Seamus Heaney. Scompare il premio Nobel Nord-irlandese

E' scomparso Seamus Heaney, premio Nobel per la letteratura, massimo rappresentante del rinascimento poetico irlandese. Heaney, che aveva 74 anni, era nato a Casteledawson, in Irlanda del Nord, nel 1939 e aveva studiato a Belfast, prima di trasferirsi a Dublino dove ha insegnato al celebre Trinity College.

Due anni fa, già in cattiva salute, aveva lasciato i suoi manoscritti e appunti alla Biblioteca nazionale irlandese. La sua prima pubblicazione fu nel 1966 con la sua prima collezione di poesie, Morte di un Naturalista (Death of a Naturalist), mentre l'ultima, Catena Umana (Human Chain), era stata pubblicata nel 2010.

Nonostante la fama acquisita – oltre al Nobel nel 1995 é stato anche nominato Commandeur de l'Ordre des Arts et Lettres dal ministro della Cultura francese nel 1996 – Heaney è rimasto sempre una persona semplice Tramite Monica Maggi volentieri pubblichiamo la traduzione di "Digging" dalla sua prima raccolta per lasciare una traccia dopo la sua scomparsa.

Scavando
Tra il mio indice e il pollice sta la penna,
salda come una rivoltella.

Sotto la finestra, un rumore graffiante all’affondare della vanga nel terreno ghiaioso:
è mio padre che scava. Guardo da basso,

Finché la sua schiena china tra le
aiuole, si risolleva venti anni indietro,
piegandosi a ritmo attraverso i solchi di patate che interrava.

Il rozzo scarpone accoccolato sulla staffa,
il manico contro l’interno del ginocchio sollevato con fermezza,
sradicava le alte cime, infossando a fondo l’orlo lucente
per spargere le patate nuove che noi raccoglievamo
amandone la fresca la durezza tra le mani.

Sapeva bene come usare una vanga, per Dio.
Proprio come il suo vecchio.

Mio nonno tagliava più torba in una giornata
di chiunque altro uomo alla torbiera di Toner.
Una volta gli portai del latte in una bottiglia
turata alla men peggio con un pezzo di carta.
Si raddrizzò per berne e subito riprese
a tagliare e intaccare nettamente,
spalando pesanti zolle, gettandosele alle spalle, andando sempre più a fondo
in cerca di buona torba. Scavando.

Il freddo aroma d’ amido nel terriccio, il risucchio
e lo schiaffo della torba umida, i tagli netti della lama
nelle radici vive, mi risvegliano la memoria.
Ma non ho una vanga per imitare uomini come loro.

Tra il mio indice e pollice
sta salda la penna.
Scaverò con quella.


Digging

Between my finger and my thumb  
The squat pen rests; snug as a gun.

Under my window, a clean rasping sound  
When the spade sinks into gravelly ground:  
My father, digging. I look down

Till his straining rump among the flowerbeds  
Bends low, comes up twenty years away  
Stooping in rhythm through potato drills  
Where he was digging.

The coarse boot nestled on the lug, the shaft  
Against the inside knee was levered firmly.
He rooted out tall tops, buried the bright edge deep
To scatter new potatoes that we picked,
Loving their cool hardness in our hands.

By God, the old man could handle a spade.  
Just like his old man.

My grandfather cut more turf in a day
Than any other man on Toner’s bog.
Once I carried him milk in a bottle
Corked sloppily with paper. He straightened up
To drink it, then fell to right away
Nicking and slicing neatly, heaving sods
Over his shoulder, going down and down
For the good turf. Digging.

The cold smell of potato mould, the squelch and slap
Of soggy peat, the curt cuts of an edge
Through living roots awaken in my head.
But I’ve no spade to follow men like them.

Between my finger and my thumb
The squat pen rests.
I’ll dig with it.

Seamus Heaney, "Digging" from Death of a Naturalist. Copyright 1966 by Seamus Heaney. Reprinted with the permission of Farrar, Straus & Giroux, LLC.