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Santa Cecilia respinge le dimissioni di Cagli
L’Assemblea degli Accademici e il Consiglio di Amministrazione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia respingono all’unanimità le dimissioni del Presidente Bruno Cagli.
Cagli, alla luce degli impegni espressi dal Governo nel comunicato stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della volontà manifestata dal Sindaco Alemanno di farsi promotore di un’azione congiunta per la salvaguardia delle istituzioni culturali romane, sospende le proprie dimissioni nell’auspicio di ricevere in tempi ragionevoli le risposte che finora sono mancate, anche contravvenendo a impegni pubblicamente presi.
L’Assemblea degli Accademici e il Consiglio di Amministrazione rivolgeranno nei prossimi giorni un appello al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, al Ministro per i Beni e le Attività Culturali ed ai vertici degli Enti Locali per testimoniare lo stato di grave difficoltà in cui, a seguito dei ripetuti tagli del FUS, versa l’Accademia che, negli ultimi anni, ha incrementato la capacità produttiva e la presenza internazionale, superando abbondantemente il 50% delle risorse proprie. Tutto ciò comporterebbe, nel caso di tagli alla produzione, perdite superiori agli eventuali risparmi. L’auspicio, tanto dell’Assemblea degli Accademici che del Consiglio di Amministrazione, è di ottenere in tempi brevi una dotazione del FUS non inferiore a quella del 2009, più volte indicata, anche pubblicamente, come soglia di sopravvivenza dell’intero settore.
Continueremo a seguire e informare su questa minaccia alla sopravvivenza della Cultura italiana; è singolare e assurdo che nell'anno della celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia si vogliano distruggere le fondamentali istituzioni culturali.
La Redazione