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Berliner Philharmoniker a Baden-Baden. L'iridescente disvelamento
La straordinaria versione in DVD e Blu-Ray di Die Zauberflöte di W. A. Mozart, ovvero la produzione del Festival di Pasqua di Baden-Baden 2013, diretta da Sir Simon Rattle con i Berliner Philharmoniker e per la regia di Robert Carsen, è uscita a fine settembre, annoverando alle voci i nomi di Pavol Breslik – Tamino; Ana Durlovski – Regina della Notte; Kate Royal – Pamina; Dimitry Ivashenko – Sarastro e Michael Nagy nelle vesti di Papageno.
Il flauto magico, è una fiaba per adulti e bambini che valica gli anni luce del tempo, probabilmente anche di quello che dettano le stelle più lontane, con la loro luminosità intatta dopo anni dalla loro esplosione. In quest'opera, il singspiel più acclamato di Mozart, viene racchiusa non solo la summa musicale dello spirito leggiadro di Mozart, ma anche la sua etica più profonda, e non solo massonica. L'incontro tra Tamino e Pamina, preparato dal ritratto, e quindi dall'immaginazione, con Pamina che, come in un quadro-video di Bill Viola muove lentamente le labbra – cui sembra appunto ispirarsi lo scenografo Michael Levine -, conferisce maggiore espressione ai suoi assensi a Tamino, e stabilisce da subito un contatto con la modernità, ben rappresentata dalla regia di Carsen, Levine situa la scena in una foresta piena di fosse, metafore del disvelamento sotterraneo dei loschi piani della Regina della Notte, e dei suoi inganni che giungono dal mondo di sotto, o vi sono legati, come il lascivo becchino Monostatos, servo di Sarastro che cerca di concupire Pamina.
Le voci, che negli incontri duettano, sono ben impostate e coerenti alla recitazione: a partire dalla conturbante Regina della Notte Ana Durlovski, che nell'aria Der Hölle Rache kocht in meinem Herzen, mostra a dovere la furiosa rabbia che la consuma, imponendo alla figlia Pamina di uccidere il nemico Sarastro. Pamina, interpretata da Kate Royal, ha una seriosità che la rende più adulta del solito e mostra la sua vena più struggente nella meravigliosa e melanconica aria Ach, ich fühl's, es ist verschwunden, quando Tamino, sottoposto alla seconda prova, quella del Silenzio, non può rispondere alle sue preghiere.
Tamino, interpretato da Pavol Breslik, è meno ingenuo del solito, e la voce lo riflette soprattutto nell'aria Dies Bildnis ist bezaubernd schön, quando s'innamora della bella immagine di Pamina; e brave, oltrechè simpatiche salvatrici attratte da Tamino, le tre Dame della Regina della Notte qui interpretate – listate a lutto – da Annick Massis (Soprano); Magdalena Kožená (Mezzosoprano) e Nathalie Stutzmann (Contralto).
Dell'intera opera, come il dramma vuole, Sarastro a capo della congrega di iniziati, è la voce più possente e autorevole, bravo il basso-baritono Dimitry Ivashchenko, che ben guida con severità Tamino e Papageno – quest'ultimo coloratamente vestito da saccopelista, la bella voce alata di Michael Nagy – durante le tre prove. Monostatos, il hbecchino sporco e lascivo, è perfettamente impersonato dal tenore James Elliott, che risulta giustamente piuttosto ripugnante, soprattutto quando cerca di violare Pamina e viene poi ripreso da Sarastro.
Gli incontri tra i personaggi, sottolineati per Papageno dal vivace ed indimenticabilmente lucente suono del glockenspiel, richiamano atmosfere gotiche quando incontra Papagena – la deliziosa Regula Mühlemann - nelle vesti della "sposa cadavere" (The Corpse Bride) di Tim Burton, accendendo di ironia ante litteram l'opera.
La parte dell'orchestra, l'aitante e leggero respiro dei Berliner Philharmoniker diretti dall'eccezionale Sir Simon Rattle da anni alla loro guida, si sono armonizzati perferttamente fra di loro e con il Rundfunkchor Berlin diretto da Simon Halsey.
E sulle parole di Emanuel Schikaneder sono scorse le stellate notti nel giardino di una sorta di Avalon moderna, il cui touche fatato è riuscito sapientemente a ricondurre tutti, distesi sul prato in un unico, sincronismo, ben dissimulato.