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Festival delle letterature a Massenzio. L'epopea americana di Don DeLillo
Giovedì 19 maggio 2011 dentro le mura cariche di storia e in uno dei contesti archeologici più importanti di Roma, la Basilica di Massenzio, si è aperta la X edizione del Festival internazionale delle letterature che durerà fino al 23 giugno.
La direttrice artistica del festival Maria Ida Gaeta, a cui va ascritto il merito di averlo creato dieci anni fa, nella sua introduzione ha ricordato che sul palco situato nella Basilica di Massenzio si sono alternati i principali e più significativi intellettuali del nostro tempo, italiani e stranieri. Anche quest'anno la regia del festival è affidata a Fabrizio Arcuri, mentre il tema del festival è Storia/Storie.
Quest'anno, mentre gli autori leggono i loro testi inediti, per una scelta artistica del regista assai innovativa sullo schermo collocato sul fondo del palco scorrono le riproduzioni dei quadri di alcuni importanti pittori, sicché si celebra la forza visionaria e immaginifica della parola e il valore conoscitivo delle arti figurative.
Prima che gli scrittori leggessero i loro inediti, i musicisti Daniele Palmizio e Rossano Baldini con le loro raffinate note musicali soffuse di malinconia e soavità hanno creato una atmosfera intrisa di sospensione e incline a favorire il sogno e l'esplorazione del mondo onirico. Sandro Veronesi, scrittore di successo, ha letto un suo racconto con l’attore Andrea Bosca. Il racconto di Veronesi è intitolato La caviglia bianca ed è basato sulla forma del dialogo, poiché non vi è nessuna concessione alle descrizioni ed alle rappresentazioni dei luoghi e degli ambienti.
Angelo spiega al suo amico che può con pochi soldi, dopo avere lasciato il suo paese in Occidente, trasferirsi all’estero ed acquistare con una somma di denaro modesta una villa elegante e raffinata, dotata di tutti i confort. Così finalmente coronerebbe il sogno della sua vita, di avere un'esistenza agiata e libera da preoccupazioni. L’amico, in preda allo sconcerto, gli chiede dove si trovi questo luogo. Angelo risponde che è un posto che si trova nel luogo dove in Giappone, in seguito al terremoto, è avvenuta la catastrofe nucleare.
La storia delle radiazioni, che danneggerebbero la salute umana, per Angelo è una vera sciocchezza, e proprio questo fatto ha provocato una riduzione del valore economico degli immobili e del costo della vita. L’amico di Angelo di fronte alla sua decisione di cambiare vita rimane sbigottito e soccombe. Questo racconto, surreale e divertente, dimostra quanto ed in che misura il potere economico del denaro entri in conflitto con i nostri sogni e desideri.
Asia Argento, assumendo la giusta intonazione della voce ed alternando gli accenti espressivi tra il grave e il rassegnato, ha letto magistralmente il primo capitolo del libro di Don DeLillo, l’altro scrittore protagonista al festival, il cui titolo è l'uomo che cade (Falling Man). In questo meraviglioso testo letterario, Don DeLillo, uno dei grandi scrittori del nostro tempo, ha riprodotto le impressioni provate da una persona che si trova l’undici settembre del 2001 a New York, dopo che le torri gemelle sono state colpite dagli aerei dirottati dai terroristi islamici.
Nel libro sono descritte le ore di angoscia e di terrore vissute da questa persona che, sopraffatta dall'impotenza e dalla paura, si accorge che l’ordine della vita quotidiana di New York è stato sconvolto da un evento terribile. Il protagonista vede le persone che si lanciano nel vuoto dai grattacieli e si chiede se quei corpi non siano destinati ad essere inghiottiti dal Nulla.
Scruta e osserva le persone, sfuggite alla morte, coperte di polvere e di detriti. Con l’olfatto coglie l’odore di bruciato e di morte di cui è intrisa l’aria di New York, mentre le due torri stanno per precipitare e crollare al suolo. Nel suo testo autobiografico, intitolato La vecchia e il nano (The Old Lady and the Midget), Don DeLillo ha raccontato la storia dei suoi antenati, emigrati alla fine dell’Ottocento dall’Italia agli Stati Uniti. Ha evocato il quartiere in cui i suoi nonni hanno vissuto, dopo avere lasciato l’Italia, la loro vita.
In questo parte del testo inedito di Don DeLillo viene descritta l’emigrazione degli italiani e la loro integrazione nella società americana. Nella seconda parte del testo, l'autore ha spiegato ed indicato gli elementi che definiscono l’essenza della sua poetica letteraria. La sua scrittura è rivolta ad indagare la storia americana, come ha fatto con grande efficacia narrativa nei suoi molti e importanti libri, tra cui occorre ricordare Underworld. In particolare, lo scrittore ha richiamato le pagine di un suo celebre romanzo intitolato Libra, nel quale il delitto del presidente Kennedy è stato analizzato in tutti i suoi innumerevoli aspetti per fugare i misteri e gli enigmi da cui, a distanza di tanti anni, è ancora circondato.
Per Don Delillo nella storia americana, proprio perché non sempre si è riusciti a scoprire la verità storica dei grandi eventi che ne hanno segnato il cammino e lo sviluppo, si è affermata la tendenza a ritenere che dietro di essi si nasconda una trama oscura ordita da poteri occulti. Compito dello scrittore è dimostrare, attraverso la narrazione e la scrittura, che la verità e la giustizia possono trionfare.
Nel romanzo intitolato Libra Don Delillo ha descritto il modo con cui è avvenuto il delitto Kennedy. A sparare nella città di Dallas dal deposito dei libri non fu solo Oswald, la cui personalità di uomo infelice viene indagata, ma esponenti dei servizi segreti collocatisi dietro una collinetta che, sulla strada, si trovava proprio di fronte al punto in cui la macchina presidenziale stava attraversando il suo percorso, prestabilito dal programma. Una serata letteraria indimenticabile.