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Jethro Tull. Il gene dell'immortalità progressive
Chiunque abbia mai ascoltato un singolo brano dei Jethro Tull sa che cosa aspettarsi dalla storica band progressive, che esordì nel 1968, al Marquee Club di Londra: una miscela esplosiva e inconfondibile di rock, folk, jazz, musica classica ed elettronica, in un amalgama così originale da non aver avuto, in pratica, nessun serio tentativo di imitazione. Il gruppo, guidato dal settantacinquenne e vigorosissimo Ian Anderson, si è esibito il 12 febbraio 2023 all’Auditorium Parco della Musica "Ennio Morricone", dove, oltre ai grandi classici, ha portato sul palco della Sala Santa Cecilia alcuni brani tratti dall’ultimo disco in studio, pubblicato all'inizio del 2022, dal titolo The Zealot Gene (un album, arrivato alla nona posizione della classifica inglese, che sintetizza, secondo l'autore, anni di riflessioni su temi e concetti biblici, da lui però visti come frutto di una narrazione fiabesca, se bisogna attenersi alle critiche del Libro sacro che già aveva abbozzato, in modo apparentemente sacrilego e "illuminista", nei testi dei primi album). Quello che è certo, è che a vederlo sul palco, Anderson sembra aver stretto un patto con il diavolo, assumendo il gene dell'immortalità della musica progressive.
Teatro Argentina. L'eliminazione totale secondo Bernhard
Straordinario dittico dedicato a Thomas Bernhard, al Teatro Argentina di Roma, dal 17 al 29 gennaio 2023: Andrea Baracco ha diretto Glauco Mauri e Roberto Sturno in un progetto intitolato Interno Bernhard e che riuniva due pièces tra le più significative del grande drammaturgo austriaco, ossia Il riformatore del mondo (Der Weltverbesserer) e Minetti. Ritratto di un artista da vecchio (Minetti. Ein Porträt des Künstlers als alter Mann).
Opera di Roma. Calibano allo specchio
Una sontuosa rivista nasce all'interno della Fondazione Teatro dell'Opera di Roma, si chiama Calibano e rimanda immediatamente alla Tempesta di Shakespeare, pubblicata nel 1611, agli albori del colonialismo e della nuova America anglosassone. Dedicata ogni semestre ad un tema diverso, seguendo la programmazione lirica del Costanzi, il numero Zero apre con Aida - in scena al Costanzi dal 31 gennaio prossimo - e la blackface, scritta in caratteri minuscoli, che appare primo tema dominante. Pubblicata dalla casa editrice fiorentina effequ, raffinata ed indipendente, diretta da Francesco Quatraro e Silvia Costantino, il magazine dell'Opera è inteso come: "mezzo di diffusione della lirica all'interno della sua comunità, uno spazio di democrazia", nelle parole del Sovrintendente Francesco Giambrone.
Opera di Roma. Il fantomatico Elisir per tutti
Il Teatro Dell’Opera di Roma saluta con grandi applausi il 2023 entrante con L’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti dall'11 al 15 gennaio: un’interpretazione classica e divertente di Ruggero Cappuccio con le scene di Nicola Rubertelli e le luci strabilianti e fluo di Vinicio Cheli per cercare di far riscoprire al pubblico il compositore in questione. La direzione musicale è del Maestro Francesco Lanzillotta.
Opera di Roma. Il sognatore en blanc Don Chisciotte
Al Teatro dell'Opera di Roma torna Don Chisciotte, il balletto di Marius Petipa su musiche di Ludwig Minkus nella versione di Laurent Hilaire, che ha ricostruito quella di Mikhail Baryshnikov creata per l'American Ballet Theatre, non senza creazioni originali a firma del direttore dello Bayerisches Staatsnballet, appunto Hilaire. Due cast internazionali che si daranno il cambio e balleranno anche con le étoiles nostrane, hanno attirato il pubblico dalla prima del 18 dicembre fino alla fine dell'anno, con l'ultima recita delle 18 il 31 dicembre 2022.
Opera di Roma. La malinconica Giselle per Carla Fracci
In omaggio a Carla Fracci, la Giselle tradizionale, fascinosa e fantastica è riapprodata al Teatro Costanzi dal 21 al 27 ottobre con tre cast tra cui quello internazionale che abbiamo visto la sera del 27 ottobre scorso, con Natalia Osipova e Jacopo Tissi. Carla Fracci, che ha condotto il Corpo di Ballo del Teatro della Capitale dal 2000 al 2010, fece il suo debutto nel 1964 proprio con Giselle accanto a Henning Kronstam: celebri sono le sue performance in coppia con Rudolph Nureyev nel 1966 ne La Sylphide, passando per quella del 1972 di nuovo in Giselle con Vladimir Vassiliev, ne citiamo tre per tutte le innumerevoli altre. Carla Fracci definì Giselle "Il balletto romantico per eccellenza, con la sua malinconia per l'effimero" eppur delicato e ipnotico balletto.
A Terni la prima assoluta di Sogno (ma forse no) di Matteo D’amico
Al Teatro Sergio Secci di Terni è andata in scena la prima esecuzione assoluta di Sogno (ma forse no), una nuova opera di Matteo D’Amico, con il libretto, tratto dalla commedia omonima di Luigi Pirandello, scritto collaborazione dal compositore insieme a Sandro Cappelletto. È stato l'evento conclusivo del Festival OperaInCanto 2022 l'esecuzione è stata affidata all’Ensemble In Canto, al soprano Elisa Cenni, al tenore Roberto Jachini Virgili e al mimo Graziano Sirci diretti dal bravo Fabio Maestri, mentre la messa in scena è stata curata da Denis Krief, regista, scenografo e costumista di chiara fama.
Godspeed You! Black Emperor. Il muro del suono del post rock
Il 3 ottobre scorso nell'insolito, e angusto, scenario chiamato Largo Venue (un intelligente e artistico riuso di capannoni industriali nella periferia di via Prenestina) sono tornati a esibirsi a Roma i Godspeed You! Black Emperor, formazione post rock canadese, guidata ormai da 28 anni dal carismatico Efrim Menuck, polistrumentista e, all'occasione, cantante, nonché personaggio politicamente impegnato, sulla soglia dell'anarchismo.
76° Stagione Lirica Sperimentale. Il Don Giovanni onirico di Brockhaus
Il 16 settembre scorso grande successo al Teatro Nuovo di Spoleto per la prima di Don Giovanni di Mozart, diretto da Salvatore Percacciolo con la regia e allestimento scenico di Henning Brockhaus, i costumi Giancarlo Colis, le luci Eva Bruno e le coreografie di Valentina Escobar, in scena i giovani talenti dello Sperimentale, che si alterneranno nelle recite successive a Spoleto e a Perugia.
76° Stagione Lirica Sperimentale. La franchezza delle donne
Al Teatro Caio Melisso di Spoleto il secondo appuntamento della Stagione è stato dedicato, come è consuetudine, agli Intermezzi del ‘700, con la prima rappresentazione assoluta eseguita nell’edizione critica di Antonio Dilella, de La franchezza delle donne, su libretto di Tommaso Mariani messo in musica da Giuseppe Sellitti (1700 – 1777).