Teatro dell'Opera di Roma. Sciopero il 22 a rischio la stagione estiva nazionale

Pubblichiamo il comunicato sindacale relativo allo sciopero del 22 giugno 2010 del Teatro dell'Opera di Roma che annulla lo spettacolo Manon insieme alle alttre iniziative indette contro l'approvazione del Decreto Bondi riguardante le Fondazioni Lirico-sinfoniche. Informo e sottolineo che il decreto blocca qualsiasi ricambio (le assunzioni quindi) - ovvero il turn over - per tre anni e che i concorsi banditi il primo aprile 2010 sono stati già revocati con lo stesso Decreto Legge 30 aprile 2010 n. 64 conosciuto come Decreto Bondi dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali che lo ha emanato.

I lavoratori del Teatro dell’Opera di Roma, in seguito all’approvazione in Senato del Decreto Legge n.64 del 30 Aprile  2010 riguardante le Fondazioni lirico-sinfoniche, confermano nella maniera più radicale la loro più ferma opposizione ribadendo che:

-    Il Decreto non ha alcun profilo riformatore ma destruttura i Teatri Lirici e ne compromette pesantemente il futuro
-    Il governo, che già da tempo ha operato consistenti tagli al F.U.S. con questo provvedimento infligge il colpo mortale al settore, utilizzando immotivatamente la decretazione d’urgenza che non permette un serio esame di merito necessario per risolvere realmente le problematiche in essere

I lavoratori del Teatro dell’Opera di Roma sollecitano un ripensamento legislativo di tale provvedimento e pertanto attueranno le seguenti forme di protesta:

SCIOPERO per l’intera giornata del 22 Giugno con presidio presso il Ministero della Cultura, come deciso dal coordinamento sindacale nazionale unitario delle fondazioni lirico sinfoniche del 17 Giugno u.s., con conseguente blocco di tutte le attività e l’annullamento dello spettacolo programmato Manon di Massenet;

OCCUPAZIONE simbolica del palcoscenico del Teatro prima dell’inizio della recita a partire da Domenica 20 Giugno, senza pregiudicare lo svolgimento dello spettacolo, per sensibilizzare il pubblico e i media sulle vere intenzione del Governo ovvero: l’annichilimento della produzione di opera e balletto in Italia e la trasformazione dei prestigiosi teatri lirici da centri di produzione culturale in centri di circuitazione, finalizzati al business e all’arricchimento di soggetti privati, col conseguente degrado qualitativo e culturale.
 
Si proclama inoltre lo sciopero per le prime rappresentazioni della stagione di Caracalla, nonché una ulteriore articolazione delle iniziative di lotta, tale da mettere a rischio l’intera programmazione estiva, così come anticipato al coordinamento nazionale unitario, parimenti a tutte le stagioni estive previste nelle altre fondazioni (Arena di Verona, S.Cecilia ecc…), qualora il Decreto venga approvato.

I lavoratori del Teatro dell’Opera di Roma invitano inoltre i presidenti di Regione e Provincia, nonché il Sindaco e Presidente On. Gianni Alemanno ad intervenire urgentemente presso il Governo e tutti i parlamentari  a tutela del settore che sarà altrimenti ridotto al silenzio al contrario di quanto accade negli altri paesi europei dove si tutela la cultura.

CGIL   CISL    UILCOM  FIALS  LIBERSIND