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Spira Mirabilis. L'Orchestra senza direttore al Teatro Olimpico
Il 2 dicembre 2010 al Teatro Olimpico debutterà l’Orchestra Spira Mirabilis che eseguirà, senza direttore, la Sinfonia n. 1 in si bemolle maggiore op. 38 di Schumann; sarà per tre anni in residence all’Accademia Filarmonica Romana. “Oltre il concerto - Fine di un rito”; questo è il nuovo e interessante approccio che giovani musicisti, età media venticinque anni, proporranno al pubblico. Il concerto sarà preceduto, alle ore 18 dalla proiezione del filmato 'I concerti brandeburghesi' di J.S. Bach con l'Orchestra Mozart diretta da Claudio Abbado.
Dopo il successo riscosso a Londra, ottenendo lusinghiere recensioni sul The Times e The Guardian, hanno deciso di proporre la Sinfonia n. 1 in si bemolle maggiore op. 38 di Robert Schumann di cui nel 2010 ricorre il bicentenario della nascita. Il desiderio di studiare e approfondire la conoscenza delle composizioni ha spinto questi giovani artisti, inseriti nei migliori complessi europei - dalla Berliner Philharmoniker Akademie, alla Mahler Chamber Orchestra, all’Orchestra Mozart – a riunirsi ciclicamente per suonare insieme.
La composizione della formazione, come hanno spiegato alla conferenza stampa Lorenza Borrani e Timoti Fregni, è variabile in quanto dipende dalla partitura che si vuole analizzare partendo da una formazione da camera per arrivare ad una grande orchestra. Per questo è stato scelto il nome Spira Mirabilis, una figura geometrica che indipendentemente dalla dimensione è sempre sovrapponibile a se stessa.
Lo studio e il confronto, senza un direttore, che imponga un solo punto di vista, per formare un pensiero collettivo suscettibile di successivi cambiamenti è stato l'inizio. Tra l'altro hanno anche aggiunto lo studio degli strumenti antichi per comprendere meglio le intenzioni di autori come Haydn o Mozart, che quegli strumenti e non i moderni avevano a disposizione.
Poi, arrivando in piccolo paese - prima Vicchio, ora Formigine - scelto per le prove di una partitura, e stabilendo relazioni dirette con gli abitanti, hanno notato di averne suscitato la curiosità. Sono così nati i concerti in cui, dopo aver eseguito un solo brano per focalizzare l'attenzione degli ascoltatori, inizia il confronto con le domande del pubblico.
Pensano anche che sia importante andare a suonare in luoghi diversi dalle usuali sale da concerto e teatri, per questo ritengono il paese il luogo ideale dove proporre, a persone che non ne hanno mai fatto esperienza, la musica classica e contemporaneamente creare nella settimana di studio un rapporto con gli abitanti.
Sono, inoltre, fermamente convinti che esistano seri problemi di comprensione della musica classica . «Il pubblico – hanno spiegato - entra in contatto con un linguaggio vecchio di due o trecento anni, che può essere parzialmente o completamente “morto”. Gli stessi musicisti faticano a capire il vero significato di certa musica, e crediamo che il primo passo da compiere per noi musicisti sia il porci domande, continuamente, durante il periodo di prove, cercando di trovare un messaggio, ed un “codice” che permetta alle altre persone di riceverlo. È un processo che richiede molte energie, a noi ed al pubblico, ma pensiamo che -per la condizione della musica d’arte oggi- sia un punto cruciale dare vero significato alla vita del musicista ed all’esperienza dell’ascoltatore».
Daniela Puggioni
La serata è realizzata con il sostegno di Roma Capitale – Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione
in collaborazione con la Fondazione Adriana Panni
Biglietti: da 20 a 30 € più diritto di prevendita.
Info: 06-3201752 www.filarmonicaromana.org