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Il paradiso delle trottole. Un viaggio a fumetti in versione empirica
Il tentativo di descrivere adeguatamente qualcosa di sperimentale è un'impresa destinata a non avere pieno successo. Il paradiso delle trottole, edito da Tunué e realizzato da Banda Putiferio e da una squadra di altri autori, si colloca in una sfera empirica che mischia i ricordi dell'infanzia con il testo, i disegni dei fumetti – per giunta molto differenti da un racconto all'altro – con le suggestioni sonore del CD allegato. Insomma, è un prodotto creativo rivolto a chi ama esporsi al nuovo senza perdere il contatto con la propria memoria.
Confusi? Bene, questo vuol dire che cominciate ad avere un'idea di che cosa stiamo trattando: all'apparenza un libro di un centinaio di pagine o poco più (con CD incluso, come dicevamo), in sostanza un divertissement dove Banda Putiferio e soci hanno lasciato l'immaginazione a piede libero, permettendole di scorrazzare senza limiti per passato e presente, mischiando il sacro delle fiabe al profano dell'attualità. Il risultato? Un'opera che può piacere o non piacere ma che difficilmente lascerà indifferenti.
Chi mastica di Graphic Novel e Fumetto d'Autore sa bene che la narrazione fatta di parole e immagini ha una forza espressiva del tutto particolare. Peggio per voi se siete ancora fermi a credere che le vignette siano esclusivo appannaggio dei bambini e dei nerd.
Alla forza espressiva di qui sopra, aggiungete l'intuito visionario degli autori, la scelta di pescare da filastrocche e miti di ieri e l'ausilio di un supporto “forte” come quello sonoro. Va da sé che l'esperienza che ne scaturisce è un viaggio a 360°, vagamente lisergico, in grado di accontentare (o magari irritare) i palati più raffinati.
Personalmente sono stato colto da una reminiscenza del tutto inaspettata quando mi sono trovato a leggere – e ad ascoltare – la favola del grillo e della formicuzza (quasi una storia d'amore con toni splatter). Ma davvero da bimbo leggevo storielle così terribili? E non vi dico la curiosità nel passare attraverso la versione illustrata da Luca Enoch...
Il punto più alto di questa creatura dalle mille forme è proprio l'assoluta libertà espressiva che sembra racchiudere. E il rovescio della medaglia, direte voi? Beh, lo stesso. Buon divertimento!