla verve comica, dall’ironia sagace di FRANCA VALERI: l’artista milanese, anche autrice e regista, con immancabile energia porta in prima nazionale al Valle l’ultimo suo testo, NON TUTTO È RISOLTO, condividendo la scena con Licia Maglietta, Urbano Barberini, Gabriella Franchini, mentre diventa protagonista assoluta di CARNET DE NOTES, una vera e propria “serata d’onore” per ripercorrere con amici e testimonial la sua eccezionale carriera. Questa personale dedicata alla Valeri è poi l’occasione per rivedere LA VEDOVA SOCRATE, uno dei cavalli di battaglia dell’artista, e per esplorare in due serate speciali la sua passione per il grande schermo e per la lirica, con IO E IL CINEMA, UNA BEN STRANA COPPIA e AVREI VOLUTO ESSERE UNA MEZZOSOPRANO.
La letteratura contemporanea internazionale è uno dei campi d’indagine più frequentati negli ultimi anni da Teatridithalia, compagnia milanese guidata da FERDINANDO BRUNI ed ELIO DE CAPITANI che scelgono proprio il Valle per presentare in prima nazionale RED, spettacolo con la regia e l’interpretazione di De Capitani a partire dal provocatorio testo scritto dall’americano John Logan sulla vicenda umana del pittore Mark Rothko. Dopo la messinscena, diretta da Cristina Crippa, dell’unico testo teatrale di Amélie Nothomb, LIBRI DA ARDERE, il focus si concentra nuovamente sulla cultura statunitense, con i due capitoli dell’infernale commedia del Premio Pultizer Tony Kushner, ANGELS IN AMERICA, per vedere finalmente a Roma la seconda parte della saga, Perestroika e ri-vedere il pluripremiato primo capitolo Si avvicina il millennio.
In costante equilibrio tra tradizione e ricerca, VALTER MALOSTI costruisce il suo personale viaggio teatrale nel confronto con testi classici, tradotti o riscritti con ritmi intensi e innovativi, e calandosi in partiture contemporanee per incarnarne la forza dirompente. Impura, musicale è la lingua de LA SCUOLA DELLE MOGLI, suo primo confronto con la drammatica comicità di Molière, mentre la teatralità di Giovanni Testori emerge anche in testi che non sono nati per la scena, come le MADDALENE – poetiche schede ideate per libri d’arte – e il romanzo PASSIO LAETITIAE ET FELICITATIS, affidato all’intensa interpretazione di Laura Marinoni. C’è invece tutto l’immaginario felliniano, ricomposto dalla scrittura d’oggi di Vitaliano Trevisan, al centro di GIULIETTA VOX, monologo visionario interpretato da Michela Cescon, per una monografia che si completa con il regista interprete en travesti del poemetto shakespeariano VENERE E ADONE.
Si prosegue con un altro appuntamento fuori dalle monografie, ma in sintonia con l’attenzione dell’Ente verso le nuove scritture: trova infatti spazio al Valle, anche quest’anno, il testo vincitore del Premio Siae-Agis-Eti, con la messinscena di LA TERZA VITA, prima opera teatrale di Vittorio Moroni, sino ad oggi impegnato come sceneggiatore e regista cinematografico, che per questo allestimento si affida alla cura di Amandio Pinheiro. L’opera “che affronta con sensibilità le tematiche sociali che percorrono l’anima del nostro Paese” – questa la motivazione della giuria – è il delicato racconto della storia di Aisha, interpretata da Laura Nardi, e del confronto profondo e doloroso tra le sue radici e una diversa socialità.
La Sicilia torna ancora protagonista al Valle con due artisti palermitani d’origine e formazione, da sempre impegnati a definire, nella rilettura dei classici, nuove strade per l’interpretazione, per il teatro d’attore. Enzo Vetrano e Stefano Randisi da tempo hanno intrecciato la loro indagine con la drammaturgia di Luigi Pirandello, per approdare ora al testo simbolo del drammaturgo agrigentino, I GIGANTI DELLA MONTAGNA, in una partitura misteriosa, grottesca, di inusuale chiarezza espressiva. Il percorso di scavo dell’opera pirandelliana viene sintetizzato dalla compagnia Diablogues nella serata PER MOSSE D’ANIMA, in cui Vetrano e Randisi compongono uno zibaldone tra vita e opera del drammaturgo. Gli fa da controcanto il dittico FANTASMI IN NERO, che mettendo insieme i due atti unici L’uomo dal fiore in bocca e Sgombero, guarda al Pirandello più letterario e borghese.
