arte

  • Artemisia
    Articolo di: 
    Giulio de Martino

    Una mostra filologicamente agguerrita, intitolata Artemisia Gentileschi e il suo tempo, si visita al Museo di Roma - Palazzo Braschi, fino al 7 maggio 2017. Un lavoro di destratificazione ideologica e di ricostruzione storica e estetica della figura della grande pittrice seicentesca – come ha illustrato Nicola Spinosa durante la presentazione alla stampa e come è ribadito nel pregevole catalogo di Skirà – non era più rinviabile vista la grande popolarità di cui gode oggi.

  • Orologio da mensola Louis Courvoisier & Comp. 1811-1814
    Articolo di: 
    Daniela Puggioni

    Palazzo Pitti è uno scrigno prezioso che custodisce straordinari capolavori, a queste si aggiungono opere di raffinatissimo artigianato, poiché è stato anche una reggia, in cui si sono avvicendate tre dinastie, i Medici, i Lorena e i Savoia. La mostra ora in corso, Tempo Reale e tempo della realtà Gli orologi di Palazzo Pitti dal XVII al XX secolo, che si concluderà il prossimo 8 gennaio, è dedicata agli orologi, che sono oggetti emblematici alla cui realizzazione concorrono le più diverse forme di altissimo artigianato.

  • Cardinale
    Articolo di: 
    Nica Fiori

    L’inaugurazione nel 1964 nella Basilica di San Pietro della Porta della Morte di Giacomo Manzù segna una data importante per la storia dell’arte italiana del Novecento e consacra lo scultore bergamasco, amico di papa Roncalli, come grande artefice di arte sacra. Ma già molto prima il maestro aveva maturato una notevole capacità espressiva nell’umanizzare l’arte religiosa. La grande mostra intitolata “Manzù. Dialoghi sulla spiritualità, con Lucio Fontana” approfondisce la conoscenza del rapporto del “comunista” Manzù con i temi sacri a Castel Sant’Angelo e prosegue nel museo Giacomo Manzù di Ardea in un confronto diretto con Lucio Fontana.

  • Ligabue
    Articolo di: 
    Giulio de Martino

    Fino all’8 gennaio 2017 le sale del Complesso del Vittoriano - Ala Brasini - a Roma ospitano una ricca e accurata mostra di dipinti di Antonio Ligabue (Zurigo, 1889 - Gualtieri, 1965). La mostra è stata promossa dalla Fondazione Museo Antonio Ligabue e dal Comune di Gualtieri (Reggio Emilia) e curata da Sandro Parmiggiani e da Sergio Negri. Attraverso cento tra dipinti, sculture e disegni la mostra riesce a dare una immagine ampia e affascinante dell’opera di Ligabue - a cinquanta anni dalla sua scomparsa - aggirando gli scontati parametri socio-psicologici improntati all’idea di Ligabue «pittore naïf» e illustratore popolare. Direi che è questa è la funzione principale delle mostre d’arte ospitate dalle prestigiose istituzioni museali e allestite con dovizia di apparati critici e scientifici: proporre al dibattito culturale e alla fruizione attenta del pubblico le opere di un artista, sottraendole alle semplificazioni del mercato dell’arte e ai condizionamenti delle committenze, ma anche alle opinioni – spesso sorpassate e astruse – della critica, che vengono per comodità rilanciate dai mass-media.

  • Ardengo Soffici
    Articolo di: 
    Daniela Puggioni

    Lo spazio mostre degli Uffizi ospiterà sino all'8 gennaio 2017 una retrospettiva, Scoperte e massacri Ardengo Soffici e le avanguardie a Firenze a cura di Vincenzo Farinella e di Nadia Marchioni, su Ardengo Soffici (1879), personaggio controverso, pittore e critico d'arte militante, ebbe un ruolo di protagonista nel far conoscere in Italia le avanguardie  artistiche che nacquero a Parigi tra la fine dell'Ottocento e la prima guerra mondiale.

  • Hermann Corrodi
    Articolo di: 
    Giulio De Martino

    Proseguendo nell’opera di riscoperta della migliore pittura dell’800, la Galleria Berardi in Corso Rinascimento mette in mostra alcuni spettacolari dipinti di Hermann Corrodi (Frascati, 23 luglio 1844 – Roma, 30 gennaio 1905). Eccellente pittore  - appartenente alla schiera degli artisti di lingua tedesca, al tempo stesso viaggiatori e residenti a Roma – fu figlio del pittore svizzero Salomon Corrodi e studiò l’arte, con suo fratello Arnaldo, a Ginevra, sotto la guida di Alexandre van Muyden e di Alexandre Calame.

  • Steve McCurry
    Articolo di: 
    Giulio de Martino

    A visitare la bella mostra di fotografie di Steve McCurry (Philadelphia, 1950) al PAN di Napoli, lo spettatore meno smaliziato potrebbe pensare di star vedendo fotografie recenti: immagini delle feroci guerre che insanguinano l’Afghanistan o l’Iraq, la Libia o la Siria dei nostri giorni. In realtà le coloratissime e tragiche immagini di guerra e di devastazione scattate da McCurry reporter di guerra risalgono a vari decenni fa. Le date di scatto delle circa 100 immagini esposte vanno dal 1979 al 2001, pochissime sono state scattate successivamente. Anche la famosa e immancabile foto che lo rese celebre in tutto il mondo, la Ragazza afghana, fu pubblicata come copertina del National Geographic Magazine nel giugno del 1985. 

  • Cappella del treno
    Articolo di: 
    Nica Fiori

    La Centrale Montemartini, ovvero il museo archeologico comunale sistemato nell’ex centrale elettrica di via Ostiense, dal 4 novembre si è arricchito di una nuova sezione, dedicata al treno di Pio IX, che ben si sposa con la primitiva vocazione tecnologica dell’edificio. I tre lussuosi vagoni che lo compongono sono i più antichi ancora presenti in Italia e hanno un fascino indubbio legato alle decorazioni e agli arredi ottocenteschi.

  • Gus
    Articolo di: 
    Elena Romanello

    Fino al 9 gennaio prossimo il Museo del cinema di Torino ospita un tributo al regista Gus Van Sant con la mostra Icone, in cui viene esaminata la sua attività non solo registica ma anche di artista visivo.

  • Dora Maar
    Articolo di: 
    Daniela Puggioni

    Il Museo dell’Ara Pacis di Roma ospita dal 14 ottobre 2016 al 19 febbraio 2017 la mostra Picasso images. Le opere, l’artista, il personaggio, un evento promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, ideata da Electa in collaborazione con il Musée national Picasso-Paris ed organizzata con Zètema Progetto Cultura.