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Querela a Zeffirelli. Perché si tratta di un gesto di civiltà. Sottoscrizioni e commenti aperti
Io non so chi abbia consigliato a Franco Zeffirelli di continuare la sera dopo, venerdì 11 dicembre 2009, su Radio 24 intervistato da Giuseppe Cruciani (qui l’audio), gli insulti (diffamazione in pubblico e a mezzo stampa e Internet): “è una povera pazza, disgraziata, stupida”; le minacce (fisiche in conferenza stampa da parte del suo assistente, aizzato da lui: “zitta o le spacco la faccia” mentre mi strattonava), “la prendo a calci nel sedere, la prendo a schiaffi e le sputo in faccia”; il vilipendio della mia professione “non è una giornalista, è una provocatrice di professione, non ha nessuno status”. Sono convinta però che chiunque sia non ha fatto un favore né al regista tantomeno all’uomo.
Questa è la premessa per dare ragione di un’azione legale che intraprenderò sia civile sia penale, non solo contro Zeffirelli, ma soprattutto per insegnare che le persone vanno tutte rispettate, per principio e, se Zeffirelli non lo sa, lo dovrà riconoscere, come appunto afferma la nostra Costituzione, di recente tanto vilipesa. E lui come Sir e come Senatore della Repubblica dovrebbe essere il primo a farlo perchè ha giurato. Zeffirelli mi ha sottovalutato e con me tutta la società civile, ed anche l’Ordine dei Giornalisti cui appartengo, cui ha mancato di rispetto offendendolo.
Di solito coloro che si ritengono grandi personaggi, se non sono stati illuminati dalla luce dell’umiltà e della modestia, credono di potersi permettere tutto, qualsiasi angheria od offesa. Purtroppo per Zeffirelli io, sebbene sia amareggiata, depressa e delusa (e ci sarà una perizia sui danni morali), soprattutto per la figura che ha dato di sé, sono persona intelligente e colta e soprattutto morale che non risponde né alle provocazioni, tantomeno agli insulti, con la stessa moneta. Alzo piuttosto la posta perché tale deve essere se è una battaglia, ed in battaglia bisogna non svalutare prima di tutto i propri nemici, bensì avere acume e cercare di capire di che pasta è fatto chi ci è di fronte.
Zeffirelli ha pensato forse che, essendo giovane, ma adulta aggiungerei, – nel mondo gente della mia età non solo dirige un giornale on line come me, ma è professore all’Università o ministro di un Governo, e che l’Italia è un caso anomalo proprio per questo – ero anche poco fornita di cervello e di status (a qualunque lui si riferisca – per me ne esiste solo uno: La Persona), ed invece no. Mi dispiace tanto deluderlo ma io posseggo entrambi e di certo il secondo non proviene dal denaro (e questo non vuol dire che vivo sotto i ponti - tanto per esser chiari), piuttosto dall’educazione, se vogliamo fare una differenza. E poi ancora dallo studio, dall’ascolto della musica, dalla scrittura, dalla conoscenza delle arti. Tutto questo lima e rende sensibili. Ed oltre a ciò fa anche indignare di fronte a comportamenti quali il suo. Il suo come altri simili, che non permettono di vivere alla gente civile in uno stato di diritto e prima di tutto cortese, nell’accezione medievale, dantesca del termine, dove si rispettano delle regole e dove gli altri vengono trattati da pari a pari quali sono.
Questi sono i motivi fondamentali per cui intraprenderò un’azione legale contro Franco Zeffirelli e la sua offesa all’etica di una società civile, non solo per me stessa, ma per tutti quegli Italiani che credono in questo tipo di società e hanno sudato tanto per costruirla, e che non vogliono assolutamente permettere che essa decada oltre. Questi Italiani sono la maggioranza, checché se ne dica, e si vedono meno a volte soltanto perché si vergognano ad alzare la voce ma questo è il momento per farlo, per acclamare i propri diritti di Cittadini, come nel resto d’Europa. E' il momento di finirla con la volgarità e la sperequazione, con lo sfruttamento dei giovani ed il regno del passato e del conservatorismo becero, ad uso e consumo di pochi. Ed io lo voglio dire chiaramente e, visto che sto dalla parte giusta della barricata, lo dico senza minacce e senza insulti: con la Voce della Civiltà.
(15 dicembre 2009)
Liviia Bidoli
Un ringraziamento profondo e sincero per il sostegno e la solidarietà civili.
La trascrizione dell'intervista di Zeffirelli su Radio 24 della sera dell'11 dicembre 2009, dove reitera insulti e minacce contro di me il giorno dopo la conferenza stampa al Teatro dell'Opera del 10 dicembre 2009.