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34° Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano. Apoteosi in musica
L'ultima settimana del 34° Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano si è aperta la sera del 25 luglio con una festa: il Baccanale d'Arte, organizzata dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, dal Magistrato delle Contrade, da Slow Food Montepulciano-Chiusi e da le Strade del Vino Nobile.
Sono state associate alla degustazione del vino e del cibo, le libere performances dei giovani musicisti dell'Orchestra del Royal Northern College of Music Manchester e degli allievi dell'Istituto Musicale. In Piazza Grande abbiamo ascoltato jazz e operetta, canzoni napoletane e musiche irlandesi. Ancora una volta abbiamo constatato che una delle caratteristiche peculiari del “Cantiere”, è la sua unicità nell'accogliere gli spettatori in un'atmosfera festosa e non convenzionale.
Il pomeriggio del 26, nel teatrino di S. Biagio, abbiamo ascoltato un concerto per violino e pianoforte con i solisti dell'Orchestra del Royal Northern College of Music Manchester. Daniel Bronwell al piano e Benedicte Mayeur violino hanno presentato un programma molto particolare, dedicato alla musica belga tra la fine dell'800 e l'inizio del '900, Eugéne Ysaye con Extase e Réve d'Enfant e Guillame Lekeu con la Sonata in sol maggiore. Lekeu è un musicista belga morto molto giovane le cui opere sono rimaste inedite, a parte questa sonata conosciuta, in quanto commissionata da Ysaye. famoso virtuoso di violino e compositore, in cui si sente molto l'influenza di César Franck, anche se lo sviluppo della composizione denota una personalità già definita. Siamo rimasti colpiti dalla violinista, Benedicte Mayeur, per come ha interpretato sia la musica rarefatta ed evocativa di Ysaye, sia la sonata di Lekeu, superando perfettamente tutte le insidie virtuosistiche ed estraendo dal suo strumento un suono caldo e pieno di fascino.
La sera, nella Sala Polivalente Ex Macelli, rivelatasi ben ristrutturata e con una buona acustica, abbiamo ascoltato un concerto di I Fiati dell'Orchestra del Royal Northern College of Music Manchester. Nella prima parte hanno suonato musiche di Mozart, Mendelssohn e Ligeti. Le Sechs Bagatellen di Ligeti per quintetto di fiati, sono una trascrizione da sei delle dodici per pianoforte, è una composizione legata all'influenza di Béla Bartók e di Igor' Stravinskij , i brani sono brevi, ma pieni di invenzioni musicali interessanti e complesse. Nella seconda parte è stata eseguita un'opera giovanile di Kurt Weill, il Concerto per violino e orchestra di fiati op. 12. Il musicista aveva studiato con Ferruccio Busoni che lo considerava il migliore dei suoi allievi. Questa composizione è molto interessante per il dialogo tra gli strumenti e il violinista, la cui parte risente dell'influenza di Igor' Stravinskij, in particolare dell'Histoire du soldat. Tobias Ringborg, artista residente che si è esibito al "Cantiere" in molti concerti, si è prodotto in un'interpretazione entusiasmante, con la direzione efficace e puntuale d'orchestra di Francesco Pasqualetti, coinvolgendo il pubblico che ha lungamente applaudito.
Il 28 luglio sempre nella stessa sala sono stati Gli archi Orchestra del Royal Northern College of Music Manchester ad eseguire un programma altrettanto interessante. Nella prima parte, sotto l'ottima direzione di Roland Böer, è state eseguita di Hans Werner Henze La Fantasia per archi da Il giovane Törless, tratta dalla colonna sonora del film omonimo di Volker Schlöndorff. Poi è stato eseguito il Concerto in re maggiore di Basilea di Igor' Stravinskij, composto subito dopo la Seconda Guerra Mondiale. Una partitura in cui l'anziano musicista rivisita lo stile neoclassico, ma in modo completamente diverso, non più usando e rielaborando temi di altri musicisti, come fece per Pergolesi nel Pulcinella, ma evocando le forme musicali classiche con musica propria.
Chiudeva la prima parte una delle prime composizioni di Franz Liszt, Malediction S. 121 op. 452 per pianoforte e orchestra d'archi con Markus Bellheim, anch'egli artista residente al "Cantiere", al pianoforte. L'esecuzione del pianista è stata intensa nelle parti più meditative e travolgente nel finale riscuotendo un grande successo. Nella seconda parte i musicisti, senza direttore, hanno eseguito le Metamorphosen studio per 23 solisti d'archi di Richard Strauss, brano molto impegnativo, una metamorfosi di temi e timbri, permeata da una profondo e triste rimpianto del passato. I musicisti dell'Orchestra del Royal Northern College of Music hanno mostrato, in questi due concerti, l'elevato livello qualitativo raggiunto in tutte le sezioni dell'orchestra.
Il concerto conclusivo, diretto da Roland Böer, in Piazza Grande, ha presentato un programma molto simbolico nel contenuto, con l'apoteosi finale della musica. Il primo brano di Francesco Antonioni Giga per orchestra del 2006 è dedicato all'ottantesimo compleanno di Henze fondatore del "Cantiere", I sette peccati capitali con il testo di Bertolt Brecht e musica di Kurt Weill, permeati di una feroce satira verso la società borghese, evocando il filo conduttore di questa edizione, l'Inferno dantesco. Infine l'Ode per il giorno di S. Cecilia HWV 61 di George Friederich Händel, nella versione di Wolfgang Amadeus Mozart, è una esaltazione della Musica su testo di John Dryden che ha concluso gioiosamente questa grande festa artistica: Il Cantiere Internazionale d'Arte.
Tutti bravi gli interpreti, segnaliamo, nella composizione di Weill, l'interpretazione di Nuccia Focile, che ha reso efficacemente le contraddizioni di Anna, divisa tra i suoi doveri piccolo-borghesi e i suoi desideri umani, e nella famiglia, Carlos Petruzziello e Gialuca Margheri, già incontrati nelle altre opere di Brecht. In questa conclusiva recensione, in cui abbiamo voluto illustrare soprattutto la grande varietà dell'offerta musicale, vogliamo sottolineare l'opera più che positiva svolta, nelle acute scelte dei testi musicali e teatrali proposti dal direttore artistico Detlev Glanert (del Consenziente, abbiamo appreso, che ha anche curato la traduzione ritmica), in accordo con il direttore musicale Roland Böer. Il maestro è un grande interprete, dotato di un interesse che abbraccia tutte le epoche e gli stili musicali, che riesce a rendere magistralmente e con un entusiasmo che ha coinvolto e trascinato sia i giovani interpreti che il pubblico.