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Due grandi dell’Ottocento e un brillante compositore dei nostri giorni nel concerto del pianista Davide Cabassi lunedì 17 aprile 2023 alle 18.00 per la stagione di Roma Sinfonietta nell’Auditorium “E. Morricone” dell’Università di Roma Tor Vergata (Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1).
Carmelo Rifici firma la regia de Le relazioni pericolose, lavoro tratto dal celebre romanzo epistolare di Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos che il regista sceglie di riscrivere insieme a Livia Rossi, già sua allieva alla Scuola di Teatro “Luca Ronconi” del Piccolo Teatro di Milano.
Take five è probabilmente l’inglesismo più comune al mondo, è uno dei brani jazz più rappresentativi di Dave Brubeck e, sabato 15 e domenica 16 aprile, sarà il tema dell’ultima sfida musicale lanciata da Avos Project, la scuola internazionale di musica con sede a Roma.
È il grande attore e regista Glauco Mauri – classe 1930 – il protagonista del concerto in programma al Teatro Costanzi giovedì 20 aprile alle 20, trasmesso in diretta su Radio3. Sul podio dell’Orchestra dell’Opera di Roma sale il direttore musicale Michele Mariotti, che affronta per la prima volta uno dei grandi capolavori della letteratura musicale tedesca: Manfred, il poema drammatico op. 115 di Robert Schumann tratto da George Byron. Il coro della fondazione capitolina è istruito da Ciro Visco.
Appuntamento imperdibile per il “Caro pubblico” romano, quello in cartellone giovedì 13 aprile alle ore 19.30 (repliche il 14 alle 20.30 e sabato 15 aprile ore 18): Sir Tony Pappano, per 18 anni alla guida dei complessi ceciliani, dopo più di 700 concerti, 34 dischi, tournées nelle maggiori sale da concerto e festival del mondo, saluta i suoi affezionatissimi ascoltatori con il suo ‛ultimo concerto’ da Direttore Musicale (ma tornerà la prossima stagione come Direttore Emerito).
L’Istituzione Universitaria dei Concerti presenta, martedì 18 aprile alle ore 20.30 in Aula Magna, Ivo Pogorelich, pianista acclamato internazionalmente, leggendario interprete paragonato a Horowitz per la profonda emozione che riesce a trasmettere con il suo personalissimo tocco, impegnato per questo concerto in un programma romantico che impagina musiche di Chopin, Schumann, Sibelius e Schubert.
L’Istituzione Universitaria dei Concerti presenta questa sera, sabato 15 aprile alle ore 17.30 in Aula Magna, la tappa romana della tournée di addio alle scene liriche di una vera diva internazionale: Natalie Dessay, tra le più grandi soprano lirico leggero degli ultimi trent’anni, affascinante interprete di tante eroine del belcanto, ma anche di ruoli maledetti come Manon o inquietanti come la Regina della Notte.
Quando appare nella penombra la sua silhouette, esile e possente al contempo, un frisson attraversa la platea. E al primo suo balzo felino il pubblico, già completamente ipnotizzato, sa senza il minimo dubbio che quel danzatore, flessuoso come un gatto e scattante come una pantera, è proprio lui, il protagonista assoluto della danza spagnola oggi: Sergio Bernal. Questa emozione forte si è ripetuta pochi giorni fa a Bologna dove un incandescente Boléro con Sergio Bernal è stato tra i momenti clou del gala internazionale di danza Les Étoiles a Bologna. L’emozione sta per ripetersi in varie città italiane con la tournée dello spettacolo Una noche con Sergio Bernal con la Sergio Bernal Dance Company.
"Sono due storie di violenza di genere. Due vicende che ci ricordano i troppi casi della cronaca odierna, in cui la donna è schiacciata dall’uomo e da una brutalità oggi più che mai inaccettabile”. Così Michele Mariotti descrive il dittico formato da Il tabarro di Giacomo Puccini e da Il castello del Duca Barbablù (A Kékszakállú Herceg Vára) di Béla Bartók, che l’Opera di Roma propone insieme dal 6 al 18 aprile in una nuova produzione firmata dal regista tedesco Johannes Erath, al suo primo impegno operistico in Italia oltre che al suo debutto al Costanzi. La prima di giovedì 6 aprile è proposta da Rai Cultura in diretta/differita tv su Rai5 a partire dalle 21.15, oltre che in diretta, alle 20, su Radio3.
Antonio Vivaldi è tra quei pochi autori che, se fosse ancora in vita, potrebbe vivere di rendita grazie ai diritti di una sola delle sue numerosissime composizioni, Le quattro stagioni, che tutti conosciamo. Ma Vivaldi fu molto di più: scrisse oltre 450 concerti di cui circa 250 dedicati al violino, di cui anch’egli fu un virtuoso, sviluppandone le qualità tecniche ed espressive, scavandone le risorse più segrete e mettendo in rilievo nuove possibilità; musiche che, per così dire “nascono dallo spirito dello strumento”.