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Van Der Graaf Generator all'Auditorium Parco della Musica. L'energia del progressive
Il 4 aprile 2011 nella Sala Sinopoli dell'Auditorium Parco della Musica si manifesterà una delle leggende della musica rock d'avanguardia. Peter Hammill, Guy Evans e Hugh Banton, ovvero i Van der Graaf Generator, una tra le più importanti band del progressive rock fiorite negli anni '70, si esibiranno per un concerto nell'ambito del nuovo tour europeo che fa seguito alll'uscita dell'ultimo album, A Grounding in Numbers.
I Van Der Graaf Generator cominciano la loro carriera giovanissimi nell'Inghilterra tra la fine degli anni ’60 e l'inizio degli anni '70, introducendo una visione della musica che fosse in grado di scardinare i tradizionali confini tra i generi, attingendo non solo al rock e alla psichedelia, ma anche al jazz, alle sperimentazioni elettroniche e alla musica classica del Novecento: il tuttto associato con una non superficiale spruzzata di anima blues e soul. Un apparente paradosso nella loro ricerca sperimentale è stato il fatto che si sono spesso presentati come un ensemble rock senza un autentico chitarrista; si servono soprattutto di strumenti come organo Hammond, mellotron, flauto, sassofono (spesso due sassofoni suonati contemporaneamente da David Jackson, attualmente uscito dalla band), pianoforte e le stesse chitarre, spesso mixati e rielaborati con raffinati effetti di sovraincisione.
Le esibizioni live riescono a convogliare con solida disciplina gli arabeschi sonori creati dalle percussioni ben scandite di Guy Evans, dalle tastiere di Hugh Banton e in precedenza dai sassofoni e dai fiati di David Jackson, sovrastati dalla voce inconfondibile di Peter Hammill. Quest’ultimo, oltre che leader e fondatore della formazione, è anche il membro più attivo, con una fiorente e prolifica carriera da solista (nella quale ha profuso una cura assoluta per i testi al punto che è stato spesso tra i vincitori di premi poetici) che lo ha portato numerose volte a Roma, di cui due nello stesso Parco della Musica, nel 2006 e nel 2009. Nel 2008 è uscito Trisector, il cui tour li hai portati l'anno seguente in Italia per tre indimenticabili e affollati concerti, a Guastalla, Trieste e Sestu.
L'ultimo album, A Grounding in Numbers (uscito per la nuova etichetta indipendente Esoteric Recordings), rivela già nel titolo e nella raffinata copertina (che ricorda un po' quelle dei King Crimson del periodo New wave-Prog, ossia DIscipline, Beat e Three of A Perfect Pair) una lambiccata predilezione per le simmetrie matematiche e la numerologia, con una sorprendente affinità spirituale con un altro inglese coetaneo di Hammill, ossia il grande scrittore Ian McEwan, di cui non si può non menzionare il delizioso e tragicomico racconto Solid Geometry, un sublime capolavoro di ironia e di perfida radiografia delle relazioni tra due esseri umani che desiderano l'uno la scomparsa dell'altra.
Il disco non è uscito casualmente il 14 marzo, perché la data - se scritta come 3,14 - è stata scelta per riferirsi alle prime tre cifre della costante π (pi greco). E due tracce, intitolate "Mathematics" e "5533", rimandano anch'esse a possibili esercizi con i numeri, intesi come metafore della complessità dei rapporti umani. "Mathematics" si riferisce alla formula dell'identità di Eulero, nota anche come il "poema matematico".
E qui non si può non citare un noto detto di Ezra Pound, per cui "la poesia è un tipo di matematica ispirata" ("Poetry is a sort of inspired mathematics") le cui equazioni non stanno per figure astratte, ma rimandano alle emozioni umane. Ed anche il grande storico della matematica Imre Toth, richiamandosi ad Edgar Allan Poe (per il quale un'opera poetica deve procedere fino al suo completamento con la precisione e la rigida consequenzialità di un problema matematico - "the work proceeded, step by step, to its completion with the precision and rigid consequence of a mathematical problem", The Philosophy of Composition. Ma per una finissima interpretazione si veda quanto dice Umberto Eco in Sei passeggiate nei boschi narrativi, Milano, Bompiani, 1994, pp. 55-59) e a Stephan Mallarmé, ha dal canto suo sottolineato come l'autentica poesia si fondi sulla libertà della combinazione formale delle parole, per cui "il soggetto della poesia dispone, come quello della matematica, della libertà di produrre combinazioni di parole non ancora esistenti e di riempirle di un senso e di un contenuto che fino a quel dato momento non era ancora esistito".
Libertà, tuttavia, che sia nella musica, sia nella poesia non è dissociata dalla ricerca della legge e dell'ordine secondo un principio di semplicità, come ricorda Piergiorgio Odifreddi citando proprio il Saggio sulla nuova teoria della musica di Eulero, per il quale "un rapporto è tanto più facilmente scopribile, e dunque l'accordo corrispondente tanto più piacevole, quanto minori sono i numeri coinvolti". Obiettivo che ci sembra perfettamente raggiunto dal nuovo disco dei Van Der Graaf Generator.
Teo Orlando
Fondazione Musica per Roma presenta:
Van Der Graaf Generator in concerto
Lunedì 4 aprile 2011
Auditorium Parco della Musica - Sala Sinopoli, ore 21
Viale Pietro de Coubertin 30 - 00196 Roma