Stefano Bollani. Poliedricità jazz in trio

Articolo di: 
Giovanni Battaglia
Stefano Bollani

La  reputazione internazionale come jazzista di Stefano Bollani è dovuta alle collaborazioni con personaggi del calibro di Gato Barbieri, Lee Konitz, Pat Metheny, Michel Portal, Enrico Rava, Paolo Fresu, Richard Galliano, e, da ultimo, Chick Corea, con il quale si è esibito in una tournée italiana nel 2009, dando vita a un inedito duo pianistico. Sembra che gli riesca davvero bene qualsiasi cosa:  soprattutto con la leggerezza che lo ha sempre contraddistinto, Bollani fa sembrare facili le cose difficili.

Così, può fare la pubblicità ad un acqua minerale senza risultare troppo scontato, suona in un disco di Claudio Baglioni (Q.P.G.A., dove lo troviamo al piano nella canzone "Via di Ripetta") e contemporaneamente nel trio con Jasper Bodilsen e Morten Lund, scrive libri dai titoli improponibili (come L'America di Renato Carosone e La sindrome di Brontolo); inoltre, è un grande pianista classico e jazz ma adora fare incursioni nel pop, va in tv e sa usare il mezzo televisivo con rara capacità concedendo interviste sugli argomenti più disparati, sa fare la migliore imitazione di Paolo Conte, è divertente, ironico…nei suoi cromosomi c’è sicuramente l’attitudine a non fermarsi mai.

Queste caratteristiche traspaiono con tutta evidenza dalle tracce di Stone in the water, l'ultimo disco da lui inciso, un bel lavoro equilibrato ed omogeneo, fatto di suoni calibrati e morbidi: ma soprattutto è un bel trio quello che da ormai sette anni hanno costituito e che così spiega Bollani: "C'è fra noi un'interazione molto particolare difficile da definire a parole. Abbiamo tutti e tre circa la stessa età [Bollani e Lund sono del 1972, mentre Bodilsen è nato nel 1970], siamo cresciuti ascoltando gli stessi dischi, abbiamo lo stesso tipo di interessi e questo conta molto. Non ci capita mai di discutere sul modo di suonare un pezzo, cosa che, per la mia esperienza, è piuttosto insolita. Inoltre siamo ben consci che il modo in cui suoniamo i pezzi può essere, a volte, più importante dei pezzi stessi. Una cosa di cui sono assolutamente certo è che ogni nota da me suonata verrà ascoltata ed elaborata da Jesper e Morten. Un privilegio raro in un'epoca in cui i solisti jazz di grande talento tendono ad ascoltare quasi solo sé stessi! In questo gruppo l'ascolto è un elemento centrale e ciascuno di noi è, in ogni istante, attento a ciò che gli altri stanno suonano, concentrato sul suono nella sua totalità. Per dirla in parole povere: è il mio ideale di gruppo jazz."

Questo disco, grazie anche al fatto che esce per la prestigiosa etichetta ECM, fondata nel 1969  da Manfred Eicher a Monaco di Baviera, è la perfetta sintesi di tutti gli aspetti caratteriali di Stefano Bollani: ci sono quattro brani suoi e due di Jasper Bodilsen, ma sono presenti anche gli inmancabili omaggi ai tanto amati maestri brasiliani, Caetano Veloso e Antonio Carlos Jobim, ed un pezzo classico di Francis Poulenc. Inutile dire che è obbligatorio averlo nella propria collezione.

Pubblicato in: 
GN17 Anno II 3 luglio 2010
Scheda
Titolo completo: 

Stefano Bollani. Stone in the Water, ECM, 2009.

Tracklist:

1. Dom de iludir (5:53)
2. Orvieto (7:57)
3. Edith (7:26)
4. Brigas nunca mais (6:24)
5. Il cervello del pavone (7:04)
6. Un sasso nello stagno (5:49)
7. Improvisation 13 en la mineur (6:14)
8. Asuda (8:12)
9. Joker in the Villane (6:24).

Musicisti:
Stefano Bollani: piano;
Jesper Bodilsen: contrabbasso;
Morten Lund: batteria.
ECM distribuzione ducalemusic

Anno: 
2009
Voto: 
9