Lago dei Cigni all'Opera di Roma. La sublime Odette-Odile di Svetlana Zakharova

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Il Lago dei cigni

Il 27 novembre 2009 è andata in scena la prima delle repliche del Lago dei cigni di Pëtr Il’ič Čajkovskij con Svetlana Zakharova, Odette-Odile e Andrei Uvarov, il Principe Siegfried. Il pubblico ha  decretato un esito trionfale applaudendo lungamente, durante e alla fine della recita, tutti gli interpreti ed in particolare acclamando la grande ballerina, interprete ideale del ruolo.

Questo mitico balletto, uno dei simboli del balletto classico, ebbe una genesi lunga e travagliata. Quando nel 1875 Vladimir Petrovič Begišev, intendente del Teatro Bol'šoj di Mosca, chiese a Čajkovskij di comporre il Lago dei cigni, il compositore accettò, non solo per necessità finanziarie, ma anche attratto dalla possibilità di cimentarsi in un genere nuovo per lui e di sfidarne gli specialisti, che si dedicavano esclusivamente al balletto. La prima, il 27 febbraio 1877, fu un insuccesso attribuibile alla coreografia non all'altezza, ma anche alla direzione d'orchestra e all'interprete principale Pelagia Karpacova; al contrario la composizione piacque ai critici musicali, che ne riconobbero il valore.

Successivamente a San Pietroburgo, dopo i successi di La Bella Addormentata (1890) e di Schiaccianoci (1892), Marius Petipa, allora incontrastato sovrano del balletto, e il compositore decisero di rivedere libretto e musica del Lago dei cigni per proporlo in nuova versione, ma il 6 novembre 1893 Pëtr Il’ič Čajkovskij  morì in circostanze non chiarite e l'orchestrazione delle nuove parti composte dal musicista fu affidata  a Riccardo Drigo. La coreografia non fu ideata dal solo Petipa, allora malato, ma anche dal suo assistente Lev Ivanov a cui vanno attribuite, prevalentemente, le splendide coreografie del II° e del IV°atto.

Il soggetto alla base del balletto, la metamorfosi di un essere umano in animale a causa di un essere soprannaturale malefico (Rothbart), è tema ricorrente nei miti e nelle fiabe. Su questo si innesta un'altra tematica tipica di tutto il Romanticismo con Odile, vera e propria dark lady che causa la caduta del Principe Siegfried il quale tradisce il giuramento fatto a Odette, eroina tragica ed eterea, che invece col suo sacrificio ne permette la redenzione. Questa proiezione simbolica della donna nell'immaginario maschile ha origini antichissime ed è un tema ricorrente nell'arte de l'Ottocento, come nel Tannhäuser di Richard Wagner in cui si oppongono Venus, che porta il protagonista alla dannazione, ed Elisabeth, che morendo lo redime.

La splendida musica di Čajkovskij ci guida magistralmente nella vicenda, anche con l'uso del leitmotiv che ha una funzione potentemente evocativa. La scena dei cigni, vista all'Opera, è ispirata all'Isola dei morti di Arnold Böcklin, ed è molto adatta alla vicenda e suggestiva.Il corpo di ballo del Teatro dell'Opera di Roma, ottimamente diretto da Carla Fracci, ha dato un'ottima prova di sé, particolarmente negli atti dei cigni, piccoli cigni compresi, ricordiamo anche Damiano Mongelli molto efficace nella parte del perfido Rothbart. Andrei Uvarov ha la giusta, prestanza, bel gesto, ottima elevazione e grande leggerezza ed è stato un bravissimo e convincente Principe Siegfried.

Abbiamo lasciato in conclusione la meravigliosa Svetlana Zakharova, che è stata strepitosa nel doppio ruolo di Odette-Odile, al di là dell'assoluta sicurezza e perfezione tecnica, dei passi e dell'incredibile bellezza del movimento delle braccia e del suo porsi in scena. Questa ballerina è una grande artista che possiede una grande espressività del volto in entrambi i ruoli, rendendo credibile la diversità dei due personaggi, modificando anche il modo di muoversi con grande naturalezza e abilità, regalando, così, una memorabile interpretazione al pubblico che ha manifestato calorosamente tutto il suo entusiasmo.

Vorremmo infine ricordare che nel progettare l'attuale stagione in via di conclusione, Nicola Sani, precedente Direttore artistico, aveva immaginato due principali fili conduttori: il legame stretto tra il Novecento ed il passato, insieme alla visione del femminile nell'immaginario maschile, la difficoltà dei rapporti dei sessi in cui la donna è vittima dell'uomo. Un percorso iniziato con Aida di Wilson e che si concluderà con Violetta dalla Traviata, personaggio attualissimo ancora oggi. Non possiamo quindi che rammaricarci che sia stato bruscamente interrotto il lavoro colto, innovativo ed intelligente di Sani.

Pubblicato in: 
GN3 Anno II 3 dicembre 2009
Scheda
Autore: 
Pëtr Il’ič Čajkovskij
Titolo completo: 

Il lago dei cigni
Teatro dell'Opera di Roma
Musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij
Balletto in quattro atti
Spettacolo del 27 novembre 2009

Coreografia Galina Samsova
da Marius Petipa e Lev Ivanov
Scene e costumi Aldo Buti
Disegno luci Mario De Amicis
Direttore d'orchestra Fabrizio Maria Carminati

Odette - Odile Svetlana Zakharova
Il principe Siegfried Andrei Uvarov
La Regina Madre Carla Fracci

ORCHESTRA E CORPO DI BALLO DEL TEATRO DELL’OPERA
Allestimento del Teatro dell’Opera