arte

  • Risorgimento
    Articolo di: 
    Elena Romanello

    Il Museo del Risorgimento di Torino di piazza Carlo Alberto presenta una nuova mostra temporanea non inerente la Storia, come al solito, o non solo la Storia, ma per parlare di arte in una prospettiva legata comunque alla Storia. Fino al 17 settembre si parla di due periodi messi a confronto, gli anni Sessanta dell'Ottocento che portarono all'Unità d'Italia e gli anni Sessanta del Novecento e del boom economico con la corrente della Pop Art.

  • Ercole e il Centauro Nesso
    Articolo di: 
    Nica Fiori

    La Sala delle Fatiche di Ercole a Palazzo Venezia viene aperta al pubblico, a partire dal 27 maggio 2017, dopo un accurato restauro, che ha riguardato il soffitto ligneo e il fregio a fresco, realizzato da un pittore dal linguaggio pienamente rinascimentale, probabilmente dell’ambito di Andrea Mantegna. Curato per la parte scientifica da due funzionari del Polo Museale del Lazio, Sonia Martone e Paolo Castellani, il restauro è stato finanziato dalla Fondazione Silvano Toti, rappresentando “un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato”, come ha sottolineato la Direttrice del Polo Museale Edith Gabrielli.

  • Brocca rinascimentale
    Articolo di: 
    Daniela Puggioni

    I Fori dopo i Fori. La vita quotidiana nell’area dei Fori Imperiali dopo l’antichità, la mostra si propone di illustrare come è stata riutilizzata l'area dei Fori e la vita quotidiana in quella che era stata una parte cruciale della Roma antica. L’esposizione, che durerà fino al 10 settembre 2017 è stata promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è ideata da Claudio Parisi Presicce e Roberto Meneghini e curata da Roberto Meneghini e Nicoletta Bernacchio, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.

  • Tle Blue Pyramid, di Claire Tabouret
    Articolo di: 
    Nica Fiori

    Fino al 2 luglio 2017 Yoko Ono e Claire Tabouret, due artiste apparentemente molto diverse, dialogano insieme a Villa Medici, sede dell’Accademia di Francia a Roma, trasmettendo ognuna a suo modo una visione particolare dell’universo artistico femminile. La mostra che le accomuna è One day I broke a mirror, titolo creato da Yoko Ono, che sembrerebbe alludere alla rottura con il conformismo, che ha sempre caratterizzato la sua libertà espressiva.

  • Zenobia
    Articolo di: 
    Elena Romanello

    Fino al 2 luglio prossimo il MAO, Museo di arte orientale, di Torino in via San Domenico 11 propone la mostra Dall'antica alla nuova via della seta, per raccontare un'epoca fondamentale di scambi tra Oriente e Occidente.

  • Lot e le figlie di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino
    Articolo di: 
    Daniela Puggioni

    Da Caravaggio a Bernini. Capolavori del Seicento italiano nelle collezioni reali di Spagna è il titolo dell'esposizione in corso alle Scuderie del Quirinale a cura di Gonzalo Redín Michaus, che terminerà il 30 luglio prossimo. Si tratta di un evento eccezionale in quanto sono opere d'arte normalmente non esposte nei musei; la mostra arriva a Roma dopo quella di Madrid del 2016 anche se con qualche differenza.

  • Rubens, Adorazione dei Pastori, part.
    Articolo di: 
    Nica Fiori

    Una mostra d’arte sacra nel periodo pasquale è quasi d’obbligo in un contesto museale come quello del Pio Sodalizio dei Piceni, con sede a Roma presso San Salvatore in Lauro, ma non sempre i soggetti religiosi sono all’altezza delle nostre aspettative, mentre questa volta bisogna riconoscere che le opere esposte sono davvero eccezionali, come è intuibile già dal titolo: “Dai Crivelli a Rubens. Tesori d’arte da Fermo e dal suo territorio”. Fino al 9 luglio 2017 sono in mostra alcuni capolavori provenienti dalle Marche e in particolare da Fermo, la cui Pinacoteca civica e alcune chiese del territorio sono chiuse in seguito a lesioni dovute al recente terremoto.

  • Trittico in morte di Andy Warhol
    Articolo di: 
    Giulio de Martino

    Il Novecento pittorico è stato polverizzato daglistreet artisti” che, abbandonando ogni riferimento dialettico alla storia e alle istituzioni della pittura, sono approdati all’antagonismo puro della neopittura di strada.  Con il suo mix di rifiuto della storia della pittura e di ritorno all’arte con mezzi e tecniche eterodossi, la “street art”  è andata oltre il messaggio nichilistico della pop-art. Ha rifiutato anche i paludamenti intellettualistici delle neoavanguardie degli anni ’70. Lo street artista – sia un writer, un graffitista, un pittore di murales – si rivolge brutalmente al pubblico di massa, non alla élite dei frequentatori dei musei del contemporaneo e delle gallerie di tendenza.

  • Copia di MAIER, Autoritratto, 1956..jpg
    Articolo di: 
    Giulio de Martino

    Al Museo di Roma in Trastevere, dal 17 marzo al 18 giugno 2017, si può visitare la mostra Vivian Maier. Una fotografa ritrovata. La Maier è una personalità sconosciuta nel mondo della fotografia: adoperò una Rolleiflex a due obiettivi e la pellicola 6x6, ma suscita un peculiare interesse nell’epoca della digitalizzazione. L’attesa retrospettiva è stata curata da Anne Morin e Alessandra Mauro, prodotta da diChroma Photography e realizzata dalla Fondazione FORMA per la Fotografia in collaborazione con Zètema Progetto Cultura. 

  • Colori
    Articolo di: 
    Elena Romanello

    La GAM e il castello di Rivoli presentano, fino al 23 luglio prossimo, la mostra L'emozione dei colori nell'arte per raccontare come artisti dal Settecento in poi si sono confrontati con una materia che dava forma a sogni e creatività.