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Teatro Olimpico Roma. Il flauto esperanto di Piazza Vittorio
Un variopinto spettacolo di colori, sapori, italiani, etnici, e teutonici in una danza magica che abbraccia lo spettatore di una nuova partitura ispirata a Mozart, a cura di Mario Tronco e Leandro Piccioni, un originale libretto tradotto e rielaborato da Luigi Trucillo e Renato Benvenuto insieme a tutta la compagine dell'Orchestra di Piazza Vittorio sarà al Teatro Olimpico di Roma dal 22 settembre fino al 2 ottobre 2011 per trascinare in una strepitosa rilettura contemporanea di Mozart cui Amadeus avrebbe sicuramente strizzato l'occhiolino.
Sette lingue in scena: dal senegalese wolof, al più classico tedesco, al nostro indigeno italiano che ha dato la vita all'Orchestra di Piazza Vittorio nella sede romana dell'Apollo 11, ex cinema che doveva diventare un bingo ed invece, con l'autotassazione della popolazione del quartiere, è riuscita a strutturare una vera orchestra di 20 elementi speciali, talentuosi, immersi in un humus energetico volto al futuro, a quello che ha dato ai Piraten, neonato partito teutonico in favore della libera circolazione della cultura, di Internet e dei trasporti, un bel 9% dal paese più saldamente europeo, anche per accoglienza multietnica.
Certo perchè dire che l'Europa è multietnica, con lo spagnolo, l'arabo – ricordate le conquiste dei mori? Ed i turchi? - portoghese ed inglese – tutte lingue presenti nel libretto - non parliamo poi del colonialismo imperialista inglese – è tautologico, dato che la nostra storia è stata un percorso di convergenze, a volte saccheggi (troppe volte, sic!), umori che si mischiavano e hanno tentato di dare forma anche a nuove lingue che ovviassero a quel coacervo linguistico che è l'Europa, sto parlando dell'esperanto naturalmente. Ecco, potremmo dire che in questa musica, in queste arie, come in queste canzoni, un progetto di comunione intra ed extraeuropea c'è tutto e questo fa bene allo spettacolo come al pubblico: che si divertirà con un mambo, ma anche con ispirazioni (così mi è sembrato di riconoscere) alla Kurt Weill, come l'età del jazz anni '30 e quella successiva anni '50: questo fa il teatro, unisce, assembla e, nelle parole di Fabrizio Celestini: “è un atto di coraggio perchè proprio nel momento di più drammatica precarizzazione bisogna aprirsi al mondo”.
L'ideatore e curatore Mario Tronco spiega poi come non poteva che nascere anarchicamente questo Flauto magico intinto nella massoneria più pura, quella ispirata alla liberttà e alla fratellanza, non certo alla P3 e alla P4, ed inoltre liberandosi di quella misoginia sottesa all'opera che qui è stata risolta molto originalmente (dovrete vedere tutto lo spettacolo per scoprirlo però pensate al Truffaut di Jules et Jim, fin troppo facile scoprirlo!) e modificando – ed invertendo in certi casi – i ruoli degli cantanti-attori. Una voce di coloratura come quella del soprano Maria Laura Martorana svetta poi nella parte della Regina della Notte.
Un Mozart che sarebbe piaciuto allo spurio ragazzino che a cinque anni componeva i primi minuetti al clavicembalo e che gli olandesi hanno decretato come un successo nelle prime rappresentazioni ad Amsterdam il 14 ed a Rotterdam il 15 settembre scorso. Uno spettacolo della nuova e magica Italia, vibrante con la sua cultura lunga di secoli e che proseguirà la sua tournée a Milano, Cagliari, e chi lo sa.
Livia Bidoli
Teatro Olimpico di Roma dal 22 settembre al 2 ottobre 2011
Il flauto magico secondo l'Orchestra di Piazza Vittorio
Direzione artistica e musicale Mario Tronco
Elaborazione musicale Mario Tronco e Leandro Piccioni
Acquerelli, animazione e scene Lino Fiorito
Orchestra di Piazza Vittorio
Houcine Ataa (Tunisia) voce - Monostatos
Peppe D’Argenzio (Italia) sax baritono e soprano, clarinetti
Evandro Cesar Dos Reis (Brasile) voce, chitarra classica e elettrica,
cavaquinho – Ragazzo
Omar Lopez Valle (Cuba) tromba, flicorno - Narratore
Awalys Ernesto Lopez Maturell (Cuba) batteria, congas - Tamino
Zsuzsanna Krasznai (Ungheria) violoncello - Dama
John Maida (Stati Uniti) violino - Dama
Gaia Orsoni (Italia) viola - Dama
Carlos Paz Duque (Ecuador) voce, flauti andini - Sarastro
Pino Pecorelli (Italia) contrabbasso, basso elettrico - Ragazzo
Raul Scebba (Argentina) marimba, percussioni, timpani - Sacerdote
El Hadji Yeri Samb (Senegal) voce, djembe, dumdum, sabar - Papageno
Dialy Mady Sissoko (Senegal) voce, kora - Ragazzo
Ziad Trabelsi (Tunisia) oud, voce – Messaggero della Regina della Notte
e i musicisti ospiti
Leandro Piccioni (Italia) pianoforte
Maria Laura Martorana (Italia) voce - Regina della Notte
Sylvie Lewis (Inghilterra) voce - Pamina
Sanjay Kansa Banik (India) tablas - voce
Fausto Bottoni (Italia) trombone, euphonium - canto
Katia Marcanio assistente costumi
Carmine Guarino assistente scene
Raffaele Russo motion design
Gianni Istroni ingegnere del suono
Massimo Cugini fonico di palco
Juan Tomas Ortiz backliner
Daniele Davino operatore luci
Daniele Spanò proiezionista