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40° Cantiere Internazionale di Montepulciano. La finta semplice di Mozart
Il 40° Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano ha proposto un'opera di raro ascolto La finta semplice, la prima opera scritta da un Mozart appena dodicenne. La finta semplice è andata in scena al Teatro Poliziano il 24 luglio 2015, con un cast di sette giovani cantanti e l'orchestra del Royal Northern College of Music di Manchester sotto la trascinante direzione del maestro Roland Böer, direttore artistico e musicale del Cantiere.
La finta semplice è un'opera buffa su libretto di Marco Coltellini, tratto da Carlo Goldoni, i personaggi sono i classici dell'opera buffa, alcuni con tratti della Commedia dell'Arte: i due servi, l'astuta Ninetta e Simone e il suo padrone il capitano Fracasso. A loro si aggiungono Giacinta, la giovane e bella sorella, di Don Cassandro e Don Polidoro, due fratelli vecchi e sciocchi che cadono facilmente vittime degli intrighi dell'affascinante Rosina, sorella di Fracasso, innamorato di Giacinta. La trama è convenzionale, i due fratelli si oppongono alle nozze di Giacinta con Fracasso e di Ninetta con Simone, ma l'astuzia di Rosina, che si finge semplice, porta allo scioglimento dell'intrigo: gli innamorati potranno sposarsi. Infine Rosina, che ha fatto innamorare di sé i due fratelli, sceglierà di sposare Cassandro.
Il giovanissimo Mozart, in questa sua prima opera, mostra in boccio le peculiarità del suo stile che ben presto si manifestarono e questo è l'aspetto più interessante della composizione. Intanto aveva già assimilato in modo stupefacente i modelli italiani dell'opera buffa e la musica a lui contemporanea, tra cui di J. Chr. Bach e anche Gluck. La musica chiara e cristallina delle opere di Mozart ha sempre una corposa base sinfonica, una caratteristica che già si manifesta in questa opera ed è avvertibile fin dalla Ouverture iniziale.
La corposità dell'orchestra concorre a delineare i diversi personaggi e le situazioni drammatiche come nel duetto, una pantomima, tra Rosina e Cassandro. Le arie, che hanno varia struttura, hanno un accompagnamento strumentale ricco, specialmente quelle della protagonista, oggetto di una particolare attenzione da parte del giovane musicista, come quella dell'eco: Senti l'eco ove ti aggiri, in cui agli archi si aggiungono corni inglesi, corni da caccia e oboe. Certo papà Leopold aiutò qua e là il dodicenne Wolfgang, ma le caratteristiche di Mozart erano già presenti e si svilupparono successivamente in modo stupefacente.
La superba direzione di Roland Böer ha posto attenzione nell'evidenziare la struttura musicale ed è stata sempre molto attenta alla drammaturgia e alla cura dei recitativi, una rara e preziosa attitudine, che abbiamo sempre apprezzato, anche recentemente ne Le nozze di Figaro all'Opera di Roma. Il cast molto omogeneo e affiatato ha reso bene sia la parte musicale che teatrale; Katharina Ruckgaber ha una voce chiara e vellutata e ha affrontato con disinvoltura i virtuosismi del ruolo di Rosina. Alessia Martino, in possesso di una bella voce morbida, nella parte di Giacinta ne ha reso efficacemente le esitazioni e le paure e bene anche Minni Diodati che è stata una scintillante e spiritosa Ninetta.
Philipp Kranjc è stato un convincente Don Cassandro sia vocalmente che scenicamente così anche Francisco Brito che ha interpretato il ruolo dello sciocco Don Polidoro, bene Simon Bode come Fracasso e Marko Ferjancic come Simone. La regista Caterina Panti Liberovici ha creato una regia molto vivace in cui le velate allusioni del libretto sono argutamente esplicitate. Rosina e anche in parte Ninetta manovrano i personaggi come pedine su una scacchiera, richiamata dal pavimento a quadri bianchi e neri. Hanno concorso alla riuscita dell'allestimento le scene bianche e lineari di Sergio Mariotti, gli eleganti costumi di Alessandra Garanzini e le luci appropriate di Chiara Lussignoli. Il pubblico, accorso numeroso, ha applaudito con calore a lungo tutti gli interpreti.