Supporta Gothic Network
Harmonia Mundi. Denisov tra gli struggenti cieli poetici
La casa discografica Harmonia Mundi offre la possibilità di accostarsi all’opera del compositore russo Edison Denisov (1929-1996) attraverso un’incisione di ottima cura orchestrale e vocale, accompagnata da un elegante libretto introduttivo. In casi come questo l’ascolto si fa comprensione ancor più raffinata e penetrante. Due brani orchestrali, le Sinfonie da camera, composte a dodici anni di distanza l’una dall’altra, e due cicli per voce ed orchestra: Au plus haut des cieux, tratto da poesie di Georges Bataille, e Cinq romances da Anna AKhmatova.
Una introduzione che procede per gradi: la Prima Sinfonia da camera si inserisce nel grande solco novecentesco che prende avvio da Debussy, Berg, Messiaen, Shostakovich, Prokofiev, per librarsi tra un linguaggio asciutto e scarno a frasi di maggior impatto melodico ed emotivo. Un brano che guarda a tutto il patrimonio del secolo appena trascorso per dimostrarne ancora la validità e profondità di contenuti. Orchestrazione tersa, cristallina, giocata su contrapposizioni timbriche e raffinatezze di levità impalpabile. Tale è anche l’uso della voce nei due cicli proposti. Uno, tratto da cinque opere poetiche di Anna Akhmatova, è orchestrazione di una precedente edizione per voce e pianoforte composta dalla moglie Ekaterina Kouprovskaia-Denisova. Entrambe sono attraversate da struggente desiderio di vita, ma se in Bataille si tende a superare lo stato mortale dell’essere umano, in Anna Akhmatova la tragica realtà della separazione dagli affetti e dalla vita si rinchiude in una solitudine disperata nella quale nulla si scorge se non il buio insopportabile. La voce asseconda con elegante sofferenza, grazie a linee melodiche mai aspre, bensì addolcite, soffuse, intrise del senso musicale della parola che rimandano direttamente a Debussy ed al suo capolavoro teatrale (Pelléas et Mélisande,1902).
La Seconda Sinfonia da camera ricorda, invece, le ultime composizioni orchestrali di Shostakovich (le sinfonie Quattordici e Qundici composte tra 1969 e 1971), dai ritmi ossessionati, dalle sonorità lacerate e senza spiragli melodici. Un'ossessione fatale che spinge in avanti il suono sino alla rapida e improvvisa fine, sigillata da accordi ineluttabili.
Ansia che ben emerge nell’ottima esecuzione dell’Ensemble Orchestral Contemporain diretto con raffinatezza e ricerca intelligente da Daniel Kawka. Ottima in tale contesto anche la voce di Briggite Peyrè. Le note che accompagnano il cd, pur se solo in francese, tedesco ed inglese, sono a cura di Ekaterina Kouprovskaia-Denisova: chiarificatorie del percorso proposto.