Alice e Peter. Fiaba tra fantastico e politically correct

Articolo di: 
Elena Romanello
Alice e Peter

Tutti conoscono due personaggi capostipiti della narrativa per ragazzi e per quella di genere fantastico, Alice e Peter Pan: in uno dei tanti titoli distribuito direttamente on demand e per l'home video, si immagina un loro legame profondo e origini simili, nel film appunto Alice e Peter.

Diretto da Brenda Chapman, già regista dell'innovativo e femminista Brave Ribelle della Disney Pixar, il film immagina che Alice e Peter Pan siano fratelli nell'Inghilterra vittoriana: la morte del loro altro fratello, David, li porta a cercare un'evasione da una realtà in cui non si ritrovano più, mentre il padre diventa dipendente del gioco d'azzardo e la madre dell'alcool.

Alice valuterà di trasferirsi dalla zia per diventare una perfetta piccola gentildonna ma poi preferirà seguire il Bianconiglio verso il Paese delle meraviglie, mentre Peter troverà la strada verso l'Isola che non c'è, dopo aver salvato il suo papà da alcune brutte frequentazioni. Alice e Peter, traduzione dell'originale Come Away, letteralmente vieni lontano, si presenta come un impeccabile period drama britannico, e di quel filone di grande qualità e di ottimi contenuti ne ha la confezione e i ritmi, con un po' di fantasy che emerge verso la fine e la costruzione di un immaginario che unisce più storie, una volta appannaggio dei fan ma oggi ormai mainstream. Purtroppo il film vuole cavalcare la moda del politically correct presente oggi, e in maniera totalmente anacronistica mette in scena un'Inghilterra vittoriana multietnica, facendo diventare i protagonisti due ragazzini meticci, nati da un padre di colore che realizza miniature di velieri (bellissime) e da una madre bianca appartenente all'alta società a cui ha voltato le spalle.

La trama scorre, ma i presupposti la rendono artificiale e poco credibile, una visione irreale di un mondo reale molto affascinante e ricco di spunti, dove è nato tanto dell'immaginario che ancora oggi ci accompagna. Interessante comunque il cast, dove spiccano un cameo del grande Derek Jacobi, una Angelina Jolie abbastanza a suo agio nei panni di madre dolorosa, la bellissima Gugu Mbatha-Raw come Alice adulta, fuori tempo ma efficace e soprattutto la brava Anna Chancellor, veterana di film e telefilm britannici, nei panni della zia Eleanor.

Pubblicato in: 
GN38 Anno XIII 28 luglio 2021
Scheda
Anno: 
2021