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Torino. Alla GAM un Viaggio controcorrente
La GAM, Galleria di Arte Moderna, di Torino, in via Magenta 31, festeggia la sua ripartenza con la mostra Viaggio controcorrente, in programma fino al 12 settembre prossimo. Viaggio controcorrente racconta un periodo storico molto intenso per l'arte del nostro Paese, tra la fine della Grande Guerra e il termine della Seconda Guerra Mondiale: un quarto di secolo raccontato in un percorso espositivo di 130 opere provenienti dal Museo torinese e dalla Galleria Sabauda, oltre che una selezione di 73 quadri della collezione privata dell’avvocato Giuseppe Iannaccone di Milano.
La mostra è stata voluta per evidenziare l'importanza del ruolo curativo dell'Arte, quale veicolo di guarigione che attraverso la bellezza sollecita la salute del corpo come dell’anima, e sostiene una raccolta fondi a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus in occasione dei suoi 35 anni di attività.
Un modo per scoprire o riscoprire, attraverso opere di grande qualità artistica, la storia, le idee, i progetti e gli scontri che caratterizzarono gli anni tra le due guerre: questi venticinque anni videro nascere, dopo i turbolenti anni dell’Avanguardia, i principi di “Valori Plastici” che, prendendo ispirazione dalla solennità del grande passato italiano, certamente influenzarono la retorica di un’arte fascista, che in seguito si sviluppò nel richiamo al classicismo: un'arte che prediligeva le impostazioni chiare e sobrie, con riferimento alla purezza delle forme e all'armonia nella composizione.
In particolare, i quadri provenienti dalla collezione Iannaccone sono un unicum nel panorama italiano e internazionale e rintracciano un significativo gruppo di artisti che credettero in un’arte dalle molte possibilità espressive, andando controcorrente rispetto alle politiche fasciste ufficiali.
Visitando Viaggio controcorrente si scoprono varie visioni di artisti, dalla poesia del quotidiano di Ottone Rosai e Filippo De Pisis all'espressionismo della Scuola di via Cavour (Mario Mafai, Scipione, Antonietta Raphaël), dal lavoro di scavo nel reale di Fausto Pirandello, Renato Guttuso e Alberto Ziveri, alle correnti dei Sei di Torino (Jessie Boswell, Gigi Chessa, Nicola Galante, Carlo Levi, Francesco Menzio, Enrico Paulucci) e del Chiarismo lombardo (Angelo Del Bon, Francesco De Rocchi, Umberto Lilloni), fino alle forze innovatrici dei pittori e scultori di Corrente (Ernesto Treccani, Renato Birolli, Lucio Fontana, Aligi Sassu, Arnaldo Badodi, Luigi Broggini, Giuseppe Migneco, Italo Valenti, Bruno Cassinari, Ennio Morlotti, Emilio Vedova).
L'occasione è comunque anche quella di scoprire la collezione novecentesca della Galleria Sabauda, di solito nota per i suoi capolavori dal Trecento al primo Ottocento, raramente esposta, e alcune di queste opere vengono affiancate a quadri antichi del percorso classico della pinacoteca torinese. L’esposizione si articola in sezioni tematiche: Interni; Figure; Allegorie e Ritratti; Nature morte; Paesaggi / vedute.