Roma. Teatro di Documenti. Oreste di Vittorio Alfieri

Il Teatro dei Documenti presenterà dal 27 al 29 ottobre un testo che molto raramente viene affrontato, l'Oreste di Vittorio Alfieri con la regia di Michele Suozzo.

Michele Suozzo, è noto al grande pubblico come conduttore insieme a Enrico Stinchelli della trasmissione radiofonica La Barcaccia ma sono molti anni che si dedica anche alla regia teatrale con proposte che sono delle vere rarità. Suozzo ha proposto vari testi del teatro francese dal Bajazet e l'Athalie su testo di Racine, quest'ultima anche con le musiche di scena di di Mendelssohn, alla Semiramide di Voltaire, ma anche testi autori non francesi, ma in lingua francese come Le bourru bienfaisant (Il burbero benefico) scritta da Goldoni a Parigi e la Salomè di Oscar Wilde, ma anche A porte chiuse di Sarte e Una pièce sui diari del mitico ballerino Vaclav Nižinskij. Questa volta il testo è in italiano, dopo la Turandot di Gozzi, rappresentato sempre al Teatro dei Documenti ecco l'Oreste di Alfieri.

Di questo testo scrive Michele Suozzo:" Derivato direttamente dalle tragedie del teatro "classico" francese (e a Parigi Alfieri pubblicò le sue tragedie) il teatro alfieriano fa, rispetto a quelle, un'operazione di drastico "prosciugamento", riducendo  al minimo il numero dei personaggi (in genere quattro o cinque). Nei lavori più ispirati questo comporta una tensione ininterrotta nello scontro tra le varie figure, come il finale di una magistrale partita a scacchi in cui rimangono solo pochi pezzi a fronteggiarsi sulla scacchiera. E' proprio questa estrema asciuttezza  (precipua caratteristica del teatro alfieriano) già delizia (forse) degli attori di stampo ottocentesco, quella che sarà poi la croce dei registi moderni, che spesso hanno cercato, ahimè, di eludere il problema riempendo la scena con pennacchi e comparse.

L'Oreste (1777 - 1779) riprende le sanguinose vicende degli Atridi, vicende di cui ci è pervenuta, del teatro antico, la versione di tutti e tre i tragici. Alfieri lo concepì come seguito dell'Agamennone, una delle sue tragedie più perfette, in cui soprattutto le figure femminili si scostano radicalmente dai modelli antichi. L'Oreste è stato uno degli ultimi capolavori a sparire dal repertorio grazie a un "clima" che è stato definito "romantico". Nel riproporre la tragedia alfieriana cercheremo invece, scavalcando qualsiasi barlume di possibile "romanticismo", di metterne in luce proprio quegli aspetti che parlano più da vicino alla nostra sensibilità: così Oreste, "furioso" qui fin dal suo primo apparire, sarà un ragazzo profondamente "disturbato"; Egisto, prototipo del "tiranno" alfieriano, appare però legato a Clitennestra da un rapporto angosciante e morboso, una coppia dannata, votata, e forse consapevole, della rovina finale.
Lo scandaglio psicologico resta quindi  per noi, l'unico approccio possibile e naturale a questo antico e modernissimo capolavoro.

Teatro dei documenti
Dal 27 al 29 ottobre
venerdì e sabato 20,45, domenica 17,45  

ORESTE

di Vittorio Alfieri

Egisto         Fabio Camassa
Clitennestra   Fulvia De Thierry
Elettra.   Francesca Sammaritano
Oreste    Enrico Lanza
Pilade     Riccardo Mori

Costumi di Annalisa  Di Piero

Regia di Michele Suozzo

INFO Biglietti intero 15 euro, ridotto 10

Via Nicola Zabaglia 42

www. teatrodeidocumenti.it
Info: 06 45548578  3288475891 teatrodeidocumenti@libero.it