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Ritorno nel mondo di Frozen per scoprire il segreto di Arendelle
Torna al cinema il mondo di Frozen, con il secondo capitolo della saga, Il segreto di Arendelle, che inventa una nuova avventura per Elsa e Anna, due principesse Disney diventate in breve tempo tra le più amate dai fan, soprattutto la prima.
Ci si ritrova quindi ad Arendelle, dove Elsa è diventata regina imparando a controllare il suo potere, mentre Anna continua la sua storia d'amore con Kristoff, con comodo dell'alce Sven e del pupazzo di neve Olaf, che hanno affidati i siparietti buffi ma non solo, visto che il secondo sarà al centro di una storia capace di stringere il cuore, non come la morte della mamma di Bambi ma quasi.
Il segreto di Arendelle, che le due sorelle dovranno svelare facendo un viaggio verso il nord e una foresta avvolta nella nebbia da un'antica maledizione, è legato ad un'azione terribile perpetrata da qualcuno della famiglia delle due sorelle e che può mettere a repentaglio il futuro loro e della loro città.
Frozen 2 il segreto di Arendelle è visivamente molto bello, con richiami al mondo nordico e celtico e una cura ancora maggiore di scenari e ambienti, con alcune sequenze molto suggestive e richiami a vari immaginari fantastici, a cominciare da quello legato al sito di Stonehenge.
La trama è piena di spunti interessanti, dallo scontro di civiltà al tema degli elementi della natura, dalla gestione del lutto e del rimpianto (ma in Coco era trattato meglio) all'importanza della memoria, e Elsa e Anna si confermano due personaggi femminili importanti, capaci di salvarsi da sole, moderne e alle prese con la propria identità e diversità.
Le canzoni, pur graziose, soprattutto la prima, cantata dalla mamma delle protagoniste che introduce il mistero del film, non sono però orecchiabili e memorabili come quelle del primo film: tutti hanno canticchiato Let it go nelle varie lingue e traduzioni, nessuna delle canzoni del secondo capitolo è al suo livello e probabilmente rimarrà.
La trama, pur con spunti interessanti, ha però troppi buchi, non ritornano premesse del primo capitolo, sul perché del viaggio dei genitori di Elsa e Anna, la maledizione con la foresta avvolta dalla nebbia a due passi da Arendelle viene tirata fuori di punto in bianco, così come le origini della mamma delle due ragazze.
Un po' come con Malificent 2 ci si trova quindi di fronte ad un film piacevole, capace di stimolare il lato fantastico e bambino del pubblico ma che alla fine non riesce ad essere innovativo davvero: certo, si può ridurre tutto ad un facile veicolo commerciale, con tanto di nuovi gadget che sono prontamente comparsi ovunque, oppure ci si può accontentare di una storia comunque magica, con personaggi che piacciono e lasciar perdere il resto.
Curioso che nei titoli di coda si dica liberamente ispirato a La regina delle nevi di Hans Christian Andersen, quando in realtà della storia originale, che ispirò invece un bellissimo film d'animazione sovietico del 1957, non c'è niente. Comunque non è detto che Elsa e Anna non tornino per altre avventure, si spera un po' più originali, magari riprendendo davvero la storia originale di Andersen.