Teatro Keiros. Dal bianco al nero: Tina Modotti e l'ode alla fecondità

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Teo Orlando

La figura di Tina Modotti, entrata quasi nella leggenda, come quella della sua amica (e forse amante) Frida Kahlo, si presenta al crocevia delle più grandi correnti artistiche e dei più tragici avvenimenti politici del XX secolo. Fotografa, attivista del movimento operaio internazionale e attrice, ha sintetizzato in sé tre dimensioni di impegno che erano in gran parte precluse alle donne, all'inizio del secolo scorso. A lei Monica Giovinazzi ha dedicato una scarna ma intensissima performance teatrale, nel piccolo Teatro Keiros di Roma, andata in scena il 26 e il 27 maggio 2017.

Teatro dell'Opera di Roma. Lulu, il cerchio di Eros

Articolo di: 
Livia Bidoli

Per la prima volta all'Opera di Roma la Lulu di Alban Berg per intero con il terzo atto completato da Friedrich Cerha nel 1979 – la volta precedente, nel 1968, andarono in scena solo i due primi atti - e con una regia ed un allestimento eccezionali, a cura di William Kentridge. Sul podio Alejo Pérez, un ottimo direttore che conosciamo molto bene per aver diretto un eccellente Il Naso di Šostakovič nel 2013. Il nuovo allestimento in coproduzione con Metropolitan Opera di New York, English National Opera e De Nationale Opera di Amsterdam sarà al Costanzi fino al 30 maggio uno spettacolo che segna ulteriormente l'avvicinamento dell'Opera a contenuti anticonvenzionali e di sicuro appeal per una platea colta e giovane, ad approfondire quel “proibito”, ossia la natura dell'Erotismo, appena fuoriuscito con Lulu dal Vaso di Pandora di Wedekind.

Teatro Vascello. Gli esili in musica di Golan Haji e Joumana Haddad

Articolo di: 
Livia Bidoli

Il Teatro Vascello lo scorso 15 maggio ha accolto due poeti in esilio in comunione con la musica scritta sui loro “canti” in prima assoluta: il curdo Golan Haji e la libanese  Joumana Haddad. Due poeti che raccontano, ognuno di loro prediligendo il proprio canto più vitale ed originario, configurandosi come matrici al maschile ed al femminile di un mondo arabo che spesso rifiuta e giudica “l'altro”, senza ascoltare questa voce. 

Filarmonica Romana. Piero Calamandrei, la Libertà è come l'aria..

Articolo di: 
Daniela Puggioni

Lo scorso 8 maggio la Stagione dell'Accademia Filarmonica Romana ha presentato al Teatro Olimpico il concerto multimediale L'Aria della Libertà. L'Italia di Piero Calamandrei. Il progetto dello spettacolo è nato da un album fotografico, ora conservato nella biblioteca civica di Montepulciano, in cui sono raccolte le fotografie delle gite, che dal 1935 fino allo scoppio della guerra, Piero Calamandrei ha effettuato con gli amici con cui condivideva le idee antifasciste. Tra gli amici, non sempre gli stessi ma in formazione variabile ci furono alcuni tra i più grandi intellettuali e antifascisti italiani: Luigi Russo, Pietro Pancrazi, Nello Rosselli, Alessandro Levi, Manara Valgimigli, Guido Calogero, Attilio Momigliano, Ugo Enrico Paoli, talvolta Benedetto Croce, Adolfo Omodeo, Franco Antonicelli e Leone Ginzburg.

Opera di Roma. Amore e Morte secondo Giordano

Articolo di: 
Livia Bidoli

Al Teatro dell'Opera di Roma torna Andrea Chénier di Umberto Giordano con un cast di prima classe: Gregory Kunde nel ruolo del poeta rivoluzionariodel titolo; Roberto Frontali in quello del giacobino Gérard e Maddalena interpretata da Maria José Siri. Due direttori sul podio: Roberto Abbado per la prima del 21 aprile e tutte le recite fino a lasciare il posto a Pietro Rizzo per l'ultima del 2 maggio. Alla regia il noto Marco Bellocchio che è alla sua terza opera lirica dopo Rigoletto e Pagliacci.

Accademia Filarmonica. Quarta dirige La Conversione di Maddalena

Articolo di: 
Daniela Puggioni

La Conversione di Maddalena, lo splendido Oratorio di Giovanni Bononcini (1670-1747),è tornato a rifulgere in tutto il suo splendore nella emozionante interpretazione di Alessandro Quarta, che ha diretto il complesso strumentale Concerto Romano, lo scorso 5 aprile nella Sala Accademica del Pontificio Istituto di Musica Sacra.

Opera di Roma. Trittico di balletti in prima assoluta

Articolo di: 
Livia Bidoli

Al Teatro dell'Opera di Roma viene presentato un trittico d’autore: Robbins/Preljocaj/Ekman, dal 31 marzo all’8 aprile 2017. Il programma si compone di tre titoli appartenenti a questi tre grandi coreografi del Novecento e vede Angelin Preljocaj in sede di conferenza stampa il 29 marzo, per approfondire e presentare il suo Annonciation, insieme alll’étoile Eleonora Abbagnato, interprete del balletto e Direttrice del Corpo di Ballo del Teatro dell'Opera di Roma.

Les Étoiles. Nella stellare spirale della Danza

Articolo di: 
Livia Bidoli

La soirée del 18 marzo e poi l'après-midi del 19, la kermesse annuale di Daniele Cipriani con i ballerini più “stellari” del momento, tra Stati Uniti e Russia, in un'unione funambolica nell'aria che percorrono svettando, si è materializzata nell'Auditorium della Conciliazione di Roma per la terza edizione di Les Étoiles. Tra gli astri russi di Vinogradova, Konovalova, Shklyarov e Vasiliev da una parte; Peck, Ramasar e Garcia, dall'altra, siamo stati abbagliati anche da Lucia Lacarra e Marlon Dino del Dortmund Ballet e dal nostro Davide Dato che è principal all'Opera di Vienna e spicca nell'assolo Labyrinth of Solitude.

Montepulciano. L'inquietante Principessa di Rebekka Kricheldorf

Articolo di: 
Daniela Puggioni

Al Teatro Poliziano di Montepulciano è andata in scena, in prima nazionale, il 24 e il 25 febbraio scorso, “Principessa Nicoletta.Una favola per gli adulti” di Rebekka Kricheldorf. La scelta del testo e la messa in scena, regia, scene e costumi, sono state di Carlo Pasquini, la produzione è della Fondazione Cantiere, con il patrocinio del Goethe Institut.

Teatro Vascello. Giuseppe Verdi tra Goldoni e Brecht

Articolo di: 
Giulio de Martino

Al Teatro Vascello di Roma – dal 23 al 26 febbraio 2017 – si è vista in prima rappresentazione nazionale la pièce Giuseppe Verdi a Napoli del drammaturgo Antonio Tarantino (nato nel 1938), con la regia di Sandra De Falco. In epoca di studi «post-coloniali» – dove si cerca di comprendere, nell'età della globalizzazione, l’orizzonte culturale dei popoli e delle culture che provengono da un passato di colonizzazione europea – si può interpretare il testo di Tarantino come un'esplorazione dell’interminato disagio di Napoli e del Meridione d’Italia – frettolosamente inseriti nello scenario italiano nel 1861 – rispetto alla vita nazionale.