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Alice attraverso lo specchio. Viaggio con la cronosfera
Avete presente Alice attraverso lo specchio di Lewis Carroll? Beh, se l'avete letto, mettetelo da parte. La storia da cui parte James Bobin è completamente inventata ed ha in comune col capolavoro di Lewis Carroll i soli personaggi e degli spunti pervasivi. Stavolta il film, al contrario del primo Alice in Wonderland (2010), non è diretto da Tim Burton, che ne è invece il produttore con la Disney. La sceneggiatura del soggetto tratto da Carroll è di Linda Woolverton, che ha trasformato Alice Liddell in Alice Kingsleigh: è sempre Mia Wasikowska ad interpretarla, cosìccome Johnny Depp si ritrova nel ruolo del Cappellaio Matto.
Molto diversa la produzione e la regia da Tim Burton: prima di tutto il touche gothique è poco presente, è tutto alleggerito nei costumi e nelle scenografie, nonché nel trucco: le scenografie molto fantasy sono curate da Dan Hennah, con colori rosati e pastello, nonché rossi molto pronunciati e ben evidenziati dalla fotografia di Stuart Dryburgh. I costumi seguono i ton sur ton delle scene e sono firmati da Colleen Atwood, la stessa curatrice in Alice di Burton, insieme alla fotografia e alla scenografia, e così anche per il trucco, squadra vincente non si cambia. Musiche naturalmente firmate da Danny Elfman, con cui si ritrova subito lo spettatore nell'orecchiabile e ammaliante tema di Alice.
La trama è presto detta: Alice torna nel regno di Wonderland “attraverso lo specchio” che trova in una stanza della villa di Hamish, il nipote nerd di Lord Ascot che le vuole portare via la nave del padre con cui ha solcato i mari lasciando la madre a casa. A Wonderland trova il Cappellaio Matto in preda all'angoscia perché scopre che la sua famiglia è ancora viva: Alice dovrà tornare indietro nel tempo rubando la cronosfera e salvare la famiglia del Cappellaio per non farlo morire di melanconia. Tutto ciò viene raccontato coi toni del fantasy di intrattenimento puro e godibile, effetti speciali in testa a cura di Craig Leong, Luke Marcel, Charlie Pedersen.