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Torino TPE. L'ambiguità matematica di Alice
Alice matematica è il nome dello spettacolo portato in scena da Piergiorgio Odifreddi, noto logico e matematico, e David Riondino, attore e cantautore presso il Teatro Astra di Torino per la Fondazione Tpe dal 17 al 19 gennaio 2014, preceduto da una anteprima il 16 gennaio presso il Teatro Colosseo per la rassegna “GiovedìScienza” ed accompagnato dall'Orchestra della scuola media “Italo Calvino”.
Lo sceneggiato, originale lettura della storia di Alice nel paese delle meraviglie e del suo seguito Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò, adotta una veste insolita e porta a galla giochi e paradossi matematici intessuti nella trama delle due note opere letterarie di fine Ottocento.
Charles Lutwidge Dodgson, autore dei libri e meglio noto come Lewis Carroll (anagramma del suo nome e pseudonimo con cui firmava le sue opere), era infatti professore di matematica e logica, discipline che insegnò per diversi anni al Christ Church College di Oxford. Discreto e conservatore come uomo di scienza, venne apprezzato molto più come scrittore, particolare che viene messo bene in luce da Odifreddi nel corso del reading, che non manca di toccare con un po' di ironia e leggerezza l'argomento della sua presunta ambiguità sessuale nei confronti di Alice Liddell, la bambina che ispirò Alice, figlia del grande grecista George Liddell, uno degli autori del celebre Greek-English Lexicon, a tutt'oggi il più autorevole dizionario della lingua greca antica.
La scenografia, semplice ed essenziale, è solo occasionalmente interrotta da piccoli richiami ludici alla storia che alleggeriscono la messa in scena, concepita per un pubblico di tutte le età, mentre, la lettura selezionata delle parti più significative dei due testi da parte di Riondino funge da slancio per Odifreddi, che con semplicità di linguaggio e simpatia alterna digressioni scientifiche alle storie, partecipando talvolta al recitato nelle parti dialogiche, che si alternano a loro volta agli inframezzi musicali dell'orchestra. Indovinelli, rompicapo logici e matematici, riferimenti ai luoghi e ai proverbi del contesto di Dodgson, giochi linguistici, nomi e poesie a volte difficilmente traducibili, permettono a Odifreddi di spaziare con disinvoltura da argomenti di filosofia generale a teorie scientifiche, da Plutarco alla metasemantica di Fosco Maraini, fino ad approdare al nonsense. Proprio il nonsense, inteso come negazione del senso e non sua mancanza, come ci fa notare Odifreddi, sembra essere filo conduttore ed una delle tematiche principali affrontate dal reading, oltre che essere tra i tratti caratterizzanti della poetica onirica dello stesso Dodgson.
Uno spettacolo dunque che offre uno sguardo didattico e non convenzionale su quello che è uno dei libri che con i suoi personaggi ha più popolato il nostro immaginario, trasmettendo contenuti, talvolta non semplici, con sobrietà e leggerezza, senza eccedere.