Bruscello a Montepulciano. 70 anni con Pia de' Tolomei

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Pia dé Tolomei

Il Bruscello Poliziano ha festeggiato i 70 anni di vita con una nuova edizione di Pia de' Tolomei. Lo spettacolo è andato in scena da giovedì 13 a domenica 16 agosto, secondo la tradizione, sul Sagrato della Cattedrale di Montepulciano, ovvero nella monumentale e splendida Piazza Grande.

Organizzato dalla Compagnia Popolare del Bruscello in collaborazione con il Comune di Montepulciano, la Provincia di Siena, la Regione Toscana e la Fondazione MPS, Bruscello appartiene all'antica tradizione toscana, è recitato-cantato in ottava rima, nelle sere “a veglia”, ora nei paesi, una volta nelle aie di campagna. Gli argomenti trattati possono essere vari, dall'esperienza quotidiana, ai personaggi e avvenimenti storico-leggendari.

Il Bruscello Poliziano nato nel 1939 proprio con Pia de' Tolomei, pur derivando dall'antica tradizione, è diverso, è un vero e proprio spettacolo teatrale, con scene e costumi, attori non professionisti e comparse, con accompagnamento musicale. Nell'anno del 70° anniversario della nascita del Bruscello Poliziano, non poteva mancare Pia De’ Tolomei, in una nuova edizione, rientrando anche nella trilogia degli spettacoli dedicati a Dante, iniziata nel 2008 con Ugolino della Gherardesca, e che proseguirà il prossimo anno con San Francesco d’Assisi.

Pia de' Tolomei è ispirato alla tragica vicenda della nobildonna senese, che Dante incontra nel V canto del Purgatorio e, nonostante a lei siano dedicati pochi versi, la vicenda colpì l'immaginazione popolare al punto da diventare una delle figure leggendarie tema dei Bruscelli. La nuova Pia De’ Tolomei” è un dramma in tre atti con la regia e scenografia di Franco Romani, anche Direttore Artistico della Compagnia Popolare del Bruscello, le musiche sono scritte e dirette dal maestro Luciano Garosi, direttore dell'Istituto di Musica, e il libretto è di Irene Tofanini.

Questo nuovo Bruscello è sempre cantato e recitato in ottava rima , secondo la tradizione, da attori non professionisti e con la partecipazione di circa 100 comparse che, unite ai musicisti, scenografi e tecnici porta a più di 200 il totale delle persone che partecipano allo spettacolo. L'adesione allo spettacolo di tanti cittadini è la tangibile testimonianza della continuità della tradizione vissuta da tutta la comunità, che la sente come propria. Il senso di comunità così forte e tangibile a Montepulciano e che dà vita al Bruscello, riteniamo sia il motivo che spinse Hans Werner Henze a scegliere questa cittadina come sede per Il Cantiere Internazionale d'Arte, la cui longevità ha come pietra angolare proprio il prendervi parte della cittadinanza.

Il testo del libretto ha tenuto conto, rispetto a quello del 1939, delle ricerche storiche avvenute e, rispetto alla "Pia" del 1939, è stato cambiato l'antefatto, non più incentrato sulle famiglie divise in opposte fazioni di Guelfi e Ghibellini, bensì sull'evoluzione di Pia, che da ragazza diventa donna, vivendo tutta la parabola del suo amore per Nello; dalla felicità alla disperazione per l'incomprensibile abbandono. Un altro importante cambiamento, infatti, rispetto alla tradizione, è il peso maggiore delle figure femminili nel Bruscello, che in passato era interpretato e incentrato soprattutto sulle figure maschili.

La storia narrata è quella di un matrimonio combinato tra Pia e Nello, che si trasforma in un matrimonio d'amore, ma poi il migliore amico dello sposo, Ghino, innamoratosi della donna e respinto, la accusa di adulterio. Nello geloso la porta nel suo castello in Maremma, dove la abbandona, lasciandola in custodia a Ghino che, riuscendo a trovarsi solo con lei la aggredisce; nella lotta la donna cade dai bastioni e muore. Nello, avvertito da un santo eremita, a cui Pia ha confidato la la sua vicenda, giunge, ma troppo tardi. Si vendica ma ormai può solo piangere sul cadavere della moglie.

Nella parte musicale, in cui è maggiormente evidente l'innovazione, viene conferita più attenzione alla necessità di non interrompere la tensione della vicenda nei momenti dove è maggiore la drammaticità anche se, nel rispetto della tradizione, sono mantenuti i ruoli del "Cantastorie”  e dello “Storico", accompagnato da due bambini, di cui uno regge la lanterna, l'altro il bruscello (arboscello). La musica cura maggiormente la psicologia dei personaggi, sia nelle arie che nei duetti e terzetti ed evidenzia la parte corale nelle scene più drammatiche, amplificando e sottolineando le vicende interiori dei personaggi e movimentando la vicenda, anche con balli, cortei e musicisti sulla scena. L’orchestra è stata ampliata e comprende ora 39 elementi.

Le intenzioni degli autori hanno avuto completa attuazione creando uno spettacolo coinvolgente e godibile in tutti i suoi aspetti, bravi tutti gli interpreti; nei ruoli femminili spiccavano la protagonista Chiara Protasi, come Pia e Irene Tofanini nel ruolo di Agnese, entrambe le abbiamo ascoltate anche in  Il Consenziente di Bertolt Brecht sempre al "Cantiere". Nei ruoli maschili sono stati molto efficaci Stefano Bernardini nel ruolo di Nello e Roberto De Pascali in quello del perfido Ghino, ricordiamo anche la bella voce del Cantore Roberto Curione.

Pubblicato in: 
GN 19/20 5 agosto 4 settembre 2009
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