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Torino, Tigri ed Eufrate al MAO
Fino al 20 gennaio prossimo il MAO, Museo d'arte orientale di Torino, ospita la mostra Sulle sponde del Tigri, per raccontare la cultura di quella che è stata una delle culle dell'umanità.
In mostra reperti che racconta una lunga storia, quella dei secoli intercorsi tra l’impresa di Alessandro Magno e l’avvento dell’Islam, quando gli orizzonti del mondo conosciuto si dilatarono come mai prima d’allora e quando nacquero le città come le concepiamo oggi, luoghi d'incontri in una strada che va dal Mediterraneo alla Cina.
La Mesopotomia centrale, culla di una delle prime grandi civiltà del mondo antico, vide la nascita di capitali di grande importanza, come alla fine del IV secolo a.C., Seleucia al Tigri, grande quanto Torino nel Settecento, e poi, sull’altra sponda del fiume, la mitica Ctesifonte, poi integrata nel III secolo d.C. con la città rotonda di Coche.
Le due metropoli rivaleggiarono e prosperarono per secoli, reggendo imperi che si confrontarono anche con quello romano.
A partire dal 1964 il Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino per il Medio Oriente e l’Asia ha portato avanti varie campagne nei siti di Seleucia e Coche, portando alla luce case e manufatti, come sigillature in argilla di documenti, monete, vetri e manufatti fittili.
In mostra ci sono una selezione di questi reperti, ceramiche, terrecotte, vetri e oggetti d’uso comune rinvenuti nelle due città, con da una parte la produzione di età ellenistico-partica, proveniente dal sito di Seleucia, e dall'altra quella sasanide di Coche.
La collezione di Torino su questi due luoghi è unica in Europa, nel mondo, solo il Kelsey Museum di Ann Arbor (Michigan) e l’Iraq Museum di Baghdad vantano collezioni analoghe.
In parallelo alla mostra saranno organizzate conferenze e attività dedicate a scuole e famiglie mirate per avvicinare bambini e ragazzi al lavoro dell’archeologo e alla lavorazione dell’argilla.