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Gli "speciali" secondo Tim Burton e Miss Peregrine
Tim Burton ha diretto un nuovo film, Miss Peregrine - La casa dei bambini speciali, tratto dal romanzo di Ransom Riggs, primo di una serie che molto probabilmente al cinema rimarrà invece da solo, perché la storia è autoconclusiva e non sembra presagire a eventuali sviluppi futuri.
Certo, sono passati ormai vent'anni dai film degli anni Novanta che resero famoso il regista come poeta capace di mescolare gotico, macabro, tenerezza e diversità, ma in ogni caso ci troviamo di fronte in un certo senso ad un ritorno alle origini, dopo passi falsi come Il pianeta delle scimmie o lavori su commissione sotto l'egida della Disney come Alice in Wonderland.
Tim Burton torna a temi a lui cari, chiaramente in una nuova prospettiva dovuta al momento diverso di oggi, perché in vent'anni sono cambiate tante cose per lui, al cinema, nel fandom. La storia di Jacob detto Jake, adolescente non felice in una cittadina della Florida che ricorda tanto quella di Edward mani di forbice, legatissimo al nonno Abraham scampato dalla Shoah e non solo, capace di partire per un viaggio in cerca della verità dietro certe storie e pronto a tuffarsi nell'anello temporale dove vivono i bambini speciali di miss Peregrine non poteva non affascinare Burton.
Il risultato è un film che strizza furbamente l'occhio anche al filone del fantastico adolescenziale ma con premesse e trama diverse, mescolando suggestioni delle fiabe celtiche e britanniche, come quella del luogo fuori dal tempo dove tutto rimane giovane ma dove non possono arrivare estranei, nemmeno quando questi ultimi possono aiutare chi è davvero in pericolo.
Tim Burton non ha a sua disposizione purtroppo Danny Elfman con le sue musiche, ma per il resto fotografia, atmosfere e freaks mutanti a metà strada tra le leggende metropolitane ottocentesche sulle creature dei circhi e gli X-Men fanno il loro dovere, catapultando in un mondo alternativo che scaturisce dalla realtà di tutti i giorni, con qualche strizzatina d'occhio cinefila, come gli scheletri combattenti presi dai gloriosi film fantastici realizzati negli anni Sessanta dal tecnico e regista Ray Harryhausen.
Il tutto guarnito anche da un cast interessante, dove spiccano il giovane Asa Butterfield, già Hugo Cabret per Scorsese, nel ruolo di Jake, Eva Green, icona gotica per il suo ruolo nel serial Penny Dreadful, la mutaforma Miss Peregrine, i veterani Samuel L. Jackson, Judi Dench e soprattutto Terence Stamp nella parte del nonno.
Un film che può piacere senz'altro ai più giovani, a cui offre una storia un po' più sensata di quelle a cui sono abituati di solito tra vampirotti e lupetti mannari, ma che si vede con piacere anche per chi era giovane quando uscì Edward mani di forbice.