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Sito web dell'Archivio del Teatro dell'Opera. Una partita a poker con Donizetti
Nella nuova sala Emma Carelli al IV piano (sotto il tetto) del Teatro Costanzi – ovvero l’Opera di Roma -, dove da ora in poi saranno tenute le conferenze stampa, è stato presentato il sito dell’Archivio Storico e Audiovisuale del Teatro che mancava da anni. Dopo due anni e mezzo di lavori e € 300.000 di spesa pubblica abbiamo a disposizione un archivio di più di un milione fra cartelloni, bozzetti, locandine, informazioni e molto altro.
Il progetto è stato finanziato dalla società Arcus – fondi del Ministero delle Infrastrutture e e dipendente dal Ministero dei Beni Culturali che Milena Gabanelli conosce molto bene per averci proposto un’inchiesta in cui era coinvolta e sulla quale il 13 luglio 2006 si è svolta un’audizione della VII Commissione su cultura scienza e istruzione.
Questo naturalmente non vuol dire nient’altro che si tratta di società conosciuta ed anche commissariata il 25 ottobre 2007 come da atto del Senato della Repubblica Italiana. Per approfondimenti: il comunicato stampa di Giuseppe Urbino Segretario Generale della CONFSAL-UNISA e l'articolo di Vittorio Emiliani su L'Unità del 21 gennaio 2006
Quello che poi non si capisce è la nebulosità piovuta sulle domande che riguardavano dati tecnici: ovvero su quale piattaforma gira il server e su quale tipo di back office è stato adoperato, ed appositamente modificato per i redattori del sito che però non si sa chi siano. La risposta dell’Ing. Aldo Russo di Unicity – la parte tecnologica del progetto – è molto vaga: “Abbiamo usato una piattaforma (quale??? Ci domandiamo, N.d.R.) ed un back office creato appositamente – lo stesso usato per la Rai (di nuovo: qual'è il nome?, N.d.R).”
Chiedo: “Che tipo di Content Management System avete adoperato? Uno open source?” (Che fanno risparmiare e soprattutto sono pienamente modificabili ad hoc.
Risposta dell’Ing. Russo: “No, perché quelli open source non riescono a supportare tale mole di dati.” Mah: ho qualche dubbio in proposito.
Chiedo poi se hanno rispettato gli standard di usabilità del Cern di Ginevra: “Siete conformi agli standard W3C (World Wide Web Consortium)?”
Risposta vaga della Direttrice della Fondazione Rosselli signora Traclò che copartecipa al progetto e, a quanto capiamo, ha organizzato il lavoro per tutti, visto che ha risposto lei alla mia domanda sul budget impiegato di € 300.000 (ricordo che un sito minimo costa intorno ai € 1000), spalmati per due anni e mezzo da metà 2007 fino alla fine del 2009.
Sul sito non appare nessun dato tecnico né sugli standard da rispettare per un sito istituzionale tantomeno le caratteristiche tecniche che ancora non conosciamo su piattaforma, server, back office e CSM. A quanto pare però il sito non è completo: il processo di digitalizzazione è stato avviato ma non finito ma soprattutto perché non copre l’intera finestra di visualizzazione nel browser: su Mozilla è a metà, su Internet Explorer non apre i menù interni - ho aspettato ben cinque minuti con pc di una certa potenza ed un adsl a 7 mega - quindi non si può accedere ai contenuti. Il link a Gaetano Donizetti rimanda ad un sito dove si insegna a giovare a poker: probabilmente bisognerà rigiocare la partita oppure darsi al blackjack insegnano a giocare anche a quello.
Livia Bidoli
Sito web dell’Archivio Storico e Audiovisuale del Teatro dell'Opera di Roma