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DeAPlaneta, essere Aspie con La trasparenza del camaleonte
Oggi si parla molto di sindrome di Asperger, una variante dello spettro autistico presente anche in vari VIP, da Steve Jobs a Susanna Tamaro, da Anthony Hopkins a Greta Thunberg, e accanto a saggi stanno cominciando anche ad uscire dei romanzi, per parlare di un qualcosa che c'è sempre stato ma solo in tempi recenti ha trovato il suo nome. Una di queste storie è ambientata in Italia, in una città non nominata ma che può essere una qualunque della nostra penisola, ed è La trasparenza del camaleonte, di Anita Pulrenti, per DeAPlaneta.
Oggi si parla di Asperger spesso riferendosi agli adolescenti, ma l'Asperger è una condizione che c'è in tanti adulti, da decenni, da generazioni: l'eroina di questa storia è Carminia, quarant'anni, impiegata modello molto riservata, divisa tra lavoro e abitudini, dopo essere stata cresciuta dalla nonna che risiede su un'isola dopo che la madre se ne era andata.
Carminia vorrebbe essere invisibile, non guarda nessuno negli occhi, è infastidita se qualcuno le rivolge la parola, odia i ritardi e non sopporta ogni minimo cambiamento alla sua routine, che sia un quadro storto in casa, la carta igienica non messa nel modo giusto, un diverso piatto da mangiare in quel giorno della settimana.
Tutto nel suo monolocale è disposto secondo schemi, dagli abiti alle diciotto copie tutte uguali del suo libro preferito, solo quelli come libri, che ha su uno scaffale. Ma nella vita possono esserci dei cambiamenti, e possono avere il volto di un libraio sulla strada per andare al lavoro, di due colleghe che vogliono coinvolgerla in qualcosa che lei non vuole, di una bambina vicina di casa che inizia a invadere il suo spazio, Rebecca, di chi inizia a dirle che deve cambiare atteggiamento, ma anche di una cugina che si rifà viva con notizie della madre scomparsa.
Carminia ad un certo punto scopre grazie ad una psicologa che la sua condizione ha un nome, Asperger, e nello stesso tempo dovrà mettere in discussione tutto e forse iniziare una nuova vita, verso un mondo ignoto che forse non è in grado di gestire.
Una storia che tira su il velo sull'Asperger presso gli adulti e le donne, quando si pensa, in maniera sbagliata, che sia una condizione solo maschile, perché l'altra metà del cielo è solo più brava a dissimulare, surreale a tratti ma molto realistica, in cui in tanti e tante riconosceranno tratti caratteriali propri e/o di persone che si sono incontrate nel corso di una vita, quella compagna di scuola che era così introversa, quel o quella collega strano, quel parente stravagante, quel vicino o vicina che saluta di rado e non perché è cafone.
Un libro a tratti buffo a tratti commovente e capace di far riflettere, attraverso la storia di una donna adulta che forse non ha mai trovato il suo posto nella vita (come fosse facile, per chiunque...) e che rappresenta un altro tipo di diversità con cui bisogna confrontarsi e convivere, da rispettare e non giudicare, meno visibile ma non per questo meno presente, in un mondo ancora intriso di pregiudizi.