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38° Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano. Come l'acqua che scorre
Al 38° Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano la musica offerta al pubblico, dai concerti della mattina a quelli che si sono svolti a notte tarda, è stata un flusso continuo, come l'acqua che scorre. Il secondo concerto in Piazza Grande con l'Orchestra del Royal Northern College of Music di Manchester con il maestro Roland Böer sul podio ha offerto un programma molto impegnativo per i giovani musicisti.
Le fontane di Roma (1916) di Ottorino Respighi è un poema sinfonico, uno dei lavori più felicemente ispirati del musicista, che parte dalle visioni e sensazioni legate a quattro fontane di Roma, rese magnificamente dalla iridescente tavolozza timbrica profusa nell'orchestra, grazie a una magistrale abilità nell'orchestrazione, in cui ci sono echi di Strauss e Debussy, e da un solare lirismo che pervade la composizione. Si passa dall'ambiente pastorale della fontana di valle Giulia alla brillantezza dello scroscio di quella del Tritone, dalla maestosità di quella di Trevi alla malinconia del tramonto di quella a Villa Medici con echi di uccelli e campane.
Il Concerto per Violoncello op. 85 (1919) di Edward Elgar è un pezzo tardo romantico che fonde il virtuosismo del violoncello al suono cupo e malinconico dell'orchestra. C'è stata un ottima intesa tra il il maestro Roland Böer e il violoncellista Justus Grimm, trascinante per il virtuosismo e il suono caldo e vibrante che trae dal suo strumento. Lungamente acclamato dal pubblico, Grimm ha offerto insieme alle due arpe dell'orchestra, il poliziano Fabrizio Aiello e Elinor Nicholson di Manchester, uno splendido bis: Il cigno di Camille Saint-Saëns, tratto da Il Carnevale degli animali, lungamente applaudito dal pubblico.
La seconda parte è stata aperta da Fluss ohne Ufer (Fiume senza argini 2008) di Detlev Glanert, un brano sinfonico affascinante e allo stesso tempo inquietante, il cupo flusso vorticoso del suono, che scaturisce dall'uso sapiente dell'orchestra, evoca la forza travolgente e distruttrice dell'acqua. È una composizione potentemente evocativa, il cui ritmo crea una tensione angosciosa che coinvolge l'ascoltatore. Il brano è stato calorosamente applaudito dal numeroso pubblico presente in piazza che ha chiamato più volte l'autore sul palcoscenico.
Ha concluso La Mer (1906), schizzi sinfonici di Claude Debussy, una straordinaria composizione amatissima dal pubblico per il fascino che scaturisce da questo formidabile brano, di impervia esecuzione per la difficoltà di rendere tutta la lussureggiante tavolozza timbrica dell'orchestra e le sfumature dinamiche presenti nella partitura. Roland Böer ha ancora una volta guidato con perizia ed entusiasmo i giovani musicisti nel superare tutte le difficoltà che le partiture eseguite posseggono, la sua abilità, frutto della professionalità e della passione nello svolgere la sua attività, è una risorsa preziosa non solo per il Cantiere ma anche per il percorso di apprendimento dei ragazzi.
Tra le iniziative meritorie del Cantiere c'è stata, oltre all'alto livello artistico dei programmi, anche l'attenzione al prezzo dei biglietti per coinvolgere un pubblico più ampio, con eventi ad ingresso libero. I concerti di mezzanotte sono stati tra quelli offerti a ingresso libero; quello a cui abbiamo assistito, il 20 luglio, è stato con i ragazzi dell'Ensemble del Royal Northern College of Music di Manchester diretto da Roger Hamilton. Il programma di musica barocca ha presentato la deliziosa Ciaccona, dalla tragèdie lyrique Dardanus (1739), di Rameau e di Telemann, Musica sull’acqua (1723). Un brano elegante e raffinato tipicamente barocco caratterizzato dalle allegorie marine che si richiamano alla mitologia classica e si sviluppa, dopo l'Ouverture, nella sequenza delle danze di una tipica suite strumentale di stile francese. I giovani musicisti sotto la guida del direttore hanno interpretato le due composizioni rendendone efficacemente tutta la varietà dell'eleganza formale, timbrica e dinamica.