Scelsi con Bertoncini e Branchi. Il suono fra le rose

Articolo di: 
Grazia Distefano
Mario Bertoncini e Walter Branchi

Tra le rose del terrazzo di Casa Scelsi affacciata sul Foro Romano fanno capolino alcuni fogli di poesie. Sono parte della mostra “Nel suono di Scelsi” (aperta fino al 29 luglio) allestita dalla Fondazione stessa per ricordare anche l’attività poetica di Giacinto Scelsi che la considerava “altro pensiero musicale”. E le rose sono il punto di incontro con Walter Branchi, compositore, musicista, pittore oltre che un vero e proprio esperto di rodologia: “Scrivo musica per stupire le rose…Una musica che non usa, che non si serve, che non privilegia, ma che rapportandosi alle cose le rispetta, dona e riceve vita, si accorda e ne accetta pienamente la convivenza perché è parte di esse e attraverso esse si rivela.Anche l'uomo è parte di questa complessità; partecipa ad un evento insieme, e trae piacere nell'ascoltare ascoltando. Lui non è il centro, ma è compreso; ascolta una musica, ascoltando l'ambiente”.

Con questa introduzione Branchi spiega la sua passione per le rose riportando parte di un testo scritto in occasione del seminario <<La struttura che connette>> svoltosi a Orvieto nel 1997.

E così ascoltando un frammento di Intero si comprende meglio cosa vuol dire quando parla di musica ecologica, musica che si inserisce nella vita naturale e diventa parte integrante dell’ambiente: e allora a occhi chiusi si assapora il frinire del grillo nella calda sera d’estate insieme alla sirena di un’autombulanza e al rombo lontano di un aereo che si accordano col suono generato dal computer. Il paesaggio sonoro e l’ambiente perciò diventano molto importanti per l’ascolto. “La musica entra a far parte dell’ambiente e viceversa e per cogliere questo occorre saper ascoltare in modo integrale”: da qui il titolo della sua opera Intero, un insieme di composizioni scritte a partire dal 1980. Intero perché la musica è parte dello stesso intero-sistema, una grande composizione formata da diverse parti isolabili.

Ma il suono è anche nella parola, diceva Giacinto Scelsi: "Vi sono di contrappunti (se si vuole), vi sono sfasamenti di timbri diversi, armonici che producono effetti del tutto diversi fra loro, che non solo provengono dal suono, ma che giungono al centro del suono; vi sono anche movimenti divergenti e concentrici. Esso allora diventa grandissimo, diventa una parte del cosmo. Anche se minima c’è tutto dentro.” E il lavoro di Scelsi, Branchi e Mario Bertoncini, pianista e compositore ospite della serata scelsiana, parte proprio dal suono, dal suo interno. Il suono si smonta, si ricostruisce, si scopre come avviene in Suite 99 (“Colori”), lavoro di Bertoncini scritto per Fädenklavier, ovvero per pianoforte “a fili”: un pianoforte preparato in cui i quindici suoni fondamentali generano spettri di “armoniche inferiori e superiori”, spiega il compositore, che non infastidiscono l’orecchio di chi ascolta.

Dunque una serata (trasmessa in live streaming da RadioCEMAT) quasi un salotto tra musicisti ma soprattutto tra amici: Mario Bertoncini e Walter Branchi che di Giacinto Scelsi sono stati il punto di raccordo e l’avvio per un nuovo percorso musicale. Hanno rappresentato le tappe più importanti della musica della fine del XX secolo e dell’inizio del secolo attuale. Si sono confrontanti e hanno dialogato tra loro e col pubblico. “Vivono dentro l’esperienza del suono” così li presenta la musicologa Daniela Tortora: ed oggi sono tra i principali esponenti del Gruppo di improvvisazione di Nuova Consonanza”. I cinquant’anni della loro amicizia professionale, festeggiati in quest’incontro, sono stati dunque anche l’occasione per riflettere sulla funzione della musica oggi, ovvero sulla necessità secondo Branchi e Bertoncini di riportare l’uomo a contatto col mondo. Una musica che non vuole essere protagonista come in una sala da concerto ma che vuole essere ascoltata insieme come parte di una complessità, una musica del “qui e ora, senza inizio e senza fine. È una musica che avviene”…dunque non applaudire alla fine del brano perché il suono possa disperdersi nell’ambiente e tornare a far parte di esso.

Pubblicato in: 
GN34 Anno VIII 14 luglio 2016
Scheda
Titolo completo: 

Fondazione Scelsi
Mercoledì, 6 luglio 2016  ore 20.30
Museo Casa Scelsi
via di San Teodoro 8  (IV piano)
00186 Roma
 
Incontri al Museo Casa Scelsi

In collaborazione con Nuova consonanza
Cinquant’anni dopo…
Con Mario Bertoncini e Walter Branchi

Introduce
Daniela Tortora
Trasmesso in live streaming da RadioCEMAT

Museo Casa Scelsi
museo@scelsi.it
tel. +39/06/69920344 - fax +39/06/69920404