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Santa Cecilia. Tan Dun con la Water Passion e Peter Eötvös per Barbablù di Bartók
A Santa Cecilia un programma insolito e affascinante viene offerto questa settimana, si inizia venerdì 29 aprile 2011 per la Stagione di Musica da Camera con Water Passion After St. Matthew di Tan Dun per poi proseguire in quella sinfonica sabato 30 aprile (repliche 2 maggio e 3 maggio) con Il Castello di Barbablù di Bela Bartók diretto da Peter Eötvös che presenterà anche una sua composizione Seven: Concerto per violino con Patricia Kopatchinskaja.
Water Passion comincia e finisce con il suono dell’acqua. Tan Dun va oltre il racconto tradizionale della Passione cominciando con il battesimo di Cristo e finendo con un’evocazione alla resurrezione. Tutto costruito musicalmente su una varietà di stili vocali, caratteristica cifra del compositore, dalle armonie della Mongolia a quello che lui chiama calligrafia acuta con cui è scritta la musica dell’Opera di Pechino.
E queste tecniche sono combinate tra loro con la scrittura a quattro parti vocali per il coro e con i recitativi declamati per i solisti. Tan Dun rende le parole di Cristo con tenerezza e trasparenza e più vibranti di tutte le altre parti vocali. Anche la scrittura degli strumenti, molti dei quali originali, subisce le più diverse influenze culturali. Il compositore è qui interessato a usare tutti quegli strumenti che si sono sviluppati lungo l’antica Strada della Seta, dallo erhu (sorta di violoncello), al violino mongolo a testa di cavallo, al Kemanche (violino), allo xun (antico flauto cinese di ceramica). E anche laddove vengono usati strumenti occidentali, Tan Dun ne ricava modulazioni, microintervalli, lunghe melodie di carattere melismatico. Sono presenti, inoltre, altre fonti di elaborazione sonora; molti suoni naturali, infatti vengono trattati elettronicamente.Il testo, diviso in due parti, è tratto principalmente dal Vangelo secondo Matteo, intercalato da brevi riflessioni poetiche del compositore.
La Kopatchinskaja sarà uno dei motivi di interesse del concerto di sabato 30 aprile per la Stagione Sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia che vedrà impegnato sul podio dell’Orchestra di Santa Cecilia il celebre compositore ungherese Peter Eötvös. E di Eötvös la violinista moldava sarà interprete del toccante e bellissimo Concerto per violino e Orchestra composto nel 2007 in memoria dei sette astronauti morti nel disastro dello Space Shuttle Columbia del 2003.
Torna il numero sette, magico, sacro e sinistro come le sette porte “sciaguratamente” aperte dalla protagonista Judit, con Il Castello di Barbablù opera in un atto di Béla Bartók (prima rappresentazione Teatro dell’Opera di Budapest 1918) su libretto di Béla Balázs unico lavoro lirico del compositore ungherese, eseguito nella seconda parte del concerto.
Stagione di Musica da Camera 2010-2011
Venerdì 29 aprile ore 20.30
Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia
Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Tan Dun Direttore
Water Passion After St. Matthew
Biglietti da € 18 a €33
Info: 06 8082058 www.santacecilia.it
Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia