Stradivarius. Scelsi e la catarsi di Dorothy

Articolo di: 
Livia Bidoli
Giacinto Scelsi volume 7

La raffinata etichetta Stradivarius si è incaricata da tempo di pubblicare in volumi (leggesi: cd) successivi un autore di musica molto particolare cui abbiamo dedicato molto spazio: Giacinto Scelsi (1905-1988), che conosciamo da "vicino", per essere stati presenti in molte delle soirée musicali nella sua casa di Roma alla Fondazione Scelsi, di fronte ai Fori Imperiali.

Nell'edizione n.7, con Marco Fusi al violino e Anna D'Errico al pianoforte, troviamo in particolare la Suite No. 6 - I capricci di Ty (1939), scritta originariamente per pianoforte solo; il Divertimento n. 1 (1938) per violino e pianoforte nella sua prima registrazione mondiale; il dittico L'Ame ailée/L'Ame ouverte (1973) per violino solo;  ed in ultimo Xnoybis (1964) per violino solo.

La parte del leone nel cd la fa ovviamente la Suite No. 6 - I capricci di Ty, che apr, anche metaforicamente, le danze, ed ha una genesi fortemente legata al dato biografico del compositore: ne forniremo un approfondito excursus.

Al pensiero che la moglie inglese di Giacinto Scelsi (1908-1988) si chiami Dorothy (Dorothy-Kate Ramsden) ne viene in mente subito un’altra, fantasmagoricamente legata all’immaginario filmico del Novecento: Il mago di Oz (quello di Victor Flaming del 1939 con Judy Garland nella parte di Dotrothy), quella ragazzina in pubertà diretta a riconquistare la famiglia reale dopo un viaggio nel fantastico universo parallelo di Oz. Ed a sentire la grande ritmicità, il gusto per i dialoghi serrati, i guazzabugli speculativo-intellettuali che enuncia con grande costanza e variabilità esecutiva il brano de I capricci di Ty (Ty sta per Dorothy, ed è stato composto nello stesso 1939 del film, quando Scelsi risiedeva in Svizzera), quel respiro adolescenziale dei “precipitatià la Prokofiev, delle turbe arcuate di Šostakovič, e ovunque la densità sincopata e tormentata di Skrjabin a lui tanto affine, è chiaro quanto il rapporto con Ty sia già al declino, dichiarato dall’estrema litigiosità e spigolosità del procedimento sonoro in quindici movimenti frammentati e troncati.

La ricerca cerebrale di Scelsi qui è in ogni modo evidente e la virtuosa pianista Anna D'Errico, che lo ha inciso per Stradivarius, sottolinea con estrema attenzione l’evoluzione di questa Suite n.6 di circa 26 minuti di durata. Dedicata a Dorothy, cui era legato prima che scoppiasse la seconda guerra mondiale, il rapporto si lacerò per i dissapori dovuti alla nascita italiana del compositore, in guerra metaforica con la natìa Inghilterra della consorte e, nonostante fossero in terreno neutrale entrambi, rifugiatisi in Svizzera, non declinò da far notare di continuo al consorte finché, al termine della guerra, la separazione era già un dato di fatto.

La brillantezza irriverente del suono di D'Errico porta all’apice la Suite n.6, che ne acquista in briosità e tenore di ritmo, in un andirivieni che ricorda anche le prime temperie jazz degli anni ’20 e ’30, Gerschwin in testa. In questa prima registrazione, il volume 8 dei Piano Works di Scelsi, rinveniamo quella grande componente ricettiva che fu il piano per Scelsi dai primi anni fino al 1956.

Il Divertimento n. 1 in cui collaborano il violino di Marco Fusi ed il pianofortedi Anna D'Errico trae ispirazione da un connubio di varie idee di Scelsi rielaborate dai suoi collaboratori in un humus che molto trae dai lavori giovanili, e di cui si evidenzia la "cadenza" proprio a riprendere il titolo del penultimo movimento.

Le due ultime composizioni sono tutte dedicate all'arco solista per eccellenza: il violino solo di Marco Fusi, che rappresenta questi due voli dello spirito. Dedicati rispettivamente a Santa Teresa d'Avila L'Ame ailée, e a San Francesco d'Assisi L'Ame ouverte, si legano indissolubilmente al  trittico Xnoybis, il cui significato alchemico rimanda direttamente alla catarsi che, coerentemente, chiude anche il cammino musicale.

Si rimane affascinati dalla simbiosi, seppur in un solo episodio, quello del Divertimento n. 1, tra i due solisti specializzati nella contemporanea, e si notano vieppiù le loro carature estetiche che partono da Lachermann, Sciarrino e Boulez per Anna D'Errico che, riconosciuta nei grand salon musicali, dal Lucerne Festival alla Carnegie Hall, si è aggiudicata il Leone d'Argento alla Biennale di Venezia per progetti di educazione musicale ed il Premio Abbiati.

Sul versante del violino solo, scopriamo che Marco Fusi è specializzato nella viola d'amore ed ha suonato la musica di Sciarrino come di Scelsi ed  Eötvös, insieme ad artisti del calibro di PIerre Boulez e Lorin Maazel. In particolare ha inciso il ciclo completo dei Freeman Études di John Cage ed insegna al Conservatorio G. Verdi di Milano.

Pubblicato in: 
GN33 Anno IX 16 giugno 2017
Scheda
Titolo completo: 

Stradivarius

Scelsi collection vol.7
SCELSI Giacinto - (1905-1988)

D'ERRICO ANNA (piano)
FUSI MARCO (violino)

Suite n.6 I capricci di Ty per piano
Divertimento n.1 per violino e piano
L'Ame ailée/L'Ame ouverte per violino solo
Xnoybis per violino solo