cinema

  • The Revenant
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Con un Golden Globe appena in mano, Leonardo di Caprio si avvicina all'Oscar ma ancora non siamo sicuri che a febbraio lo rieceverà per questa sua prova attoriale intensa, non c'è che dire, nel gelo delle Montagne Rocciose del Nord Dakota girato da Alejandro González Iñárritu, e tratto dal libro omonimo  di Michael Punke: Revenenant, ossia “ritornante”, dal francese revenant, dal quale è tratto il titolo, che ha molto a che fare con fantasmi vampirici dell'Ottocento inglese, francese e, naturalmente, americano. Pensiamo a Poe per esempio ed alla sua elegante ed algida Ligeia: qui, però, si tratta di un ritornante legato allo smercio delle pelli degli animali feroci nel 1823.

  • Joy
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Avevamo lasciato Jennifer Lawrence con l'ultimo episodio di Hunger Games e ce la ritroviamo casalinga - semidistrutta ed inventrice: un cambiamento epocale a cura della regia di David O. Russell molto noto per American Hustle – L'apparenza inganna (2013), e che con l'attrice, che con questo film si è aggiudicata un Golden Globe come migliore attrice in una commedia (o musical), è alla sua terza collaborazione.

  • Room
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Presentato nella Selezione Ufficiale alla X° Festa del Cinema di Roma, Room, il film basato sul bestseller di Emma Donoghue e diretto da Lenny Abrahamson e dal prossimo 3 marzo nei cinema, aggiduica il primo Golden Globe all'attrice Brie Larson come migliore attrice in un film drammatico.

  • Carol
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Carol di Todd Haynes non è un film per tutti: è un pò come Francofonia di Sokurov, i palati fini si abbevereranno alla fonte, gli altri cominceranno a dibattere di questioni pusillanimi come i gusti sessuali degli altri, (come se fosse di loro competenza) e affini. Carol è un film di lusso, se scegliete, nell'arte o nel cinema, prodotti di basso profilo, sconsiglio di vedere un film raffinatamente aulico come questo, con una grandissima interpretazione sia di Cate Blanchett sia di Rooney Mara. Un regalo per il nuovo anno da uno dei registi più profondamente analitici nella loro estensione estetica.

  • The Vatican Tapes
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Si potrebbe pensare che The Vatican Tapes si riferisse agli ultimi scandali rivelati dai giornalisti di stanza al Vaticano, invece il film di Mark Neveldine tratta di altro, ovvero di uno dei dogmi della Chiesa cattolica: il Male, anzi, il Diavolo in persona esiste e cerca di riconquistare la Terra (che a noi sembrerebbe in realtà già invasa abbastanza dal Maligno, sic!) attraverso una delle sue personificazioni più frequenti – al cinema e non -, l'Anticristo.

  • Macbeth
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Scegliere una delle più grandi tragedie di Shakespeare, Macbeth,  terminata di scrivere nel 1606, è un grande passo per qualsiasi regista, per Justin Kurzel ha significato un ottimo binomio col fratello compositore, Jed Kurzel, che ha composto le ipnotiche musiche sinfoniche con i suoni gravi del violoncello in prima linea sul rosso sangue delle scenografie di Fiona Crombie e la splendida fotografia di Adam Arkapaw, rendendo la pellicola una rivistazione filmica molto teatralizzata di una delle dark tragedies del Bardo.

  • Star Wars
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Dopo dieci anni di latitanza, il ciclo epico inaugurato da George Lucas nel 1976 con Star Wars - Guerre stellari (Episodio IV della trilogia origjnale inventata e diretta da Lucas) - e di cui ha venduto i diritti alla Walt Disney che ha acquisito la Lucasfilms – si arricchisce di un nuovo sequel: Il risveglio della forza ed in 3D. Tornano i personaggi principali di Luke Skywalker, Leia Organa e Han Solo, oltre che al simpatico gigante Wooklee di nome Chewbe. Harrison Ford torna a guidare la Millennium Falcon ma con una nuova protagonista a dirigerla, la giovane attrice Daisy Ridley nella parte di Rey, di cui scopriremo il legame con il primo protagonista nella saga alla fine del film, in una scena particolarmente epica.

  • Il ponte delle spie
    Articolo di: 
    Teo Orlando

    Il ponte delle spie (Bridge of Spies) di Steven Spielberg conferma e quasi suggella la passione del regista per gli avvenimenti storici. Appassionato di storia, il cineasta statunitense conosce le vicende della Guerra Fredda da quando era bambino, dato che suo padre non cessava di informarlo dei contrasti e delle tensioni che agitavano i rapporti fra Stati Uniti e Unione Sovietica negli anni ’50 e ‘60.

  • L'infinita fabbrica del Duomo, D'Anolfi - Parenti
    Articolo di: 
    Eleonora Sforzi

    Uno sguardo alla memoria e uno alle migrazioni. Queste le dimensioni principali che hanno caratterizzato la 56° Edizione del Festival dei Popoli, il noto Festival Internazionale del Film Documentario accolto, dopo i giorni dedicati a Il Cinema Ritrovato, dal 27 novembre al 4 dicembre scorso, nel contesto della 50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze, conclusa domenica 13 dicembre.

  • Irrational Man
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    È uno spasso l'ultimo film di Woody Allen: ben concepito, leggero al punto giusto, intellettuale ma non troppo, infarcito di filosofia continentale quanto basta e di una critica piacevole e mai forzata alle “elucubrazioni”, appena citate, dei filosofi. Questi ultimi sono i colleghi di Abe Lucas all'università; nel ruolo vediamo un imbranato Joaquin Phoenix che però piace alle donne, coetanee e studentesse che siano, che nel ruolo di “salvatrici” innamorate ci si mettono d'impegno, riuscendo fin troppo a smuovere da quella rilassatezza pingue e alcolica – però alquanto innocua in fondo – il nostro protagonista.