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Ara Pacis. Et voilà, La Vie Parisienne di Toulouse -Lautrec
Al Museo dell’Ara Pacis di Roma si è aperta il 4 dicembre una mostra che terminerà l'8 maggio 2016 dedicata all'opera grafica di Henri de Toulouse-Lautrec (1864 – 1901). Le opere, circa 170, provengono dal Museo di Belle Arti di Budapest, la cui vastissima collezione si estende lungo un arco di tempo che parte dall'antico Egitto per arrivare alla contemporaneità. La raccolta di arte grafica di Lautrec è ricchissima, con grande competenza e lungimiranza è stata iniziata all'alba del secolo scorso, prima della prima guerra mondiale, la prima fu acquistata nel 1901,l'anno della morte dell'artista, a solo dopo pochi anni dalla fondazione del Museo, avvenuta nel 1870.
Da questa ampia collezione le curatici Zsuzsa Gonda e Kata Bodor, hanno selezionato circa 170 litografie: manifesti, illustrazioni, copertine di spartiti e locandine, alcune delle quali sono rarissime perché furono stampate in tirature limitate, firmate e numerate con la dedica dell'artista, tra queste otto affiches di grande formato e due cover degli album della cantante, attrice e scrittrice francese Yvette Guilbert con circa 10 litografie. Henri de Toulouse-Lautrec, rampollo di una delle famiglie più antiche e blasonate di Francia, fu vittima della abitudine di sposarsi tra cugini, ereditò, infatti, una malattia genetica alle ossa, che in caso di frattura non sono in grado di rimarginarsi. Una frattura a entrambe le gambe durante l'infanzia ne impedì il normale sviluppo, per cui, mentre il busto era normale, le gambe erano quelle di un bambino. Questa menomazione gli precluse le normali attività di un giovane aristocratico, per cui si dedicò completamente alla pittura e al disegno, una passione che coltivò sin dall'infanzia. Inoltre fece sì che il giovane Henri si trovasse più a suo agio in ambienti artistici, teatro, cabaret e vari locali notturni, nei caffè, e nei bordelli, mondi profondamente diversi da quello in cui era nato, ma in cui si non sentiva compatito o trattato come un oggetto di disgusto.
Da queste sue frequentazioni trasse ispirazione per i soggetti delle sue opere, le litografie che sono in esposizione sono divise in cinque sezioni tematiche per introdurre lo spettatore nei diversi ambienti frequentati dall'artista. Nonostante conoscesse gli Impressionisti e ammirasse Degas il suo stile è profondamente diverso, il suo preponderante interesse non è l'osservazione dei cambiamenti cromatici e visivi al variare della luce, non i paesaggi, ma le persone. Con pochi tratti riesce a cogliere con acuta ironia e con una totale assenza di ipocrisia le caratteristiche psicologiche di uomini e donne nel loro ambiente, lo spettatore può così entrare nella vita degli ambienti che lui frequentava con una immediatezza unica. Non è un osservatore esterno che descrive con esattezza fotografica, con distacco scientifico i soggetti, ma un uomo, un grande artista profondamente vitale e innamorato della vita che li rende vivi all'osservatore cogliendone la psicologia. È particolarmente significativa una sua asserzione:”[...] la novità è raramente l'essenziale. Questo ha a che fare con una cosa sola: rappresentare un soggetto meglio di quanto faccia la sua natura intrinseca.”
Nella prima sezione, Le notti parigine, si è introdotti nei Cabaret, nei caffè-concerto e si fa conoscenza con i suoi protagonisti, come Aristide Bruant celebre cabarettista e chansonnier, con il suo ampio cappello nero e la grande sciarpa rossa. L'attenzione dell'artista che trascorreva molto tempo in questi luoghi è attratta anche dai frequentatori i più diversi, (L'inglese al Moulin Rouge), non tanto gli intellettuali o gli aristocratici, che pure li frequentavano, ma soprattutto il ceto popolare. Nell'album Al caffè-concerto sono raccolte una serie di litografie in cui Toulouse -Lautrec, seppure con uno stile diverso, pochi tratti incisivi ed essenziali, richiama alla memoria lo spirito corrosivo delle vignette satiriche di Honoré Daumier (1808 -1879) ne è un esempio la coppia borghese di Sui quaranta. Osservatore acuto e ironico nelle litografie ritrae con immediatezza tipi e situazioni, in Perché no ?....Una volta tanto, un ubriaco tenta un goffo approccio... ma lo sguardo della donna è fin troppo eloquente, in Al Moulin Rouge. Un rude !.... un autentico rude ! il soggetto viene superbamente caratterizzato.
Nella parte dedicata a Le Dive non potevano mancare le più note, nelle litografie queste celebri protagoniste della vita notturna parigina non sono ritratte in maniera naturalistica, ma il disegno, nervoso con pochi tratti ne evidenzia, le loro caratteristiche artistiche e umane: l'irruenza provocante de La Golue ( Louise Weber 1866-1929, celebre creatrice dei passi più acrobatici del Cancan ), la raffinata e seducente Jane Avril, (1868-1943) e la spiritosa verve di Yvette Guilbert (1865-1944). La terza sezione è dedicata ai lussuosi bordelli vicini all'’Opéra e alla Borsa di Parigi, frequentati dai ricchi borghesi e dagli aristocratici, dove l'artista si fermava ad alloggiare. Lautrec descrive realisticamente, senza ipocrisia e commiserazione, ma con empatia la quotidianità, i momenti più intimi delle donne, il riposo dopo una notte di intenso lavoro, la toilette mattutina. Sono esposte le cromolitografie del 1896 che appartengono ad una raccolta intitolata significativamente Elles, tra le altre : Donna distesa, spossatezza, Donna alla tinozza e La clownessa seduta.
Un'altra passione di Lautrec fu il teatro, le litografie ad esso dedicate ne abbracciano tutta la varietà: dall'opera, il Faust di Gounod, all'operetta, La belle Hélène di Hoffembach, dalla commedia, Les femmes savantes di Molière, alla tragedia, la Phédre di Racine. Nei disegno l'artista coglie l'essenza di una scena nell'interpretazione della protagonista, non poteva mancare l'Etoile, la signora assoluta delle scene di allora, Sarah Bernhardt, ed eccola colta nell'intensità drammatica di Phédre, suo cavallo di battaglia, disperata, avvinta ad Enone, sua nutrice e complice. Non è una fotografia di scena, quella che con un disegno rapido quanto efficace è rappresentata, è l'essenza di una grande interpretazione.
L'ultima sezione Con gli amici è dedicata agli altri aspetti della sua vita privata; disegnò la copertina per L'Etoile rouge del 1898, una raccolta di poesie di Paul Leclercq, uno dei fondatori di La Revue Blanche, una rivista con cui collaborò. Ci sono litografie dedicate alla sua aristocratica passione per i cavalli e le corse a Longchamp (Il fantino), ad una passeggera incontrata sullo yacht La passeggera della 54 o Passeggiata in yacht. Disegnò anche le copertine di menù, quello per Il coccodrillo, è una scena umoristica: l'autore ritrae sé stesso, preso di spalle, mentre riproduce una divertente scenetta: un nerboruto signore che afferra una donna nuda spaventata dal coccodrillo. Questa mostra dedicata a Henri de Toulouse-Lautrec è una deliziosa occasione da non perdere, a cui dedicare tutto il tempo necessario per immergersi nella vita parigina “Fin de siècle”, per divertirsi a osservare nei dettagli, minimi ma significativi le litografie. La mostra è promossa e prodotta da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e organizzata con Zètema Progetto Cultura.