Cento anni fa nasceva DIEGO FABBRI, drammaturgo, sceneggiatore, animatore culturale, che ha segnato la scena italiana del dopoguerra. L’Eti non poteva che soffermarsi a riflettere sull’eredità lasciata dalla personalità e dall’arte di Fabbri, presidente dell’Ente dal 1968 al 1981, inserendosi con questa monografia nelle celebrazioni nazionali, promosse dal Centro Diego Fabbri e dall’Istituto del Dramma Popolare di San Miniato.
A partire dalla messinscena di uno dei suoi capolavori più discussi, PROCESSO A GESÙ, firmata da Maurizio Panici, l’autore verrà ricordato con una rassegna di proiezioni video di alcuni dei numerosi film e sceneggiati televisivi da lui firmati, con una giornata di studio (l’11 aprile) dedicata al Fabbri operatore culturale, chiusa dalla mise en espace del testo AVVENIMENTO, e da una singolare riscrittura per immagini del radiodramma I TESTIMONI, ideata e diretta da Claudio Cinelli.
Nel nostro teatro è raro incontrare registe, ed è ancor più raro incontrarne qualcuna che abbia raccolto sin dalla sua prima prova un favore unanime di pubblico e critica come è accaduto a Serena Sinigaglia con ROMEO E GIULIETTA, spettacolo vitale e coinvolgente riproposto in una nuova versione a dieci anni dal debutto. E se l’amore della Sinigaglia per i classici e per il Bardo in particolare trova conferma con la conferenza-spettacolo DI A DA IN CON SU PER TRA FRA SHAKESPEARE, la sua vena civile e politica trova compiutezza nella trilogia INCONTRI CON EPOCHE STRAORDINARIE, un lavoro decennale che comprende gli spettacoli 1943 Come un cammello in una grondaia, 1968 e 1989 Crolli, che chiuderanno in un’appassionante maratona quest’ultima monografia in programma.
Il Progetto Valle 2010 2011 definisce ancor più nitidamente il teatro come un laboratorio, uno spazio sempre aperto e ritrova, nel suo percorso d’approfondimento, percorsi paralleli di conoscenza, formazione e analisi, dedicati a futuri attori e registi, operatori, semplici spettatori, rinnovando quindi una sinergica collaborazione tra l’Eti e diverse istituzioni.
Così verrà data la Parola agli artisti in una serie d’incontri condivisi con Lorenzo Salveti e dedicati agli allievi dell’Accademia d’Arte drammatica “Silvio d’Amico”, che si apriranno ad un confronto anche con il pubblico, avvicinando palco e platea.
Proseguirà parallelamente anche il processo d’accompagnamento alla visione per i 100_Valle, un gruppo di spettatori eterogenei per età, estrazione culturale e professione, guidati da Giorgio Testa e dal Centro Teatro Educazione dell’Eti verso un approccio consapevole e curioso al palcoscenico, che lavoreranno tematicamente sui lavori in scena.
E le monografie del Valle si trasferiranno di nuovo negli studi di Via Asiago, sulle frequenze di Radio Rai 3 che ospiterà nel suo palinsesto puntate “monografiche” de IL TEATRO IN DIRETTA, la trasmissione curata e condotta da Laura Palmieri e Antonio Audino, per un ulteriore ascolto delle vite di scena che si mettono in gioco in questo progetto di teatro, singolare nella sua unicità e plurale nella sua composizione.
Pluralità che gli spettatori potranno ritrovare anche nelle diverse possibilità d’acquisto di biglietti ed abbonamenti, per costruire il loro percorso teatrale all’interno delle diverse monografie. Accanto a formule d’abbonamento più tradizionali, si riconfermano quelle più versatili della card e del biglietto monografico, le proposte pensate per giovani e studenti, e sarà sempre più facile comprare i biglietti online, esattamente come in teatro, ossia allo stesso prezzo (commissioni incluse), e con l’intera pianta a disposizione, visto l’incremento esponenziale degli acquisti internet di abbonamenti e biglietti (questi ultimi cresciuti dell’83%). Inoltre, anche quest’anno il Valle dedica allo spettatore internauta una esclusiva formula di abbonamento, la webcard (con spettacoli a prezzi contenuti), acquistabile esclusivamente online, e riconferma il biglietto last minute gestito direttamente attraverso il sito del Teatro.